Incidente sulla A18, Ganzirri allagata e disagi a Tremestieri e Gesso

Incidente sulla A18, Ganzirri allagata e disagi a Tremestieri e Gesso

Veronica Crocitti

Incidente sulla A18, Ganzirri allagata e disagi a Tremestieri e Gesso

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domenica 05 Gennaio 2014 - 17:44

Bilancio di rilievo quello registrato a seguito di un'intensa giornata di piogge. Sulla A18 un'autovettura ha sbandato autonomamente per le condizioni avverse, mentre la città è allagata sotto diversi cm di acqua. I maggiori disagi nella zona di Ganzirri.

Stava viaggiando sull'autostrada A18, direzione Catania-Messina, quando in corrispondenza del km6+500 ha perso il controllo della macchina, sbandando rovinosamente. Sul posto è subito intervenuta la sezione di Giardini della Polizia Stradale, insieme ad i Vigili del Fuoco ed all'ambulanza del 118. Il conducente della macchina è stato trasportato al Pronto Soccorso dell'Ospedale Policlinico ma le sue condizioni non sono gravi. Secondo i primi rilievi, a causare l'incidente il maltempo e l'asfalto scivoloso.

Disagi enormi si sono registrati anche in città. Il bilancio è di diversi tombini saltati, strade allagate e continue segnalazioni da parte di lettori e cittadini. E' divenuta ormai una consuetudine ritrovarsi dinnanzi ad una città piegata da poche ore di intensa pioggia.

"Una storia infinita che va avanti ormai da anni" ha scritto un nostro lettore inviando diverse foto eclatanti sulle condizioni in cui vessa attualmente la zona di Ganzirri. "Mai nessuna amministrazione – si legge nell'email – ha preso il giusto rimedio riparando questo grande degrado, eppure basterebbe creare dei canali di scolo verso il lago, pulire dalla terra e da rifiuti quelli già esistenti". Il problema principale riguarda la pressione dell'acqua che fa saltare i tombini e provoca allagamenti di ogni genere e sorta. Tanto a Ganzirri, quanto in altre parti della città.

A Tremestieri, sulla collina alle spalle dell'Autogrill, il pericolo riguarda il cedimento del traliccio (VEDI FOTO), mentre "a Gesso, in via Grazia – scrivono i volontari Acli ed il Circolo Giovani – si sta formando una pericolosa crepa nel manto stradale. Nella via, negli anni passati, si è verificato un dissesto idrogeologico che ha causato un importante cedimento del manto stradale creando numerosi problemi alla circolazione". Il tutto in un tratto stradale che, come sottolineato, "è stato interessato da lavori di cablaggio per la linea ad alta tensione TERNA". Veronica Crocitti

21 commenti

  1. Mi auguro che le foto “eclatanti” inviate non siano di quelle di un nopontista. Perchè, si sappia in giro, se fosse partita la realizzazione del Ponte sullo Stretto, era previsto il RIFACIMENTO TOTALE dell’impianto fognario e dell’impianto per la raccolta delle acque meteoriche, oltre il previsto totale risanamento di tutta la zona intorno ai laghi. Gli impianti fognari e di raccolta delle acque meteoriche dovranno essere fatte ex-novo di dimensioni adeguate ai giorni nostri! Tutti gli interventi palliativi non risolveranno mai nulla!!

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  2. ai nopontisti ed ambientaloidi vari va bene così, si sentono tranquilli, tanto adesso hanno anche spento il pilone, quindi adesso la città è perfetta, non ha problemi

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  3. che fai scherzi il ponte avrebbe disturbato con la sua ombra la migrazione dei pescespada gli stessi che sono stati massacrati per decenni e venduti al kg nelle bancarelle messinesi, e pure le rotte migratorie degli uccelli avrebbero avuto disagi, chissà poi perche ci sono cacciatori che li impallinano da tutte e due le spiaggie, ma non vi preoccupate ora appena liberano il tibet ci trasferiamo tutti in massa.

