Michele Limosani: "Chi può curare Messina, città malata? Serve una terapia d'urto, un'impresa collettiva"

Michele Limosani: “Chi può curare Messina, città malata? Serve una terapia d’urto, un’impresa collettiva”

Michele Limosani: “Chi può curare Messina, città malata? Serve una terapia d’urto, un’impresa collettiva”

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lunedì 11 Gennaio 2016 - 07:03

Tempostretto da oggi apre uno spazio per il confronto, la scoperta, la riflessione. Il dibattito del lunedì attraverso l'intervento di chi lancerà una "provocazione" ha l'obiettivo di costruire nel presente, con responsabilità, quel domani che appare lontano e nebuloso. Il primo dibattito lo accende il professor Michele Limosani con un interrogativo: chi può curare Messina?

Tempostretto da oggi apre uno spazio a quanti vogliono contribuire alla crescita della città. C’è sete di partecipazione, di confronto, c’è voglia d’incontrarsi nel difficile percorso della condivisione. Vogliamo parlare di Messina e vogliamo che quanti hanno a vario titolo ruoli di responsabilità, che amano Messina come noi, che vogliono usare quei verbi al futuro che troppi ci vogliono togliere, lo facciano. Lo chiameremo il DIBATITTO DEL LUNEDI’, lanciando ogni lunedì un tema, attraverso la “provocazione” (nel senso migliore e costruttivo del termine) di personalità che vorranno dare il loro contributo. Vogliamo costruire, non demolire, vogliamo includere, non mettere confini, vogliamo che si parli, si ascolti. Nel corso della settimana lo spazio sarà a disposizione delle risposte, dei commenti, delle riflessioni. E’ il tempo del dibattito, e lo faremo in “rete” in tutti i sensi, pubblicando in rete gli interventi e facendo rete tra quanti credono che Messina sarà diversa, sarà migliore, sarà il luogo dove intere generazioni resteranno e metteranno radici, sarà una terra dove se l’erba del vicino è più verde l’intero condominio ne sarà lieto e metterà il concime. Noi ci crediamo.

Affidiamo il primo Dibattito del lunedì al pro Rettore Michele Limosani che pone un interrogativo di grande interesse:

Chi può curare la città?

Le notizie riportate dai quotidiani economici ed una lettura attenta della cronaca cittadina di queste ultime settimane ci consegnano un “quadro clinico” della città preoccupante; la città di Messina, città intesa come comunità di cittadini, sembra essere una città malata. La città appare incapace di generare opportunità di lavoro su larga scala e di creare condizioni in grado di migliorare la qualità della vita e delle relazioni sociali.

I sintomi di questa malattia sono evidenti; dal punto di vista economico mi limito a segnalare i recenti dati sulla qualità della vita apparsi sul Sole 24 ore e le statistiche annuali sul mercato sul lavoro, sulla disoccupazione, in particolare quella giovanile, e sulla chiusura delle attività commerciali. Oltre a registrare un crescente divario tra le famiglie con reddito sempre più vicino alla soglia di sopravvivenza e quelle che godono di redditi simili a quelli delle regioni europee più ricche (circa il 5% del totale), il valore del patrimonio immobiliare cittadino si è ridotto di circa il 30%. Siamo tutti diventati più poveri.

Il quadro si complica ulteriormente se alla crisi economica si accompagna un’endemica crisi morale e civile. Non può passare inosservato il crescente conflitto politico e sociale tra gruppi organizzati così come, solo per citare alcuni tratti distintivi del dato antropologico, una generale indifferenza e noncuranza per tutto ciò che non riguarda il proprio benessere, i propri interessi, i propri beni, gli amici e le reti di relazione. Con rassegnazione ormai assistiamo impassibili alla proliferazione delle argomentazioni “ad hominem”, ossia agli attacchi fallaci in cui viene sistematicamente aggredita la persona che asserisce o difende le proprie tesi, piuttosto che guardare al contenuto delle ragioni esposte. Si registra, con amarezza, un’incapacità diffusa di riconoscere anche i meriti altrui.

