L’attore, affabile con tutti, ha ricevuto l’abbraccio spontaneo dell’ultracentanaria Elvira Giuffrè
È entrato nel salone fra gli applausi e non si è -nascosto- subito dietro il microfono, il suo attrezzo del mestiere. Si è soffermato con tutti gli ospiti della casa di riposo -Pro Senectute-, della Fondazione Città del Ragazzo, e ha stretto loro le mani uno per uno. Un gesto semplice, ma di grande umanità, che ha fatto capire subito a tutti con quanto cuore Massimo Lopez abbia accettato l’invito dell’Ente Teatro di Messina e del suo presidente Luciano Ordile. Una visita sentita, dunque, in cui l’attore ha conversato e scherzato, raccontando della sua predilezione per la pasta e facendo alcune delle sue più famose imitazioni come quelle dei Papi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
Dopo il saluto di accoglienza della direttrice della casa di riposo, Enza Trovato, del presidente Ordile e del sovrintendente Paolo Magaudda, Lopez ha cominciato a scherzare con gli -anziani- proprio dicendo che loro ancora non lo erano: -Lo si diventa solo dopo i 100 anni-, ha spiegato. Ma ha avuto una sorpresa che si chiama Elvira Giuffrè, 101 anni splendidamente portati, che si è subito alzata – camminando con disinvoltura – per abbracciarlo e farsi un po’ -coccolare-. Poi la piccola conversazione-spettacolo, una targa che la direttrice gli ha voluto donare insieme con una foto del suo -imitato- Giovanni Paolo II (fotografato a Messina da padre Nino Trovato, fondatore della Casa) e la promessa di tornare alla prossima occasione alla -Pro Senectute- per condividere con i suoi ospiti un bel piatto di maccheroni alla norma.