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  4. Analisi interessante! Quindi, secondo questa teoria, dobbiamo dimenticarci una città vivibile e civile solo perché abbiamo detto, FORTUNATAMENTE, no al ponte?
    Interessante, quindi, cittadini messinesi, scordatevi le strade senza buche, i tombini sturati ecc… ecc… perché, per avere quello che in tutte le città civili è la normalità, a Messina non possiamo avere nulla di questo perché… abbiamo detto NO AL PONTE!!!!

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  5. Caro Messenion, i no pontisti non ammetteranno mai le loro responsabilità . Pensano addirittura di avere una sensibilità superiore alla norma ed a quella delle masse incolte . Ma come dice Jodorowsky, Battiato , Gaber e tanti altri me compreso “niente e’ come sembra” . I no ponte hanno affossato l’unica speranza di ” salvezza” rimastaci.

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  6. Mi strabilio, mi stupefaccio, mi orrorisco e mi sconcertisco…. Il collegamento tra il dissesto ed il ponte che taluni vorrebbero insinuare è da comiche dell’assurdo.
    Ma come si poteva pensare di investire con una tale opera tecnologicamente avanzata (sulla carta) come il ponte una città che ogni due gocce d’acqua diventa un pantano?
    Del resto i vecchietti al bar….:
    La disoccupazione?… “eh ma se facevano il ponte…”.
    Le code ai traghetti?.. “eh ma se facevano il ponte…”.
    I Tir?… “eh ma se facevano il ponte…”.
    I tempi di attesa dell’I-phone?.. “eh ma se facevano il ponte”.
    Ed adesso.. La condotta fognaria di Ganzirri?.. “eh ma se facevano il ponte”…

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  7. caliri si guardi attorno, il ponte non c’è eppure la città fa pena, se ne è acocorto oppure vive sulla luna come tutti i finti ambientalisti??

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  8. Ma pretendere una città normale a prescindere dal ponte è pretendere troppo?
    Non sono noponte ma trovo assurdo rassegnarsi all’idea che solo il ponte ci permetterebbe di avere quello chi in altri luoghi è normale. Trovo altrettanto assurdo portare ancora  le magliette noponte. Sembra di essere in piena guerra fredda tra comunisti e anticomunisti, nel frattempo la città affonda ma siamo contenti perché non fanno il ponte oppure lo rimpiangiamo come panacea dei nostri mali. Tutto fumo negli occhi.

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  9. Non ci preoccupate una cosa alla volta ….. prima ha lottato contro il ponte
    Poi contro le caste politiche
    Adesso c’è il Tibet
    Sicuramente dopo toccherà a Messina tranne se i migranti non chiedono aiuto……

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  10. CastorinaCarmelo 6 Gennaio 2014 10:57

    La normalità del periodo metereologico invernale si tramuta subito in emergenza.
    Piove ed è come se si scatenasse l'”Apocalisse”, cinquanta anni fa: Pioveva, ed i contadini benedicevano il cielo per il prezioso liquido mandato,oggi ci si spaventa di un temporale ed a ragione visto lo scempio del territorio che abbiamo provocato con la speculazione edilizia e lo sfregio alla natura effettuato da pochi “mascalzoni”, vorrei usare un aggettivo qualificativo più dispregiativo…..ma forse è meglio che mi fermi qui……
    Meno male che oggi c’è il sole grazie a “DIO”.