Una città malata, dunque, incapace di rappresentare il luogo primario di identificazione e di auto riconoscimento dell’individuo in quanto cittadino. Certo a tutti i livelli – individuale e istituzionale, pubblico e privato, anche se a scala diversa, è possibile individuare esempi virtuosi e di buone prassi. Essi non sembrano, tuttavia, sufficienti a curare il malato e a generare anticorpi in grado di proteggere l’organismo.

Che fare dunque? Forse quello che farebbe un paziente che si scopre malato; rivolgersi al medico. E ciò per il semplice motivo che solo il medico possiede le competenze necessarie per comprendere le possibili cause della patologia e proporre le necessarie terapie. Fuor di metafora, la vera questione è: chi può curare la citta?

La risposta non è facile; una cosa però è possibile dire. Visto lo stato avanzato e diffuso della malattia bisognerà pensare a terapie d’urto, anche invasive, in grado di coinvolgere la comunità in tutte le sue componenti; una sorta di impresa collettiva. Una terapia che né le precedenti esperienze di governo, né, per la verità, quella attuale sono state capaci di proporre. Al di là delle possibili soluzioni che si vorranno pensare per il futuro governo della città e dell’auspicio di un coinvolgimento crescente di cittadini che per moralità, competenze e conoscenza possono dare un contributo alla rinascita della comunità, diventa indispensabile avviare da subito un grande progetto educativo. Si cominci dunque dalle scuole dell’infanzia, per continuare nelle aule universitarie, per poi estendere il progetto a tutte le componenti della città. L’obiettivo è quello di modificare la struttura antropologica del tipico cittadino messinese, che se rimanesse tale, vanificherebbe qualsiasi tentativo di buon governo della città.

Michele Limosani

42 commenti

  1. Insomma, di concreto non ha detto niente. Si vede che si sta preparando alla prossima campagna elettorale…. parlare, parlare, parlare per non dire niente!

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  2. Insomma, di concreto non ha detto niente. Si vede che si sta preparando alla prossima campagna elettorale…. parlare, parlare, parlare per non dire niente!

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  3. e che Messina è allo sfascio politico, economico e morale ve ne siete accorti adesso? Il disastro si è consumato in almeno un decennio pur essendo iniziato anche prima.
    Chi cura l’ammalato? non un medico ma un BRAVO medico, anzi bravi medici, ma fintanto che le professionalità locali vengono messe da parte per fare posto agli amici di turno, non andremo da nessuna parte, anzi a fondo sicuro. Se poi chi deve scegliere i migliore non è neanche in grado di distinguere un lampione da un fico..si capisce che non ce la faremo mai con queste teste.

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  4. e che Messina è allo sfascio politico, economico e morale ve ne siete accorti adesso? Il disastro si è consumato in almeno un decennio pur essendo iniziato anche prima.
    Chi cura l’ammalato? non un medico ma un BRAVO medico, anzi bravi medici, ma fintanto che le professionalità locali vengono messe da parte per fare posto agli amici di turno, non andremo da nessuna parte, anzi a fondo sicuro. Se poi chi deve scegliere i migliore non è neanche in grado di distinguere un lampione da un fico..si capisce che non ce la faremo mai con queste teste.

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  5. Sagge parole quelle di Limosani, ma resto perplesso quando dalla teoria passa alla prassi: “iniziare dalle scuole d’infanzia … modificare la struttura antropologica del cittadino messinese” non è una cura d’urto ma omeopatica che richiede decenni. Non c’è più il tempo e ci vogliono molti soldi. Coraggio, diciamo chiaro che ci vuole “qualcosa” (chissà cos’è) che costringa Messina a confrontarsi col mondo che cambia, spingiamo i nostri giovani al centro della competizione mondiale, donando loro la speranza di restare e togliendo l’illusione che bastino clima e panorama a trovare un posto (fisso, ovviamente). Muoviamoci per far piovere miliardi su questa derelitta città. Il resto verrà da solo. Comprese le isole pedonali e le piste ciclabili

