Ricordate in un convegno le ricerche dello storico nato proprio nel villaggio colpito dall’alluvione del 1.Ottobre
“Se ci fosse stato Salvatore Bottari avrebbe ben risposto ‘con le carte’ a chi, dopo la tragica alluvione del 1 ottobre scorso, ha tentato di sostenere che il villaggio di Giampilieri andava ricostruito altrove. L’antico casale del comune di Messina vanta secoli di storia”.
Così è stato affermato nel corso del Convegno che, nel quadro della Settimana della Cultura, l’Archivio di Stato di Messina, la Società Messinese di Storia Patria e l’Accademia Peloritana dei Pericolanti hanno organizzato a Messina, nell’Aula Cannizzaro dell’Università, e a Giampilieri, nella Chiesa Parrocchiale S. Nicolò di Bari, per ricordare la figura di Salvatore Bottari, uno dei figli più illustri del villaggio messinese, nel centenario della sua nascita e a sedici anni dalla scomparsa.
All’Università di Messina Michela D’Angelo, Antonino Joli, Giovan Giuseppe Mellusi, Rosario Moscheo e Alfio Seminara hanno delineato “l’uomo e lo studioso”, approfondendo la sua passione per la storia di Messina e della Sicilia, la storia della Chiesa, la storia della medicina, la storia dell’arte. Ne sono testimonianza circa cinquanta grandi carpette di appunti e di studi, che egli aveva meticolosamente ordinato e catalogato negli ultimi anni della sua vita e che, per sua volontà testamentaria, dopo la firma ufficiale dell’atto tra i figli-eredi e il direttore dell’Archivio di Stato dr. Alfio Seminara, costituiranno d’ora in poi il “Fondo Salvatore Bottari”, a disposizione di studiosi ed appassionati.
Nella Chiesa Parrocchiale di Giampilieri, -ancora spoglia delle opere d’arte, messe in sicurezza dopo l’alluvione dalla Sovrintendenza ai Ben0i Culturali, e che i cittadini di Giampilieri si sono affrettati a reclamare- Andrea Filippo Bonfiglio, Giovanni Molonia, Grazia Musolino e Rosaria Stracuzzi hanno ricordato il profondo legame di Salvatore Bottari con il paese natio e la sua ricerca appassionata. Oltre sessanta gli scritti di Salvatore Bottari che parlano di Giampilieri: a cominciare da quello sulla Chiesa di Maria SS. delle Grazie, al prodigio miracoloso sul quadro dell’Addolorata, a S. Stefano del Bosco, ai Riveli di anime di Giampilieri e dei casali vicini. E tante le occasioni da lui utilizzate per evidenziare una ricorrenza, di cui aveva prima ricercato e verificato le notizie; come il convegno del febbraio 1994 (due mesi prima della sua morte) sul 260°anniversario della peste e la targa sulla casa del canonico Annibale Di Francia.
Numerosi, durante questo incontro, anche gli interventi dei presenti: dal deputato regionale Filippo Panarello, nativo di Giampilieri, al dirigente scolastico Placido Vitale, al dr. Felice De Luca. Molto piena di patos la testimonianza dell’Archimandrita p. Alessio Mandaniciota, che ha ricordato la tenace e instancabile azione di Salvatore Bottari per l’unità dei Cristiani di Occidente e di Oriente. E, a conclusione della serata, in omaggio allo zio sac. Giovanni Bottari, parroco di Giampilieri per vent’anni e compositore, da cui Salvatore aveva ereditato la passione per la musica, la Corale Polifonica della Chiesa Parrocchiale di Giampilieri, diretta dal M° Nazareno De Benedetto, ha voluto eseguire, tra gli applausi dei presenti, il brano inedito “Veritas mea”.
