Il messinese si aggiudica la sfida della celebre etichetta con il suo remix di Better di Sikdope. Un successo che parte da lontano
MESSINA – Si chiama “Sikdope – Better (Remix Contest)” e ad aggiudicarselo è stato un messinese. Il dj Gianmarco Zappalà, con lo pseudonimo Melancholics Attitude, si è aggiudicato un vero e proprio torneo organizzato dalla celebre etichetta Spinnin’ Records. La casa discografica, che annovera artisti del calibro tra gli altri di Martin Garrix, Tiesto, Afrojack e Steve Aoki, ha lanciato il guanto di sfida ai musicisti di tutto il mondo.
A trionfare è stato Gianmarco, che entra a far parte del Talento Pool della Spinnin’ Records e ora il suo remix sarà suonato nei più grandi festival del pianeta proprio da Sikdope. Una giusto riconoscimento per un dj che a Messina ha fatto gavetta e carriera, con un momento delicato vissuto qualche anno fa e poi superato.
Gianmarco, come nasce la tua strada nel mondo della musica?
Io ho iniziato a Messina facendo le feste private e le feste delle scuole. Ormai sono passati una ventina d’anni, ne avevo 15 o 16. Sono partito dalle feste del Liceo Maurolico. Da lì sono arrivati poi i locali e a Messina ho praticamente fatto tutto ciò che potevo fare. La mia passione è nata da piccolo, ero il classico ragazzo al computer che sperimentava e scaricava musica.
E la musica ti ha accompagnato in ogni istante della tua vita da quando hai cominciato al Liceo. Poi un momento di buio: cos’è successo?
Sì, l’ho fatto per tantissimo tempo, poi mi sono fermato per due motivi. Il primo è stato un problema mio personale, un periodo di depressione che mi ha portato a fermarmi. Sono riuscito a superarlo tirando fuori molta forza e anche facendo musica. Stavo chiuso a studiare e a prepararmi, mi ha aiutato molto. Il secondo motivo è stato il Covid, la pandemia ha completamente fermato tutto e nel frattempo sono usciti fuori molti ragazzi che spesso si improvvisano dj. Ma prima del Covid e di questo periodo nero io ero sempre in giro a fare serate.
E ora arriva questo riconoscimento. Com’è nata la tua partecipazione?
L’ho visto e ho pensato: mi butto, cos’ho da perdere? Un percorso di qualche settimana che mi ha portato adesso a vincere e sono davvero felice. Io ai progetti musicali non mi sono mai dedicato tantissimo. Ma grazie a due miei amici ho capito che avrei dovuto farlo. Io sono sempre stato il classico ragazzo pieno di progetti, che però non ne conclude uno.
Nel computer avrò centinaia di tracce ma poi non le pubblicavo mai, convinto di non essere all’altezza. La sera ci ritrovavamo nello studio di Paolo Ursino aka Paul Ursin con Peppe Arena aka Mole, due miei amici, musicisti anche loro, che mi hanno spronato invece a provarci. Li ringrazio davvero molto. Non vedo l’ora di scoprire dove mi porterà questa nuova avventura, ma sicuramente farò sempre musica nella mia vita.
Messina è ricca di dj, cantanti e gruppi musicali. Come vedi la scena cittadina e cosa ti senti di dire a chi sta cominciando ora, come hai fatto tu vent’anni fa?
Ai ragazzi che stanno iniziando oggi dico che serve più umiltà. Devono essere sinceri, genuini, il segreto è questo. Spesso ne vedo tanti che si sentono delle star, ma non è mai così. A loro dico di seguire le tappe e un percorso graduale di crescita. A Messina qualche piccola opportunità c’è. Penso ai localini, alle piccole serate, bisogna essere umili e partire dal basso, piano piano e gradualmente. Certo è che Messina non è una piazza che ti lancia, almeno in questo settore. Però bisogna insistere e continuare a suonare, soprattutto per se stessi.
