Vertenza Fs: nessuna soluzione in vista. Anche la Cgil boccia le risposte di Matteoli

Vertenza Fs: nessuna soluzione in vista. Anche la Cgil boccia le risposte di Matteoli

Vertenza Fs: nessuna soluzione in vista. Anche la Cgil boccia le risposte di Matteoli

giovedì 31 Marzo 2011 - 09:13

Oceano, Foti e Spanò: ennesimo schiaffo a lavoratori, sindacati, alla città e questa volta anche al sindaco Buzzanca

Le risposte del ministro Altero Matteoli alle “invocazioni” di Messina e dei sindacati sulla vertenza Stretto? Bocciate, su tutta la linea. I segretari generali della Cgil di Messina, Lillo Oceano, e della Filt Sicilia e Messina, Franco Spanò e Pino Foti, alla luce delle voci trapelate sulla vertenza Fs, voci che confermano l’indisponibilità del Governo a destinare risosre per garantire i trasporti ferroviari da e per la Sicilia e l’assenza di soluzioni concrete per i lavoratori Servirail e Ferrotel, intervengono con una nota e sollecitano ad una mobilitazione generale della città. «Con queste misure – affermano – viene dato l’ennesimo schiaffo a lavoratori e sindacati, alla città e, questa volta e in maniera diretta, anche al sindaco Buzzanca. Il tavolo convocato da Matteoli su richiesta dello stesso Sindaco – pressato dall’occupazione del consiglio comunale da parte dei lavoratori di Servirail e Ferrotel-, si è rivelato ciò che era subito apparso e che noi abbiamo, con preoccupazione, immediatamente denunciato: un appuntamento senza risposte che non lasciava intravedere nulla di concreto tra le promesse. E dire che a quella riunione il sindaco Buzzanca aveva chiesto che si ripristinassero i tagli di questi ultimi 3 anni perché questo territorio ha bisogno di tutelare l’occupazione e mantenere una dignitosa mobilità di persone e merci. Senza contare che lo stesso Ad di Fs , l’ing. Moretti, rispondendo ad una domanda aveva testimoniato l’enormità dei tagli al servizio universale, il trasporto ferroviario per quei territori che non hanno diritto all’Alta Velocità : “In tre anni – ha spiegato alla riunione Moretti – il fondo è stato ridotto da 250 a 100 milioni”. Un’enormità, appunto».

«Oggi i fatti – continuano Oceano, Spanò e Foti – poco, pochissimo, praticamente nulla. Solo il ripristino di alcune vetture letto o cuccetta, a volte in sostituzione di posti a sedere, senza che Ministero del Tesoro ci metta i soldi necessari, e quindi immaginiamo vetture tolte altrove. C’è da chiedersi a danno di chi. Eppure ci sorgono spontanee due domande. La prima: quando Matteoli pensa di querelare la Cgil perché denuncia il taglio dei treni a Messina e in Sicilia? (minaccia fatta nell’agosto del 2009 quando la Cgil denunciò che dal Piano di servizio FS per il 2010 la Sicilia era sparita) La seconda: Matteoli ha chiesto i soldi a Tremonti? E se lo ha fatto perché Tremonti non glieli ha dati ? Non li ha per il Sud, evidentemente, perché al Nord continuano a innovare a investire, oppure nel suo viaggio per testare i trasporti ferroviari del Mezzogiorno li ha trovati adatti ai meridionali. A prescindere dalle risposte date a noi, siamo sempre convinti, anzi riteniamo sempre più urgente, che il nostro territorio in tutte le sue componenti, si mobiliti, adesso, per rivendicare il diritto alla mobilità e alla continuità territoriale e quindi allo sviluppo e al futuro. Smettendola di ascoltare coloro che dicono che va tutto bene, oppure che non è ancora il momento, o al contrario che comunque non c’è nulla da fare. Dobbiamo difendere i nostri diritti di cittadinanza, siamo italiani. Anche dopo il 17 marzo».

I tre rappresentanti della Cgil concludono con una nota a margine: «Visto che telefonate e amicizie ministeriali non sono sufficienti a difendere il nostro territorio, ci piacerebbe che a questa mobilitazione partecipassero anche il sindaco e il presidente della Provincia, da primi cittadini, da rappresentanti istituzionali della comunità, dei messinesi».

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