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  6. Sagge parole quelle di Limosani, ma resto perplesso quando dalla teoria passa alla prassi: “iniziare dalle scuole d’infanzia … modificare la struttura antropologica del cittadino messinese” non è una cura d’urto ma omeopatica che richiede decenni. Non c’è più il tempo e ci vogliono molti soldi. Coraggio, diciamo chiaro che ci vuole “qualcosa” (chissà cos’è) che costringa Messina a confrontarsi col mondo che cambia, spingiamo i nostri giovani al centro della competizione mondiale, donando loro la speranza di restare e togliendo l’illusione che bastino clima e panorama a trovare un posto (fisso, ovviamente). Muoviamoci per far piovere miliardi su questa derelitta città. Il resto verrà da solo. Comprese le isole pedonali e le piste ciclabili

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  7. SONO CONTENTO, non rientro nell’obiettivo di LIMOSANI di modifica della mia struttura antropologica,pago puntualmente i miei tributi,faccio da anni la differenziata,ben prima del godimento degli sconti, non posteggio in doppia o tripla fila,non passo con il rosso,sono ricordato per persona seria e leale nella mia professione,non mi sono mai servito degli argumentum ad hominem, insomma non sono mai stato un sofista,ho cresciuto i miei due figli pronti per lasciare Messina,infatti hanno tolto il disturbo.Caro MICHELE nel 2013 ho sostenuto RENATO e un suo collega,il prof.SIGNORINO,il quale tenta disperatamente di mettere in ordine numeri taroccati per anni,eppure è vilipeso da chi,tipico cittadino messinese,rientra nel suo ambizioso obiettivo.

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  8. SONO CONTENTO, non rientro nell’obiettivo di LIMOSANI di modifica della mia struttura antropologica,pago puntualmente i miei tributi,faccio da anni la differenziata,ben prima del godimento degli sconti, non posteggio in doppia o tripla fila,non passo con il rosso,sono ricordato per persona seria e leale nella mia professione,non mi sono mai servito degli argumentum ad hominem, insomma non sono mai stato un sofista,ho cresciuto i miei due figli pronti per lasciare Messina,infatti hanno tolto il disturbo.Caro MICHELE nel 2013 ho sostenuto RENATO e un suo collega,il prof.SIGNORINO,il quale tenta disperatamente di mettere in ordine numeri taroccati per anni,eppure è vilipeso da chi,tipico cittadino messinese,rientra nel suo ambizioso obiettivo.

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  9. Ho letto con MOLTO interesse la riflessione di Michele LIMOSANI, pro rettore, ma del suo curriculum voglio ricordare la direzione del Dipartimento di Economia, Statistica, Matematica e Sociologia, un professore che sa come far parlare i numeri, invece in questo intervento fa prevalere la componente sociologica, dandoci solo due dati. Ci ricorda che il 5% dei nostri concittadini è ricco come se vivesse nel nord Europa, è dimostrato PIU’ RICCO in questo periodo di crisi economica. E’ vero che il valore dei nostri immobili si è ridotto del 30%, infatti sta ritornando ai valori reali, quelli precedenti lo erano di un mercato immobiliare drogato da un numero di vani eccessivo rispetto alla prevedibile decrescita demografica ed economica.

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  10. Ho letto con MOLTO interesse la riflessione di Michele LIMOSANI, pro rettore, ma del suo curriculum voglio ricordare la direzione del Dipartimento di Economia, Statistica, Matematica e Sociologia, un professore che sa come far parlare i numeri, invece in questo intervento fa prevalere la componente sociologica, dandoci solo due dati. Ci ricorda che il 5% dei nostri concittadini è ricco come se vivesse nel nord Europa, è dimostrato PIU’ RICCO in questo periodo di crisi economica. E’ vero che il valore dei nostri immobili si è ridotto del 30%, infatti sta ritornando ai valori reali, quelli precedenti lo erano di un mercato immobiliare drogato da un numero di vani eccessivo rispetto alla prevedibile decrescita demografica ed economica.

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  11. Caro Michele LIMOSANI le faccio una domanda impegnativa: e se fosse una minoranza di messinesi su cui impegnarci per modificarne la struttura antropologica, concentrati però nei posti che contano, nel mondo accademico, delle professioni, della politica, dell’imprenditoria, una esigua minoranza ricca, potente, minacciosa, suadente, che spesso ci sta accanto, amici, parenti, vicini di casa, conoscenti, non sarebbe meglio concentrarci su questa per non perdere tempo?

