“Io e mio fratello”, il romanzo di denuncia contro la violenza negli stadi di calcio

“Io e mio fratello”, il romanzo di denuncia contro la violenza negli stadi di calcio

“Io e mio fratello”, il romanzo di denuncia contro la violenza negli stadi di calcio

martedì 21 Aprile 2009 - 09:22

Dopo la morte di Filippo Raciti, nessuno aveva mai provato a raccontare la violenza negli stadi. Lo fa ora Luca Galliano, ventottenne finanziere a Manfredonia (Fg), siciliano d’origine, già autore di significativi saggi pedagogici (come “Dal piccolo principe ad Harry Potter”, adottato nelle scuole, e “Come far diventare i piccoli di oggi grandi domani”, dedicato alle nuove generazioni di genitori), con un romanzo, “Io e mio fratello” (Edizioni il Castello, Foggia, www.ilcastellodizioni.it) che racconta il mondo degli stadi di calcio, in cui l’ombra mafiosa fa sentire la sua pesante e insensibile mano con rabbia e violenta determinazione, dove il confine tra realtà e invenzione diventa indistinguibile.

«E’ certamente un’opera ispirata alla morte dell’Ispettore Filippo Raciti, anche se completamente inventata e romanzata. Ma è anche un dono a tutte le vittime della violenza dentro e fuori dagli stadi di calcio. Trovandomi in Sicilia posso citare un esempio su tutti che è quello di Tonino Currò.», dice Galliano durante la presentazione che si è tenuta lunedì 20 aprile a Messina presso il Salone degli Specchi della Provincia Regionale, alla quale hanno preso parte il Dirigente della Polizia di Stato di Messina Dott.ssa Maria Fazio, il Comandante del Gruppo Aeronavale della Guardia di Finanza di Messina, Col. pil. Joselito Minuto, il Generale di Brigata Giovanni Gentile (Presidente dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia di Messina) ed una delegazione di finanzieri appartenenti al Comando Provinciale di Messina e a quello di Reggio Calabria. L’autore devolve parte del ricavato del libro all’associazione Feriti e Vittime della Criminalità e del Dovere (Fervicredo) che dal 1999 sostiene e tutela le vittime della criminalità e del dovere, rappresentata nell’occasione dalla medaglia d’oro al valor civile Isp. Capo in congedo della Polizia di Stato Angelo Cellura da Licata, coordinatore Fervicredo per la Sicilia e dai signori Alfredo e Mario Vetrano fratelli del carabiniere Salvatore Vetrano, vittima della mafia. A moderare l’iniziativa è stato il Dott. Calogero Centofanti del Movimento Nuova Presenza “Giorgio La Pira” e del Centro Studi “Giudice Rosario Livatino” che hanno organizzato la presentazione del testo.

Protagonisti del romanzo due fratelli (Salvatore, il più grande, ispettore di Polizia trasferito dalla Sicilia a Foggia; e Rosario, il più piccolo, deviato dopo la morte del padre dalla malavita attraverso i gruppi ultras a servizio della mafia), le cui vite scorrono in vicende parallele dai destini incrociati, lungo un’appassionante storia d’amore, che servirà a Salvo per “redimere” il fratello minore. Il racconto, ambientato quasi esclusivamente nella Catania dei nostri giorni, con paesaggi reali come sfondo, usa un linguaggio immediato e giovane, proprio perché il target a cui si rivolge è quello dei giovani lettori. «Ho scelto una forma semplice, lineare, tipica e familiare ai giovani, priva della forma precettistica e moraleggiante; le parole, i sentimenti e le esperienze dei personaggi e il processo di maturazione interiore che coinvolge il protagonista adolescente, mediato da esperienze avventurose, servono a svelare il progetto educativo del testo», spiega Galliano.

(foto Dino Sturiale)

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