Il ds Roma: "Vogliamo risposte concrete entro 48 ore". Banchieri, Petrucci e Crimi: "Non molleremo di un centimetro, ma la società dimostri coi fatti che vuole continuare"
MESSINA – Obiettivo in testa chiaro e ancora vivo, la salvezza, ma anche richieste esplicite alla società di fare chiarezza sulle sue stesse potenzialità. Il ds Domenico Roma, Davide Petrucci e Marco Crimi, insieme al tecnico Simone Banchieri, oltre ad altri calciatori del Messina, hanno indetto una conferenza stampa e si sono presentati nel pomeriggio di oggi davanti ai giornalisti per spiegare il loro punto di vista relativamente alla vicenda delle ultime ore. Il club non ha rispettato i termini per il versamento dei contributi e questo comporterà alcuni punti di penalizzazione. Ma soprattutto ha creato un clima di incertezza che ha investito anche chi lavora all’interno dello stesso club, compresi calciatori, staff e dirigenti.
Petrucci: “Un fulmine a ciel sereno”
Non a caso Roma ha introdotto la conferenza per poi lasciare spazio a Petrucci: “Siamo andati al campo e questa notizia per noi è stata un fulmine a ciel sereno. Siamo delusi, amareggiati e anche incazzati direi, perché non ce l’aspettavamo. Sono cose extra calcio su cui non possiamo fare poco. Siamo delusi, questa è la cosa principale. Ieri fino a mezzanotte eravamo tutti collegati, io e i ragazzi, c’era chi aveva i bambini con 40 di febbre ma eravamo tutti lì collegati per capire cosa sarebbe successo per continuare questa stagione che secondo noi, da quando sono cambiate le cose, ha preso una piega migliore. Purtroppo la notizia stamattina è stata quella che non ci aspettavamo e siamo amareggiati. Quello che posso dire è che il gruppo è molto unito e questa cosa ci unirà sempre di più. L’obiettivo non cambia, perché noi crediamo vivamente in quello che stiamo facendo e questo non sposta nulla di una virgola. Lavoreremo ancora più duramente ma abbiamo chiesto alla società delle garanzie, economiche ma non per arricchirci, solo per poter continuare in maniera dignitosa questa stagione e combattere ad armi pari con le altre squadre. Non possiamo combattere in campo e poi vedere dei punti tolti così, per noi è una follia”.
Crimi: “Non ci tiriamo indietro”
Crimi poi ha aggiunto: “Questo è il pensiero di tutti, squadra e staff. Come noi, che ieri abbiamo dormito poco, siamo sicuri che anche molti tifosi e tutti voi vi siete addormentati con questo pensiero che in teoria non dovrebbe esserci per stare tutti più concentrati sui nostri doveri. Noi vogliamo dire che siamo qui per continuare quello che stiamo portando avanti, chi da inizio stagione chi da un mese. Promettiamo il massimo impegno, questo ci siamo detti noi nello spogliatoio. Non tireremo mai indietro nulla, metteremo tutto in campo. Abbiamo fatto alcune richieste per farci andare avanti in tranquillità, come si fa nelle società normali. Abbiamo parlato con il mister e siamo sicuri di continuare sulla nostra strada. Non deve essere un alibi ma un punto di forza per farci dare ancora di più in campo”.
Banchieri: “Ai tifosi chiediamo di starci accanto”
E mister Banchieri ha spiegato: “Non molleremo di un centimetro. In campo si è visto quello che fa la squadra da quando sono arrivato e vogliamo continuare, vogliamo solo essere messi nelle condizioni dal club, che rispetti i termini perentori. Per noi è stato faticoso fare punti e regalare punti alle altre squadre per cose che esulano dal campo dispiace a tutti noi. La città di Messina e la tifoseria merita tanto. Chiediamo ai tifosi di starci vicini, soprattutto in questo momento, perché la squadra è compatta. Per noi i nostri tifosi sono il 12esimo uomo in campo, non è piangeria ma un dato di fatto. Giocare e allenare qui è diverso, ma abbiamo bisogno di loro oggi più che mai. Come hanno detto Marco e Davide questa chiediamo solo al club di fare ciò che deve fare. Vi assicuro che non è per un fattore economico, ma ci ha fatto preoccupare per i punti perché noi vogliamo giocarcela per come abbiamo già fatto”.
