Tragedia Concordia, il “Comitato ex-naufraghi”si batterà per risarcimenti milionari

Tragedia Concordia, il “Comitato ex-naufraghi”si batterà per risarcimenti milionari

Tragedia Concordia, il “Comitato ex-naufraghi”si batterà per risarcimenti milionari

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sabato 21 Gennaio 2012 - 10:18

Presidente del Comitato Giuseppe Lanzafame, a bordo della nave al momento dell’impatto. Per ogni passeggero verrà richiesto un “rimborso” di 500 mila euro

Le ricerche vanno avanti a rilento, le speranze di poter trovare qualcuno ancora in vita si fanno sempre più flebili. Nel frattempo però procedono le indagini che dovranno accertare tutte le responsabilità. Non perdono tempo neanche i tanti passeggeri scampati al naufragio della Concordia che stanno intentando azioni legali per ottenere corposi risarcimenti danno. Una trentina i messinesi a bordo della nave, alcuni dei quali organizzatisi nel “Comitato ex naufraghi della Concordia” appoggiato da Consumatori Associati di Ernesto Fiorillo.

Un ritorno milionario, quello che l’associazione intende ottenere per ogni naufrago, 500 mila euro, perché secondo le motivazioni esposte ciascuno ha subito dei danni materiali, ma soprattutto un danno psicologico grave e irreversibile. Portavoce del comitato sarà Giuseppe Lanzafame , ex marittimo che si trovava sulla nave e che per primo ha evidenziato i palesi errori del comandante Schettino. Lanzafame ha anche sottolineato l’impreparazione e la poca professionalità di molti membri dell’equipaggio che non avrebbero gestito in modo opportuno le operazioni di soccorso. “Consumatori Associati – ha spiegato Fiorillo – ha già presentato una denuncia alla Procura di Grosseto per chiedere di accertare se il personale che era a bordo della nave Concordia fosse stato adeguatamente istruito per una emergenza così grave. Ci risulta che la maggior parte delle persone impiegate sulle navi provenga dai paesi del Terzo Mondo (Bangladesh, Filippine, Cina etc.) e venga pagato solo poche centinaia di dollari al mese per turni che possono essere superiori anche a dodici ore di lavoro continuativo per dieci giorni consecutivi. Si tratta di personale che non parla l’italiano e che, secondo le testimonianze dei passeggeri, si è dimostrato impreparato a gestire l’emergenza”.

Sconcertato per il modo in cui si sono svolte le operazioni di soccorso anche Lanzafame che ribadisce: “Oltre a non parlare né l’italiano ne l’inglese, gran parte del personale non era in grado di manovrare le scialuppe e sono sicuro che se non si fosse perso tanto tempo oggi molti sarebbero ancora vivi. Il comandante inoltre, non ha eseguito una manovra per salvare i passeggeri come ha affermato eseguendola dopo l’impatto, ma ha invece gettato le ancore subito dopo aver investito gli scogli secondo me aggravando la situazione. La sua non è stata una manovra voluta secondo me ma la traiettoria che la nave ha preso dopo che ha lanciato le ancore da sola”.

4 commenti

  1. capitanTempesta 21 Gennaio 2012 11:22

    Terzo mondo?
    questa è una novità! Bangladesh, Filippine, Cina…. parlano l’inglese meglio di noi!!! Finiamola di scrivere stupidaggini! Vi posso assicurare che il terzo mondo, così come lo chiamate, parla l’inglese meglio di noi, non viene sfruttato ma esiste a bordo una tabella di riposo e lavoro che viene rispettata alla lettera. Il terzo mondo viene tutelato da convenzioni internazionali (ILO-STCW) che chi ha scritto l’articolo non ha neanche l’idea, fatevi dare la consulenza dal colleggio dei Capitani prima di scrivere. E poi non ho capito bene dove il Capt. Lanzafame abbia navigato…dispiace a tutti quello che è successo ma non dobbiamo speculare. Scusate lo sfogo ma la categoria dei Naviganti (non marittimi) è incompresa da tutti.Basta apparire in tv per raccontare le stesse cose.

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  2. Con tutto il rispetto per chi ha vissuto questa terribile esperienza,penso che i naufraghi dovrebbero ringraziare Dio e i Santi per essere qui a raccontarla! Va bene un risarcimento,ma non la speculazione.A meno che non si chieda 10 prevedendo già che si avrà 1.

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  3. il solito buddace|

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  4. Giusto un risarcimento,ma 500mila euro per uno che non ha riportato ferite ed ha perso solo qualche bagaglio mi sembra assurdo,ma ovvio che adesso si pensa solo ai soldi e chi se ne frega se non esisterà una società si di americani,ma con nome,sede e personale italiano.Vero Lanzafame?E poi vorrei sapere quando e cosa facevi a bordo quando eri marittimo?Perchè chi naviga veramente, sa come vanno certe cose,senza voler scusare Schettino, che non si è comportato da comandante in tutti i sensi,ma come fai a giudicare il resto del crew??Fatevi spiegare il ruolo d’appello cosa è ed a cosa serve.Conosci o non ricordi le leggi internazionali di navigazione?Lingua ufficiale a bordo è l’inglese per tutto l’equipaggio e non credo che il personale non italiano non parlava inglese.

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