Nonostante le rassicurazioni fatte dal rappresentante del ministro Bianchi, secondo l'Or.S.A resterebbero aperte le questioni che hanno infiammato gli animi negli ultimi mes.
La navigazione nello Stretto continua ad avvenire in acque poco tranquille. Infatti, nonostante il vertice che si è tenuto ieri in Prefettura con Bruno Placidi, rappresentante del ministro dei Trasporti, l’Or.S.A. Navigazione non sembra essere più serena in ordine alle tematiche affrontate.
“Ci preoccupa – afferma il sindacato in una nota – la reiterata “latitanza- del ministro Bianchi che riesce sempre a trovare un impegno prioritario all’incontro con le comunità dello Stretto; la presenza fisica non è certo indispensabile, sarebbe sufficiente onorare quanto più volte promesso nei tavoli istituzionali per conferire un minimo di fiducia ai cittadini ed ai lavoratori dello Stretto che anche ieri hanno ribadito la sensazione di completo abbandono da parte dello Stato.-
Al di là dei 100 milioni di euro da investire nello sviluppo dell’area, l’O.R.S.A. esprime perplessità sulla modalità annunciata per la destinazione delle risorse: -i “beneficiari- dei 30 milioni per il trasporto dei pendolari e la metropolitana del mare saranno individuati attraverso gare d’appalto per l’assegnazione dei contratti di servizio. In tal modo s’innesca la solita corsa al massimo ribasso e al taglio indiscriminato dei costi e rischiamo di consegnare i fondi della comunità ad armatori privati che pur di assicurarsi le sovvenzioni statali potrebbero risparmiare sulla qualità dei mezzi, della sicurezza e servirsi di lavoratori compressi nei salari e nei diritti.
A sostegno di tale scenario d’inopportuna liberalizzazione del servizio essenziale, s’inserisce il paradosso dell’invasatura zero di Villa San Giovanni. il cui utilizzo, secondo la Capitaneria di Porto, andrebbe condiviso da RFI con la flotta Matacena. Tale evenienza, oltre a riaprire scenari già visti di dismissione del vettore pubblico di traghettamento, minerebbe il precario equilibrio delle regole che vige nello Stretto. La flotta di Matacena, battendo bandiera estera, non è tenuta a sottostare alle leggi italiane in tema di navigazione e così nessuno potrebbe sindacare, ad esempio, sulle tabelle d’armamento o sui salari dei lavoratori.-
L’O.R.S.A. informa poi che -rassicurazioni verbali sono giunte per la stabilizzazione dei precari di RFI e per la vertenza Garibaldi: i primi dovrebbero essere stabilizzati entro marzo 2008 attraverso l’espletamento delle fasi concorsuali e con l’istituzione di un turno particolare (stabilizzazione part-time) che andrebbe inserito in regime contrattuale attraverso opportuna deroga; Placidi si è impegnato in prima persona ad intervenire con la Holding aziendale per raggiungere l’obiettivo in tempi ristretti. I lavoratori della soc. coop Garibaldi, ancora senza stipendio, hanno avuto, da parte loro, la conferma del rispetto della clausola sociale che ne tutelerebbe l’occupazione in caso di assegnazione dell’appalto ad altra ditta. Il rappresentante del ministro e la capitaneria di porto si sono impegnati altresì a far luce definitiva sull’imbarco del personale addetto alla pulizia privo di libretto di navigazione.-
-Il bilancio dell’incontro – conclude il sindacato autonomo – non è esaltante, molte ombre e le poche luci non sono sancite da nessun accordo sottoscritto fra le parti, ma per questo ci sentiamo ampiamente tutelati dall’autorevole presenza del Prefetto Alecci-.