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  11. E proprio così egregio Sig. Franco Caliri. Si stenta a credere.. ma e’ così! . Qualunque persona di buon senso capisce la differenza tra una giusta e sensata rivendicazione di condizioni di ” normalità” civica ed urbana ” e la concreta possibilità di ” realizzarLa” Se Lei, in coscienza od altri come Lei che si lamentano giustamente pensano di poter fare di meglio, si accomodino .non le mancherà il sostegno , così come i Messinesi speranzosi nel cambiamento hanno dato il sostegno ad Accorinti ed gli Accoliti della sua giunta. La verità di fondo, che si stenta ad inculcare ai miei concittadini, per lo più antropologicamente e socialmente di estrazione terziario-burocratico-parassitario e’ solo una che si potrebbe riassumere parafrasando un famoso detto: SENZA SOLDI NON SI CANTA MESSA. Puoi essere il sacerdote più onesto e capace o addirittura il Papa o il Dalai Lama , non potrai “inverare” i picciuli che non arrivano più ormai da un bel pezzo. Ed allora , e’ evidente che la realizzazione dell’opera infrastrutturale più innovativa ed ingegnosa della storia moderna, IL PONTE SULLO STRETTO con le opere connesse garantivano quei flussi finanziari ( i picciuli, non chiacchiere e promesse ) utili per sistemari ” i buca n’te stradi e i tombini a Ganzirri.. A parte l’occasione storica UNICA per ridisegnare e dare speranze CONCRETE ad un territorio marginale e destinato a sparire. http://youtu.be/wGoTQKYdJZg

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  12. CastorinaCarmelo 6 Gennaio 2014 11:25

    A Roma, Milano, Torino, Genova ed ancora Monaco di Baviera non hanno fatto il “PONTE”…….eppure ci sono meno buche e le caditoie per lo scolo delle acque meteoriche defluiscono normalmente. Da “Noi”,forse, dovremmo rivedere i nostri comportamenti civici ed anche i quelli degli Amministratori che ci hanno governato e che abbiamo “NOI” liberamente eletto Persino chi le scrive non è immune da colpe anche nella sola veste di “semplice cittadino”.Però osservo con dispiacere che nel il nostro “retaggio cromosomico” almeno in quello di molti di noi e ribadisco: non nel suo, è costellato da un disinteresse cronico circa le evidenze urbanistiche e le criticità che ci attanagliano. Le riflessioni più importanti…… si fanno sul gusto della pasta al forno e degli arancini consumati in queste feste.

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  13. E proprio così egregio Sig. Franco Caliri. Si stenta a credere.. ma e’ così! . Qualunque persona di buon senso capisce la differenza tra una giusta e sensata rivendicazione di condizioni di ” normalità” civica ed urbana ” e la concreta possibilità di ” realizzarLa” Se Lei, in coscienza od altri come Lei che si lamentano giustamente pensano di poter fare di meglio, si accomodino .non le mancherà il sostegno , così come i Messinesi speranzosi nel cambiamento hanno dato il sostegno ad Accorinti ed gli Accoliti della sua giunta. La verità di fondo, che si stenta ad inculcare ai miei concittadini, per lo più antropologicamente e socialmente di estrazione terziario-burocratico-parassitario e’ solo una che si potrebbe riassumere parafrasando un famoso detto: SENZA SOLDI NON SI CANTA MESSA. Puoi essere il sacerdote più onesto e capace o addirittura il Papa o il Dalai Lama , non potrai “inverare” i picciuli che non arrivano più ormai da un bel pezzo. Ed allora , e’ evidente che la realizzazione dell’opera infrastrutturale più innovativa ed ingegnosa della storia moderna, IL PONTE SULLO STRETTO con le opere connesse garantivano quei flussi finanziari ( i picciuli, non chiacchiere e promesse ) utili per sistemari ” i buca n’te stradi e i tombini a Ganzirri.. A parte l’occasione storica UNICA per ridisegnare e dare speranze CONCRETE ad un territorio marginale e destinato a sparire. http://youtu.be/wGoTQKYdJZg

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  14. A Roma ,Milano, Torino, Genova e Monaco di Baviera e’ evidente che non hanno fatto il PONTE ..per il solo evidente motivo che non si trovano alla punta di un’isola separata da 3,300 Km dal Continente. Ho il sospetto ragionevole tuttavia che in quelle città ,soprattutto del Nord lo avrebbero già costruito. Non si vuole riconoscere, credo anche per ignoranza e sostanziale indifferenza quando non “egoismo sociale” il valore di VOLANO INSUPERABILE UNICO rappresentato da questa opera ” epocale”, marketing territoriale indispensabile e competitivo pe produrre quella ricchezza necessaria per…..tappare i buchi e sturare i tombini e migliorare il livello ” cromosomico” dei nostri concittadini. Sosteneva il buon dimenticato Karl Marx : la struttura( il benessere economico) condiziona la sovrastruttura ( la cultura , il senso civico e il rispetto della res pubblica ). Mi trovi lei qualcosa di meglio ( e di concreto) del Ponte. I messinesi…pagheremo tutti questo voltare le spalle alla ” provvidenza”. Vedrà …..non vedrò ( quelli sono stati i burattinai del No ponte)

