A rappresentare l’Ente nel ricorso al Tar del Lazio sarà l’avvocato Antonio Bartolini. Il provvedimento ministeriale violerebbe il principio dell’irretroattività perché è arrivato a bilanci chiusi

Il Comune di Alì ha presentato ricorso al Tar del Lazio contro il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero delle Politiche Agricole, Forestali e Alimentari, il Ministero dell’Interno e la Presidenza del Consiglio. Alla base del ricorso il decreto legge 4/2015 che ha introdotto una nuova classificazione sui comuni parzialmente montani e collinari. Il Comune di Alì ne uscirebbe fortemente penalizzato, secondo il sindaco Pietro Fiumara che ieri ha avanzato la proposta di ricorso in giunta municipale dove è stata deliberata positivamente. L’atto è stato poi reso immediatamente esecutivo. Il provvedimento ministeriale violerebbe il principio dell’irretroattività perché è arrivato a bilanci chiusi. Insieme a questo, altri motivi per ricorrere si riscontrano nell’irragionevolezza dei criteri individuati per determinare il carattere montano dei comuni e nella riduzione del fondo di solidarietà comunale che riduce le entrate certe sostituendole con entrate future e incerte. Gli stessi motivi che hanno spinto tantissimi Comuni italiani a presentare ricorso, insieme alle varie Anci che sostengono gli Enti nella battaglia contro l’Imu agricola. La questione era stata già al vaglio dell’amministrazione aliese, quando il primo cittadino decise di rimandare da febbraio a fine marzo il pagamento dell’imposta, in attesa di conoscere l’esito della questione. Con la decisione assunta ieri, il Comune scende in campo in prima linea. A rappresentare l’Ente nel ricorso al Tar del Lazio sarà l’avvocato Antonio Bartolini, nominato ieri dall’esecutivo. L’ultimo atto del sindaco dovrebbe essere adesso una nuova proroga della scadenza per il pagamento dell’Imu.

Giusy Briguglio