La scopertura della Vucciria -inaugura- ‘La Notte della cultura’. Ardizzone: «Messina non è stata distrutta dal terremoto»

La scopertura della Vucciria -inaugura- ‘La Notte della cultura’. Ardizzone: «Messina non è stata distrutta dal terremoto»

La scopertura della Vucciria -inaugura- ‘La Notte della cultura’. Ardizzone: «Messina non è stata distrutta dal terremoto»

sabato 13 Febbraio 2010 - 19:04

Il celebre dipinto realizzato da Guttuso esposto nel foyer del Vittorio Emanuele. Soddisfatto l’assessore alla cultura Giovanni Ardizzone che annuncia: «Il 28 febbraio Fabio Caparezza Guttuso in città per raccontare tutti i “segreti” della Vucciria»

Sono le 18.42 quando l’imponente “Vucciria” di Guttuso si mostra al pubblico che affolla il foyer del Teatro Vittorio Emanuele. A tirare giù il telone grigio che copre la tela, collocata su un grande pannello nero per esaltarne dimensioni e colori, l’assessore Giovanni Ardizzone “padre” dell’iniziativa culturale e il sindaco Buzzanca. Posizionati, rispettivamente, alla sinistra e alla destra del quadro, i due rappresentanti politici, con un gesto non certo dei più “artistici” e sicuramente non caratterizzato da grande suspance, scoprono il capolavoro di Guttuso tagliando così “il nastro rosso” della II edizione della “Notte della Cultura”. Un‘iniziativa frutto «di grandi intese» sia tra gli enti cittadini e le tante associazioni che hanno organizzato eventi “collaterali”, che con l’Università di Palermo: a dare infatti l’assenso definitivo al prestito del celebre quadro dell’artista siciliano il Rettore Roberto Lagalla.

«L’“operazione Guttuso – così com’è stata definita dall’assessore Ardizzone – nasce sulla spinta di quanto avvenuto l’anno scorso con l’esposizione al Museo Regionale di “Rubens vede Caravaggio”. Questa notte e nei giorni a seguire i cittadini avranno modo di venire o tornare ad ammirare il quadro, e giorno 28 febbraio sarà invece sarà personalmente Fabio Caparezza Guttuso, figlio adottivo di Guttuso, a illustrate e “raccontare” l’opera, illustrandone dettagli e particolari». L‘amministrazione sembra dunque più che mai intenzionate a “tirare fuori” lo spiritio artistico e culturale di Messina e dei suoi cittadini anche perché, come affermato dal sindaco Buzzanca, intervenuto subito dopo Ardizzone «la cultura porta ricchezza, dobbiamo cercare di approfittarne esportando e valorizzando anche le nostre bellezze e i nostri tesori». Tesori che molto spesso gli stessi cittadini sconoscono (non sempre per loro mancanza). Afferma tal proposto il rappresentante dell’amministrazione: «Questa notte i messinesi così come fatto lo scorso anno nonostante il cattivo tempo, che stavolta invece ci sta dando tregua, avranno la possibilità di esplorare, visitare tanti luoghi simbolo che spesso vengono ignorati. Riteniamo di aver intrapreso la strada giusta, siamo convinti che Messina non sia mai stata distrutta dal terremoto, il suo “cuore” non ha mai smesso di battere».

Prima della scopertura del capolavoro di Guttuso, realizzato nel 1974, una breve “introduzione” del critico Lucio Barbera che ha fornito ai presenti, a cui man mano sono stati consegnati pieghevoli riportanti l’intero programma della nottata e inserti in cui viene illustrato l’iter di realizzazione della “Vucciria”, qualche “dritta” per favorire un’osservazione più attenta e critica della tela considerata una “metafora dell’anima siciliana”. Ad “accompagnare” la visione, una “lettura spettacolare” curata da Ninni Bruschetta (presente in sala) e interpretata dagli attori Antonio Alveario, Giampiero Cicciò, Maurizio Puglisi e con la partecipazione di Faisal Taher e Giovanni Arena al contrabbasso. Drammaturgia di Laura Giacobbe.

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