L’evento mira a promuovere la massima integrazione tra il mondo scientifico, le Istituzioni nazionali, gli Enti locali nelle attività di pianificazione e prevenzione contro il rischio sismico
-Scienza e Istituzioni contro il rischio sismico – Investimenti e sinergie nell’area dello Stretto di Messina-. E’ questo il titolo prescelto per il Simposio che si terrà a Messina il 12 e 13 marzo.
Il Simposio internazionale intende sviluppare il tema generale dei metodi oggi ritenuti più appropriati per la mitigazione del rischio sismico a livello mondiale prefiggendosi pure l’obiettivo specifico di analizzare le strategie più idonee per la mitigazione del rischio sismico nell’area dello Stretto di Messina. L’evento è concepito per promuovere la massima integrazione tra il mondo scientifico, le Istituzioni nazionali, gli Enti locali impegnati a vario titolo nelle attività di pianificazione e prevenzione contro il rischio sismico e la Comunità interessata .
L’appuntamento, che è stato ufficialmente presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca , si svolgerà nell’Aula Magna della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università degli Studi di Messina a Papardo. Per quell’occasione arriveranno a Messina i massimi esperti nel settore.
All’incontro di stamattina erano presenti i più autorevoli rappresentanti delle Istituzioni locali, vale a dire il sindaco, Giuseppe Buzzanca, , il rettore Francesco Tomasello, il presidente della Provincia, Nanni Ricevuto e il prefetto, Francesco Alecci, che il Presidente del Senato, Renato Schifani, ha designato vice presidente dell’Organo collegiale, per assicurare il più efficiente e tempestivo svolgersi della iniziativa. Il supporto scientifico è stato invece affidato al prof. Giancarlo Neri dell’Università di Messina, al dott. Gianluca Valensise, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e alla dott.ssa Daniela Di Bucci del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile.
Alla conferenza di stamattina ha partecipato anche il prof. Enzo Boschi, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Boschi ha spiegato che, a distanza di cento anni, sono ancora in corso studi per capire l’origine del terremoto del 1908 e soprattutto il legame esistente tra quell’evento sismico e il presunto maremoto.
Al termine della conferenza stampa si è svolto un incontro di approfondimento organizzativo sull’evento, cui hanno partecipato anche il prof. Enzo Boschi, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ed i rappresentanti del Dipartimento protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