Roma: “La società ci dica se ha voglia e forza di continuare”
Dal ds Roma le frasi più forti: “Noi vorremmo chiarezza da parte di questa nuova società, ci dica se hanno voglia, potenza e intenzione di portare avanti questo progetto in cui noi crediamo in maniera totale. Ma lo devono dimostrare a breve termine se no se ne vadano e noi continueremo con chi ci sosterrà, con chi ci crede come noi”. I calciatori hanno ribadito: “Ci crediamo, eravamo un gruppo folle e siamo ancora di più oggi, ma chi ci deve dare una mano ce la dia, lottiamo per il Messina perché ci crediamo e ci siamo guardati in faccia dal più grande al più piccolo. Ma abbiamo bisogno di tutti”. L’appello è a istituzioni, tifosi, stampa e all’intera città: “Aiutateci perché noi non molliamo un centimetro e parlo a nome di tutti. Noi abbiamo un solo obiettivo: salvare il Messina, ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, aiutateci. Chiediamo chiarezza sul futuro prossimo e sul futuro della società. Noi dobbiamo lavorare tranquilli, avere in mente il campo e non quello che non fa parte del gioco del calcio”.
Roma: “Risposte entro 48 ore”
Ed è chiaro anche il punto di vista del ds Roma, che ha spiegato che “il nostro referente è Alaimo. A lui e ad Aad Invest stiamo chiedendo chiarezza. Se dimostrano con atti e fatti concreti che possono sostenerci noi saremo al loro fianco. Ma devono dimostrarcelo ora, perché non c’è tempo. Ottemperando alle spettanze magari possiamo ottenere una penalizzazione inferiore che ci può permettere di combattere per la salvezza. Ci diamo un termine? Entro le 48 ore ci devono dare risposte concrete. Questo stiamo chiedendo e non credo che stiamo chiedendo nulla di eccessivo. Ho parlato anche con Cissé ma le chiacchiere non servono, servono i fatti e i fatti sono solo i soldi sul conto per arrivare a fine stagione, le spettanze, l’ordinario e lo straordinario. L’unica vera risposta è questa. Qua ci sono famiglie, ci sono ragazzi con mutui, gente con figli, non possiamo stare alle chiacchiere. Stiamo lottando per il Messina e arriva prima di tutto, chi è venuto qua e chi c’era già da prima ha un solo obiettivo: salvare la squadra. Chi è venuto ha creduto e la faccia l’ho messa io, con i ragazzi e la città. C’è bisogno ora di correttezza, concretezza e continuità aziendale”.
La posizione di Roma, dei calciatori e dello staff di Banchieri è chiarissima: si continuerà compatti verso la salvezza, si chiede il sostegno dell’intera città, dai tifosi a stampa e istituzioni, ma soprattutto “chiarezza” alla società di Cissé, con “atti concreti” e cioè il rispetto delle scadenze, subito e senza rischiare altri danni alla classifica. La delusione è tanta, anche “dentro” al Messina e non soltanto in città. L’attesa è ora per le risposte del club, che finora si è limitato a un breve comunicato sul portale di Aad Invest. E se questa risposta non arrivasse? I calciatori hanno detto: “Il nostro obiettivo è continuare a lavorare per salvarci. Tutto quello che faranno loro è qualcosa a cui andranno incontro. Noi speriamo di avere tutte le garanzie ovviamente. C’è chi già viene da contesti in cui non è stato pagato, ma tutti siamo d’accordo nel continuare. Siamo arrivati a dire: ‘ma se facciamo un bonifico noi non arriviamo a saldare?’. Questo è il gruppo, sono ragazzi innamorati di questa città e di questa tifoseria perché hanno visto che ancora può dare di più. Possiamo garantire solo l’impegno, ma anche noi aspettiamo notizie”.

Saranno soddisfatti i tanti che a gran voce hanno chiesto e ottenuto il cambio societario. Molti sono convinti che un chicchessia viene da fuori, e in tal caso dal Belgio, e per il solo piacere del calcio e della città investe il proprio denaro. L’unico esempio di imprenditore che ha investito in modo considerevole è passato da qualche anno a miglior vita e si è visto i risultati ottenuti da Milan e Monza in particolare. Il problema è serio perché non riguarda solo la retrocessione bensì bisogna inquadrare il problema in un ottica futura ossia quella del rilancio e non si vede per niente una situazione Societaria seria per poter fare certi discorsi. A dire il vero non si vede neanche la società. La vecchia società avrà certamente commesso degli errori ma a questi livelli non si era mai arrivati. Quelli che si definiscono tifosi devono mettersi in testa che la città non offre quegli input per cui un imprenditore investe sul territorio. Ed è un discorso che interessa non solo il calcio. Senza andare lontano basta guardare le sorti calcistiche di Palermo e Catania che hanno potenzialità industriali maggiori rispetto alla nostra città. Tantomeno si può dare colpa alla politica, di qualsiasi colore essa sia.