Il Maestro Piovani chiude la rassegna “Arte e Tindari”: gli applausi suonano come musica

Il Maestro Piovani chiude la rassegna “Arte e Tindari”: gli applausi suonano come musica

Il Maestro Piovani chiude la rassegna “Arte e Tindari”: gli applausi suonano come musica

domenica 22 Agosto 2010 - 16:11

Le colonne sonore del celebre compositore, insieme ai grandi classici e ai miti greci, hanno chiuso la cinquantasettesima edizione della Rassegna

Chiusura in grande stile per la rassegna “Arte a Tindari”: sabato 21 agosto, il premio Oscar Nicola Piovani, ha incantato il numeroso pubblico che ha gremito gli spalti del suggestivo Teatro greco del comune tirrenico. Il compositore romano ha iniziato da solo con il “Rondò” per pianoforte scritto per una poesia di Pierpaolo Pasolini “Poeta delle ceneri”: ed è subito emozione. A seguire i brani più conosciuti del suo repertorio: sostenuto da una splendida piccola orchestra (percussioni, fiati, violoncello e contrabbasso), Piovani ha eseguito le colonne sonore dei film di Nanni Moretti “La stanza del figlio” e “La messa è finita”, la celebre “Il pianino delle meraviglie”, fino alle straordinarie note de “La vita è bella”, la pellicola con cui Roberto Benigni conquistò tre Oscar, uno dei quali proprio per la “miglior colonna sonora”.

Non si è risparmiato Piovani, in oltre un’ora e mezza di concerto ha suonato anche “Non al denaro, non all’amore né al cielo”, composizione scritta per Fabrizio De Andrè. Non è, quindi, mancato un ricordo del cantautore genovese: «un poeta unico che appartiene alla stirpe dei grandi». Grandi, come i registi con cui Piovani ha collaborato nel corso della sua luminosa carriera; i film dei Fratelli Taviani, di Mario Monicelli, di Giuseppe Tornatore non sarebbero stati gli stessi senza le sue musiche da sogno. E come in un sogno, Piovani, ha accompagnato gli spettatori siciliani alla riscoperta dei grandi classici e dei miti greci da lui musicati, come Icaro e Narciso. Ha eseguito anche la colonna sonora della trasmissione di Michele Santoro “Annozero” e l’inedita composizione del film francese “Le code a changè” di Danièle Thompson, che vedremo in Italia il prossimo autunno. La chiusura è stata affidata a “La voce della luna”, l’ultimo capolavoro di Federico Fellini. Poi, per bene quattro volte, Piovani saluta il pubblico e rientra a suonare, “costretto” dagli applausi che non accennano a diminuire: «qualcuno – ha evidenziato infine – ha detto che quello che non passa in televisione non esiste, se è così vi ringrazio per queste due ore di straordinaria inesistenza».

È terminata così la cinquantasettesima edizione della rassegna “Arte a Tindari”. Un cartellone che ha regalato al pubblico siciliano spettacoli di alto livello e per tutti i generi: da “Jesus Christ Superstar”, lo splendido musical di Massimo Romeo Piparo (direttore artistico della manifestazione) alla “Carmen”, il balletto del coreografo Luciano Cannito con Rossella Brescia, dai Comici di classe di Zelig al teatro d’impegno civile del magistrato Giuseppe Ayala e ancora la grande musica di Giovanni Allevi, Fiorella Mannoia e, appunto, Nicola Piovani.

Antonio Billè

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