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  15. L’amministrazione comunale dovrebbe semmai ringraziare l’Altissimo che, questa volta, NON e’ scappato il morto.
    E poiché, in futuro ci saranno altri eventi meteorici importanti, dovrebbe intervenire ORA. Lo farà ???

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  16. E cosa c’entra il Tibet ?

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  17. Manca la domanda essenziale : CALIRI si rende conto che se non vengono adottati interventi immediati, avremo solo danni e sofferenze ??? Forza CALIRI, CI FACCIA CONOSCERE MEGLIO IL SUO PENSIERO.

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  18. EGREGIO SIG. CALIRI,
    lasci perdere questa favola di Natale, alla quale nemmeno i bambini credono ormai piu’. Finchè la rete di deflusso delle acque bianche non funzionerà a dovere, dovremo farci l’abitudine al pericolo. E’ triste, veramente triste, essere consapevoli che avremo altre vittime, incolpevoli, per il solo fatto di trovarsi nel posto sbagliato al momento giusto. E questo perché …. precedenti accumuli materiale eterogeneo, trasformano un rivolo d’acqua in una macchina di morte. Non si puo’ rischiare la vita così, nel 2014. E’ assurdo. I luoghi poi, restano sempre gli stessi. In fondo tra noi che guidiamo ed i piloti o i naviganti, ormai, non c’è differenza : tutti prima di accedere il motore, abbiamo imparato a leggere il meteo quotidiano. Mah !

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  19. CastorinaCarmelo 6 Gennaio 2014 21:17

    Sarebbe “bello” poter discutere in una tavola rotonda le varie opinioni che recensiscono le notizie di “TEMPOSTRETTO”.Così avremmo modo di confrontarci “DAL VIVO” in un discorso costruttivo per il bene della nostra città.
    L’apporto fresco di idee,forse la gara delle stesse stimolerebbe il dibattito coinvolgendo altri nostri concittadini per ora “sopiti”,il risultato finale lo riassumerei nell’esercizio della “DEMOCRAZIA PARTECIPATA”.Che farebbe tanto bene a tutti.

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  20. No, non siamo una Città normale, siamo veramente una Città scartata. Per effettuare tutti i lavori necessari per sistemare definitivamente la zona attorno ai laghi servono stanziamenti ingenti che sarebbero arrivati con il Ponte. Anche i famosi 300 milioni di euro promessi da Monti per realizzare quelle opere non necessariamente connesse al Ponte sono stati stornati da Letta per le metropolitane di Roma e Milano!

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  21. Caro jerico, forse non ci siamo capiti. Immagini un poveraccio capo di una famiglia che sta morendo di fame e stenti e per casualità ritrova nel sul tugurio un biglietto vincente della lotteria di Capodanno e con noncurante distrazione lo strappa e lo butta via. Come la prenderebbe Lei? Cosa farebbe? Non si mangerebbe le mani o quantomeno cercherebbe di rintracciare il biglietto strappato e cercare magari di ” incollarlo” alla meno peggio per assicurare un tozzo di pane ed un futuro almeno a quei bambini, figli senza speranza di quel “barbone buddace” distratto. Se poi Lei ha un idea migliore ,un progetto di sviluppo industriale ; mi fornisca per favore il business plan, il più dettagliato possibile con indicazione delle risorse da cui attingere etc..etc.. Mi creda non c’è in atto alternativa al Ponte , alla lotteria dello Stretto. I ceti improduttivi e garantiti si illudono di non essere toccati dall’argomento. Intanto devono mandare i figli ad emigrare al Nord, per studiare prima e trovarsi un lavoro dopo…

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