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  12. Caro Michele LIMOSANI le faccio una domanda impegnativa: e se fosse una minoranza di messinesi su cui impegnarci per modificarne la struttura antropologica, concentrati però nei posti che contano, nel mondo accademico, delle professioni, della politica, dell’imprenditoria, una esigua minoranza ricca, potente, minacciosa, suadente, che spesso ci sta accanto, amici, parenti, vicini di casa, conoscenti, non sarebbe meglio concentrarci su questa per non perdere tempo?

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  13. Condivido e mi riconosco nella sua analisi quale premessa alla CURA; intanto però,”il malato grave” ha necessità di terapie immediate che lo allontanino dal “coma irreversibile”, non potendo attendere soluzioni a lungo termine, che in ogni caso dovranno essere intraprese.
    I cittadini sono disillusi,demotivati,disperati,non riuscendo a liberarsi dai bisogni primari; è necessario effettuare scelte forti nell’immediato per soddisfare necessità minimali oggi macroscopicamente diffuse. Non possiamo più attendere, abbiamo bisogno di LAVORO.

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  14. Condivido e mi riconosco nella sua analisi quale premessa alla CURA; intanto però,”il malato grave” ha necessità di terapie immediate che lo allontanino dal “coma irreversibile”, non potendo attendere soluzioni a lungo termine, che in ogni caso dovranno essere intraprese.
    I cittadini sono disillusi,demotivati,disperati,non riuscendo a liberarsi dai bisogni primari; è necessario effettuare scelte forti nell’immediato per soddisfare necessità minimali oggi macroscopicamente diffuse. Non possiamo più attendere, abbiamo bisogno di LAVORO.

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  15. Secondo me ci vuole un programma. Investire sul turismo per esempio. In tale ottica bisogna inserire Messina nei circuiti turistici e creare offerta e intrattenimento. Un primis bisognerebbe rendere la città più decorosa e poi prendere scelte “coraggiose” come per esempio dire si al ponte sullo stretto e pedonalizzate torre faro. Sono solo esempi per dire che senza un programma non si va da nessuna parte. Con i galantuomini che ci hanno governato e ci continuano a governare non vedo nessun programma r nessuna possibilità di sviluppo. Tante chiacchiere, tantissima attenzione al proprio torna conto e zero risuktari. Saluti

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  16. Secondo me ci vuole un programma. Investire sul turismo per esempio. In tale ottica bisogna inserire Messina nei circuiti turistici e creare offerta e intrattenimento. Un primis bisognerebbe rendere la città più decorosa e poi prendere scelte “coraggiose” come per esempio dire si al ponte sullo stretto e pedonalizzate torre faro. Sono solo esempi per dire che senza un programma non si va da nessuna parte. Con i galantuomini che ci hanno governato e ci continuano a governare non vedo nessun programma r nessuna possibilità di sviluppo. Tante chiacchiere, tantissima attenzione al proprio torna conto e zero risuktari. Saluti

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  17. Costanzo_massimo 11 Gennaio 2016 09:38

    Analisi perfetta del Prof. Limosani. Messina si è vero sta attraversando un periodo di declino un pò particolare. Come un malato che si rivolge al bravo medico o dei bravi medici, chiedendo aiuto per risolvere il problema di salute, lo stesso paziente deve però rispettare la cura e i consigli che gli vengono dati. Io in qualità di consigliere della VI circoscrizione ho proposto di invitare il Prof. Limosani presso la nostra sede. Voglio capire come cittadino e soggetto politico, come posso dare il mio contributo al nostro territorio, senza aspettare nell’indifferenza, ma essere parte attiva. La città è divisa in sei quartieri che comprendono 48 villaggi. Partiamo da qui.

