Gli appartamenti delle palazzine che svettano tra le baracche di Giostra sono pronti ma i lavori non del tutto terminati. L’area circostante gli edifici è infatti ancora ridotta ad un cantiere con notevoli pericoli per i bambini che già abitano lì con le loro famiglie. A breve però qualcosa potrebbe cambiare…
Un’edificio alto, giallo e marrone quello di via Seminario, simile a tanti altri che capita di vedere percorrendo il viale Giostra. Palazzi nuovi o semi-nuovi, case popolari, destinate ad ospitare, chissà quando, le numerose famiglie messinesi in attesa dell’assegnazione di un alloggio. Appartamenti che spesso rischiano però di diventare “vecchi” ancora prima di essere abitati: i continui ritardi e rinvii nella consegna delle chiavi, infatti, permettono al tempo di metterci il suo zampino rovinando con l’umidità quelle pareti da poco imbiancate e che non hanno ancora mai accolto nessuno.
Un caso proprio come quello del palazzone di via Seminario, commissionato ad una ditta per conto dell’Istituto Autonomo Case Popolari ma mai del tutto terminato a causa dei soldi che, stando alle dichiarazioni del geometra Ferraù (nella foto al centro)responsabile dell’impresa incaricata dei lavori, lo Iacp deve ancora rendere alla ditta. La mancata consegna degli appartamenti da parte degli organi preposti, non ha però impedito a coloro che di vivere in una baracca non ne vogliono più sapere, di prendere comunque possesso degli appartamenti, sembrerebbe in qualità di “custodi” : basta fare un giro intorno all’edificio per vedere infatti panni stesi, sedie e tavoli nei balconi, persiane semi-aperte, macchine posteggiate.
Una realtà constatata personalmente dal geometra Ferraù e dall’architetto Cambria (nella foto a destra) in rappresentanza dello Iacp che, grazie anche alle molteplici sollecitazioni “fotografiche” effettuate dal nostro Dino Sturiale, hanno effettuato un sopralluogo in via Seminario constatando come quel palazzo altro non è se non la versione messinese della celebre “Casa di Hansel&Gretel”, all’esterno invitante ed accogliente ma dentro piena di “trappole”. Le immagini che vi riproponiamo, visibili cliccando su photogallery, mostrano infatti come l’edificio, nonostante siano stati conclusi i lavori nei singoli appartamenti, sia ancora ridotto ad un cantiere, con tutti i pericoli che ciò comporta soprattutto per i bambini che in quegli spazi trascorrono le loro ore di gioco.
Impossibile a questo punto chiudere gli occhi o cercare di far finta di niente rispetto alle oggettive situazioni di disagio documentate: Ferraù ha dunque garantito che al più presto, nonostante i conti ancora aperti con lo Iacp, si procederà alla conclusione dei lavori scongiurando così il pericolo di qualsiasi “tragedia annunciata”.
Elena De Pasquale – Dino Sturiale
