Per la rappresentante sindacale il problema non è più solo il pagamento delle mensilità ma la necessità di trovare soluzioni certe per il futuro dei dipendenti
Non è certo un clima disteso quello che fa da sfondo alla mattinata, forse decisiva, per il futuro della cooperativa e dei suoi dipendenti, convocati dagli assessori Aliberti (servizi sociali) e Capone (politiche del lavoro), per cercare di trovare un punto di incontro. Un incontro tuttavia non semplice da raggiungere, considerando anche le ultime dichiarazioni della segretaria della Fp Cgil Clarà Crocè che chiede a gran voce la rescissione del contratto alla cooperativa. Una settimana difficile quella appena trascorsa, contraddistinta da sit-in e sciopero dei lavoratori (in attesa del pagamento di diverse mensilità) che dopo i lunghi silenzi della dirigenza hanno deciso di optare per gli estremi rimedi.
Sabato l’ultimo atto della protesta: la decisione di sospendere la manifestazione di dissenso è stata assunta dalla Fp Cgil e dagli stessi dipendenti nel corso di un’accesa assemblea «solo per senso di responsabilità nei confronti dei ragazzi diversamente abili – spiega la Crocè che però aggiunge – ma se necessario la vertenza e le manifestazioni continueranno con forme anche più eclatanti». Segno evidente, dunque, che nonostante l’odierna convocazione da parte dell’amministrazione, il sindacato non sembra intenzionato a “cedere” senza garanzie ben precise sul futuro dei lavoratori.
«Il sindaco Buzzanca – continua la rappresentante sindacale – farebbe bene a intervenire nella vicenda fugando così ogni sospetto di connivenza o collateralità con chi viola sistematicamente le regole e i diritti dei lavoratori. Oggi il problema non è più solo obbligare la cooperativa a pagare le retribuzioni ma impedire che possa impunemente continuare a violare la norme e i diritti dei lavoratori, alcuni dei quali per le difficoltà economiche e per le vessazioni subite sul posto di lavoro, hanno pensato a gesti estremi».
(foto Sturiale)