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  18. Costanzo_massimo 11 Gennaio 2016 09:38

    Analisi perfetta del Prof. Limosani. Messina si è vero sta attraversando un periodo di declino un pò particolare. Come un malato che si rivolge al bravo medico o dei bravi medici, chiedendo aiuto per risolvere il problema di salute, lo stesso paziente deve però rispettare la cura e i consigli che gli vengono dati. Io in qualità di consigliere della VI circoscrizione ho proposto di invitare il Prof. Limosani presso la nostra sede. Voglio capire come cittadino e soggetto politico, come posso dare il mio contributo al nostro territorio, senza aspettare nell’indifferenza, ma essere parte attiva. La città è divisa in sei quartieri che comprendono 48 villaggi. Partiamo da qui.

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  19. mariaceleste celi 11 Gennaio 2016 10:31

    BELL’ARTICOLO complimenti finalmente viene anche coinvolto il circuito educazione-istruzione.
    Una nuova cultura e'” IL SISTEMA”per progettare cambiamenti sociali nella nostra citta’ affinche ‘si esca fuori da una pseudo politica basata sul clientelismo e sull’assistenzialismo,il cui presupposto e’ :creare il bisogno”.Tutto questo,come ben detto nell’articolo richiede tempi lunghi che coinvolgano il sistema scolastico_educativo. .Adesso appare urgente porsi obiettivi a breve termine che riuniscano le forze sane sociali in un unico schieramento volto solo al conseguimento del bene comune.LAVORO E MERITOCRAZIA subito,il bisogno rende schiavi,la raccomandazione impoverisce il nostro territorio delle menti migliori e impedisce lo sviluppo .

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  20. mariaceleste celi 11 Gennaio 2016 10:31

    BELL’ARTICOLO complimenti finalmente viene anche coinvolto il circuito educazione-istruzione.
    Una nuova cultura e'” IL SISTEMA”per progettare cambiamenti sociali nella nostra citta’ affinche ‘si esca fuori da una pseudo politica basata sul clientelismo e sull’assistenzialismo,il cui presupposto e’ :creare il bisogno”.Tutto questo,come ben detto nell’articolo richiede tempi lunghi che coinvolgano il sistema scolastico_educativo. .Adesso appare urgente porsi obiettivi a breve termine che riuniscano le forze sane sociali in un unico schieramento volto solo al conseguimento del bene comune.LAVORO E MERITOCRAZIA subito,il bisogno rende schiavi,la raccomandazione impoverisce il nostro territorio delle menti migliori e impedisce lo sviluppo .

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  21. ILL.MO PROF. LIMOSANI SONO ANNI CHE DICO CHE MESSINA E’ CITTA’ CHE INESORABILMENTE MUORE. PRECISO CHE E’ DECADENTE. NESSUNO E RIPETO NESSUNO, HA LA CAPACITA’, DIGNITA’, DESIDERIO, FORZA E VOLONTA’ DI VOLER RISOLLEVARE QUESTA DESTINATA DAGLI STESSI POLITICI, CITTADINI O DA DIO, A SOCCOMBERE ED EVITARE COME TANTI GROSSI PAESI ABBANDONATI DEL PROFONDO SUD. SONO ATTACCATO DA PIU’ PERSONE NEL COMMENTARE GLI ARTICOLI. CREDONO CHE HO PIACERE NEL VERDERLA DISTRUTTA, MAI! ERO VERO MESSINESE UNO TRA I POCHI RIMASTI E DISCENDENTI VERI MESSINESI, NON CALATI DA CHISSA’ DOVE. VIVO AL NORD HO PARTECIPATO CON ARTICOLI SULL’OSPEDALE PIEMONTE. CITTA’ DECADENTE RIPETO DAL 1971 STUDENTE ALLO JACI. IL MESSINESE APATICO, PAUROSO DELLE NOVITA’. CONDIVIDO TUTTO.

