TaoArte, chiusa la stagione “musica e danza”

TaoArte, chiusa la stagione “musica e danza”

TaoArte, chiusa la stagione “musica e danza”

lunedì 23 Agosto 2010 - 08:47

Per la serata finale le esibizioni dell’Orchestra e Coro Francesco Cilea affiancato dal Coro di Voci Bianche Progetto Suono e i solisti vocali Cigna, Morini e Xing

Gran finale ieri sera per la sezione -musica e danza- di Taormina Arte 2010, diretta dal Maestro Enrico Castiglione. Dopo un mese esatto di ininterrotti successi, la rassegna si è conclusa il 22 agosto abbinando in un’unica serata due delle più straordinarie pagine scritte nel Novecento per coro e orchestra sinfonica. Il direttore artistico Enrico Castiglione ha scelto per l’occasione, partiture immortali, firmate da altrettanto celebri ed amati compositori, Leonard Bernstein e Carl Orff, di cui sono stati proposti rispettivamente i commoventi quanto tellurici Chichester Psalms e i grandiosi Carmina Burana. Entrambi i titoli sono stati eseguiti in versione integrale dall’Orchestra e da Coro Francesco Cilea, diretti rispettivamente dal Maestro Carlo Palleschi e dal Maestro Bruno Tirotta. Affiancato dal Coro di Voci Bianche Progetto Suono e i solisti vocali il soprano Paola Cigna, il baritono Carlo Morini e il tenore Like Xing.

La prima parte del programma ha visto i Chichester Psalms che Bernstein realizzò per il festival musicale della Cattedrale di Chichester, sede di un’antica tradizione di musica vocale e per organo. Il compositore musicò testi ebraici, strutturando la partitura in tre movimenti, corrispondenti ai salmi 108, 23, 131, che esaltano la fiducia in Dio del popolo di Israele e la gioia di chi sa che il suo Signore non lo abbandonerà mai. La prima parte si è chiusa con una pagina a cappella nel più puro “stile di corale”, che inneggia alla pace e alla comunione con i fratelli.

La seconda parte della serata è stata dedicata ad Orff e ai suoi Carmina Burana. Carl Orff li aveva composti, selezionando 24 canti tra quelli trovati negli omonimi testi medievali. Quasi tutto in latino il libretto, che contiene pure un brano in alto tedesco medio e uno in provenzale. Dopo la prima rappresentazione del 1937 a Francoforte, la cantata fu eseguita con successo in altre città tedesche nonostante fosse molto ostacolata dal regime nazista per il tono erotico di alcuni canti. E’ strutturata in un prologo, cinque parti e un finale (ripetizione del prologo). Il racconto non segue una trama, ma si basa sul concetto del giro della Ruota della fortuna. Una serata magica che ha visto per ben tre volte a grande richiesta del pubblico numeroso -Fortuna Imperatrix Mundi- (prologo/parte 25) in un crescendo di emozioni.

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