In Sicilia quasi 1000 casi di frode creditizia. Messina al terzo posto

In Sicilia quasi 1000 casi di frode creditizia. Messina al terzo posto

In Sicilia quasi 1000 casi di frode creditizia. Messina al terzo posto

Tag:

lunedì 26 Novembre 2012 - 10:52

Palermo è la prima provincia della Sicilia e la quarta a livello nazionale con 245 casi totali. Rispetto al primo semestre del 2011 ha subito un incremento del 37%. 229 casi in provincia di Catania, 142 in provincia di Messina

Dall’Osservatorio sulle Frodi Creditizie di CRIF arrivano le percentuali della regione Sicilia nel primo semestre del 2012. Nella penisola si registrano 991 casi, e la Sicilia si posiziona al quarto posto in Italia, dietro Campania, Lombardia e Lazio.

Entrando maggiormente nel dettaglio, la provincia di Palermo si colloca al quinto posto assoluto a livello nazionale, con 245 casi totali, seguita a ruota dalla provincia di Catania con 229 casi ma, soprattutto, un incremento del +37% rispetto al primo semestre 2011.

Più distanziate Messina (142 casi), Trapani e Siracusa (entrambe con più di 90 casi). In regione la classifica è chiusa da Agrigento (58 casi), Ragusa (57), Caltanissetta (48) ed Enna (26), ma con quest’ultima provincia che fa registrare un incremento record, addirittura con un +66% rispetto ai primi 6 mesi del 2011.

A livello nazionale, nel primo semestre 2012 sono state intercettati oltre 9.000 casi nonostante la crisi economica e il conseguente calo del credito richiesto ed erogato alle famiglie italiane. Infatti, il rapporto tra il numero di frodi creditizie e il numero di linee di credito erogate è cresciuto del +17,9% rispetto al primo semestre 2011. Inoltre emerge il boom di casi tra gli under 30 (29,9% del totale) e a Natale ci si aspetta un picco. La metà delle frodi viene scoperta dalle vittime solo dopo più di un anno.

I motivi principali per cui si cade facilmente vittima di frode creditizia tramite furto d’identità sono molteplici: la facilità per i criminali ad accedere a informazioni personali e riservate altrui attraverso documenti cartacei o in formato digitale, la quasi certezza per i frodatori di non incorrere in rischi e/o sanzioni particolarmente severe, la difficoltà degli istituti di credito nel verificare la rispondenza dei dati e, soprattutto, la scarsa conoscenza del problema tra i cittadini con la conseguente difficoltà di tutelarsi adottando comportamenti virtuosi o adeguati sistemi di protezione.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007