Aquilara, secondo romanzo di Alfredo Buttafarro

Aquilara, secondo romanzo di Alfredo Buttafarro

Aquilara, secondo romanzo di Alfredo Buttafarro

mercoledì 16 Dicembre 2009 - 10:33

Un ritorno a casa che svela tante verità

Aquilara, secondo romanzo di Alfredo Buttafarro.

Si fa una cosa, anche bene, e se ne pensa un’altra. Si è di qua ma anche di là. Con la mente che naviga nei mari della fantasia e dell’ignoto per stare meglio e allontanare da sé l’eterna nemica. Il mondo della letteratura, della musica, del teatro, delle arti in genere è ricco di personaggi che per vivere hanno fatto un qualunque mestiere, anche remunerato, ricavando da questo, non sempre e non spesso, l’estro per opere immortali. Goldoni e Molière agli inizi hanno fatto gli avvocati, Svevo il bancario per 20 anni, Cechov svolse saltuariamente l’attività di medico, Ibsen dovette lasciare gli studi e per quattro anni fece il garzone d’una farmacia a Grimstad, Bufalino insegnò per 25 anni all’Istituto Magistrale di Vittoria e Sciascia fece il maestro nelle scuole elementari di Racalmuto. Gli esempi potrebbero continuare ancora per un bel po’, a dimostrazione che ognuno di noi potenzialmente è tutto ciò che può immaginare, ma in concreto è ciò che poi riuscirà a realizzare nella vita. Anzi spesso l’attenzione e la precisione che si applica in una qualunque attività lavorativa primaria, sarà utile nel poterla devolvere con estro e genialità a favore, diciamo, della “seconda” attività: quella che completa l’altra faccia della medaglia o dello Yin e dello Yang, per voler semplificare. Ed è quello che è successo ad Alfredo Buttafarro che pur facendo il cardiologo in un ospedale di Messina, ha sempre rivolti i suoi interessi alla musica e alla letteratura, scrivendo testi di canzoni, un musical, una commedia, pubblicando il suo primo romanzo dal titolo “Angeli tristi”. Adesso, sull’onda del successo avuto con quest’ultima opera, Buttafarro ha scritto il suo secondo romanzo titolato AQUILARA, pubblicato per i tipi de La Feluca Edizioni (pagg. 114 € 10,00) e presentato nei giorni scorsi presso la Libreria Mondadori con una meticolosa relazione del professore Carmelo Scavuzzo. Un’opera che si legge tutta d’un fiato, un ritorno a casa del personaggio centrale Antonio Lanzes d’Aquilara, “ultimo discendente dei duchi che in epoca medievale avevano abitato il castello”, situato in un luogo dell’anima o in una zona non ben identificata della Calabria. Una piccola Odissea che vede questa enigmatico personaggio far ritorno nel suo paese dopo 19 anni per la morte del padre e ritrovare se stesso in un palazzo in cui s’aggira di notte una giovane figura di donna che compare e scompare misteriosamente. Una storia quasi esoterica o un giallo psicologico, di cui poi si scopriranno verità inimmaginabili, che mi hanno affascinato come, credo, affascineranno quanto s’avvicineranno alla lettura del romanzo di Buttafarro.- Gigi Giacobbe

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