Dal tormentone Croce al centrodestra diviso a Barcellona: 7 giorni di fibrillazioni politiche

Dal tormentone Croce al centrodestra diviso a Barcellona: 7 giorni di fibrillazioni politiche

Marco Olivieri

Dal tormentone Croce al centrodestra diviso a Barcellona: 7 giorni di fibrillazioni politiche

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domenica 12 Novembre 2023 - 21:05

La debolezza della maggioranza a Messina ma anche gli orrori delle guerre nel mondo: serve la bussola di una politica all'altezza delle sfide per salvarci

I 7 giorni d’ordinaria follia, come il titolo di questa rubrica, investono il mondo. E non sempre è facile rifugiarsi nell’ironia. Il mondo brucia, con guerre e stragi, e non è una novità, ma nuovi orrori, dall’Ucraina a Gaza, s’aggiungono a quelli antichi. Così l’idea di Gino Strada di far sì che la guerra diventi un tabù, e non un mezzo (tragico) di risoluzione dei conflitti, è ancora lontana dall’essere realizzata. Solo la politica, solo la diplomazia dovrebbero parlare per isolare i violenti e i fanatici, usando la forza solo quando è strettamente necessario. Come impongono le regole della democrazia. Ma non è così.

Dal mondo alla città: non mancano le tensioni e le emergenze. Troppe per poterle affrontare in un solo articolo. Su un piano più leggero, ma non per la maggioranza pro Basile, un po’ di scosse le ha procurate il Consiglio comunale. L’opposizione è riuscita a eleggere le due vicepresidenze e gli equilibri sono cambiati.

Nel frattempo, continua il tormentone Maurizio Croce (nella foto) e la contrapposizione con il presidente del Consiglio comunale Nello Pergolizzi, pronto a predisporre la delibera per la decadenza. Ai tanti inviti a dimettersi, rivolti all’ex candidato sindaco, si è aggiunta Palmira Mancuso, di Più Europa: “Politicamente l’assenza di Croce produce solo disaffezione nell’elettorato. Le dimissioni sarebbero un gesto più dignitoso. Aspettare l’intervento di decadenza non solo crea incertezza e ritardi nell’operato del Consiglio, ma dimostra un atteggiamento poco responsabile nei confronti della comunità”.

Come si legge su Tempostretto, a firma di Giuseppe Fontana, “l’esponente di Forza Italia e commissario straordinario contro il dissesto idrogeologico (in basso l’intervista ai nostri microfoni lo scorso luglio, n.d.r.) non è sembrato turbato dalla vicenda, tanto da non aver risposto ufficialmente in aula al microfono e da aver regolarmente votato al fianco delle opposizioni. La partita è tutta da giocare e ad attendere sono sia Alessandro Russo in quota centrosinistra (candidato un anno e mezzo fa con la lista De Domenico sindaco), sia Sebastiano Tamà, dal fronte centrodestra. In caso di decadenza sarebbe uno di loro a subentrare”.

In generale, la domanda sorge spontanea: tornerà a soffiare il vento della politica? Ci sarà un risveglio anche al di là del palazzo? Cercasi la buona politica, insomma. Una politica che sappia andare oltre il contingente, guardare ai problemi reali e avere un progetto. Una prospettiva. Oltre le conflittualità quotidiane.

Intanto, a Barcellona Pozzo di Gotto, Forza Italia continua ad attaccare l’amministrazione Calabrò. Fa riferimento alla recente polemica sul mancato ricordo di Beppe Alfano. Ma soprattutto parla di “inadeguatezza della Giunta in pieno dissesto economico”. Uno scontro di rilievo perché interno al centrodestra.

Di recente, il sindaco Pinuccio Calabrò, due assessori e due consiglieri hanno aderito alla Lega. Ed è proprio la Lega di Germanà e Laccoto, con il vicepresidente della Regione Luca Sammartino, che sembra puntare a un maggiore protagonismo, tra il Consiglio comunale a Messina e l’amministrazione a Barcellona.

Ma la vera esigenza è andare al cuore dei problemi. Per questo servirebbe una politica capace d’elevare il dibattito e la progettualità. Per questo, abbiamo affrontato, in questi sette giorni, temi come la sanità sempre meno pubblica e quello, ancora, una volta della crisi economica. Un’idea di futuro ci salverà se politica, cultura, imprenditoria, sindacati, società civile e organizzazioni sociali sapranno muoversi in una direzione antitetica al vuoto di questi anni.

Stop al dibattito continuo sui cordoli. Serve un progetto di rinascita economica e sociale

Di conseguenza, non perdiamo di vista la realtà, rifugiandoci in dibattiti continui su cordoli o isole pedonali. Tutti strumenti utili, e da migliorare, ma guardiamo ai nodi sostanziali. A quelle saracinesche abbassate e alle energie giovanili che vanno via. Progettazione e innovazione hanno bisogno di una politica, a tutti i livelli, molto diversa da come la conosciamo oggi.

L’innovazione deve partire adesso ma gli attori nazionali e regionali, prima di tutto, non sembrano all’altezza delle sfide decisive per un sud e un territorio, quello messinese, che necessitano di una resurrezione economica e sociale. Serve la bussola di una politica adeguata alle emergenze e alle necessità. Tutto il resto, in assenza di progetti e programma, diventa chiacchiericcio mediatico. E non ce lo possiamo permettere.

Sempre questa settimana abbiamo espresso la nostra solidarietà al collega Fabrizio Bertè, abbiamo raccontato le novità con un occhio sempre al territorio, tra illuminazione e nuovi cordoli. E ci prepariamo a un dibattito con i candidati a rettore sul futuro dell’Università. Il tema è come fare diventare davvero Messina una città universitaria e valorizzarne le potenzialità, soprattutto in relazione con le realtà sane del territorio. Noi, nonostante tutto, crediamo che non ci si possa rassegnare. E che un’altra città, un’altra Messina sia possibile.

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Un commento

  1. L’unico politico onesto è il politico capace.

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