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  22. ILL.MO PROF. LIMOSANI SONO ANNI CHE DICO CHE MESSINA E’ CITTA’ CHE INESORABILMENTE MUORE. PRECISO CHE E’ DECADENTE. NESSUNO E RIPETO NESSUNO, HA LA CAPACITA’, DIGNITA’, DESIDERIO, FORZA E VOLONTA’ DI VOLER RISOLLEVARE QUESTA DESTINATA DAGLI STESSI POLITICI, CITTADINI O DA DIO, A SOCCOMBERE ED EVITARE COME TANTI GROSSI PAESI ABBANDONATI DEL PROFONDO SUD. SONO ATTACCATO DA PIU’ PERSONE NEL COMMENTARE GLI ARTICOLI. CREDONO CHE HO PIACERE NEL VERDERLA DISTRUTTA, MAI! ERO VERO MESSINESE UNO TRA I POCHI RIMASTI E DISCENDENTI VERI MESSINESI, NON CALATI DA CHISSA’ DOVE. VIVO AL NORD HO PARTECIPATO CON ARTICOLI SULL’OSPEDALE PIEMONTE. CITTA’ DECADENTE RIPETO DAL 1971 STUDENTE ALLO JACI. IL MESSINESE APATICO, PAUROSO DELLE NOVITA’. CONDIVIDO TUTTO.

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  23. Villa Dante e villa Sabin sono i polmoni della cittá ma non sono curati, possiamo solo respirare gas di scarico?Ci estendiamo per 35km in lunghezza dovremmo vedere solo biciclette e un trasporto pubblico ecologico policentrico che sia rapido ed efficace:gli scuolabus?La prima fiera al mondo in che stato versa?Puó il proprietario del locale dotare il suo spazio di cestini per la differenziata e lasciare pulito, magari in cambio di un leggero sgravio?Puó il baratto amministrativo ripulire le strade?Possiamo bonificare la zona falcata e farne un punto franco?Puó l’universitá eccellere nelle lingue diventando hub multiculturale che abbia coscienza della strategica posizione,guardando all’orizzonte dell’agroalimentare?Ci si chieda a quale prezzo

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  24. Villa Dante e villa Sabin sono i polmoni della cittá ma non sono curati, possiamo solo respirare gas di scarico?Ci estendiamo per 35km in lunghezza dovremmo vedere solo biciclette e un trasporto pubblico ecologico policentrico che sia rapido ed efficace:gli scuolabus?La prima fiera al mondo in che stato versa?Puó il proprietario del locale dotare il suo spazio di cestini per la differenziata e lasciare pulito, magari in cambio di un leggero sgravio?Puó il baratto amministrativo ripulire le strade?Possiamo bonificare la zona falcata e farne un punto franco?Puó l’universitá eccellere nelle lingue diventando hub multiculturale che abbia coscienza della strategica posizione,guardando all’orizzonte dell’agroalimentare?Ci si chieda a quale prezzo

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  25. Villa dante e Sabin sono i polmoni del centro, possiamo curare il respiro e sfuggire alla cappa dei gas?Possiamo bonificare la zona falcata farne un punto franco riempire le mura di verde e tornarle ai cittadini?Può il proprietario del locale dotare il suo spazio di cestini per la differenziata?Può il baratto amministrativo ripulire le strade?Può una città estesa in lunghezza per 35km essere percorsa da biciclette ed avere un servizio di trasporto pubblico ecologico policentrico rapido ed efficace(SCUOLABUS)?Può l’università eccellere nelle lingue divenendo hub multiculturale conscio della strategica posizione che occupa in relazione all’immensa occasione economica dell’agroalimentare?Ci si chieda a quale prezzo umiliamo la terra del sole

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  26. Villa dante e Sabin sono i polmoni del centro, possiamo curare il respiro e sfuggire alla cappa dei gas?Possiamo bonificare la zona falcata farne un punto franco riempire le mura di verde e tornarle ai cittadini?Può il proprietario del locale dotare il suo spazio di cestini per la differenziata?Può il baratto amministrativo ripulire le strade?Può una città estesa in lunghezza per 35km essere percorsa da biciclette ed avere un servizio di trasporto pubblico ecologico policentrico rapido ed efficace(SCUOLABUS)?Può l’università eccellere nelle lingue divenendo hub multiculturale conscio della strategica posizione che occupa in relazione all’immensa occasione economica dell’agroalimentare?Ci si chieda a quale prezzo umiliamo la terra del sole

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  27. Richter la può curare. Nel frattempo si chiuda l’università di Messina

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  28. Richter la può curare. Nel frattempo si chiuda l’università di Messina

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  29. Torno spesso a Messina (per le ferie) e con mio grande rammarico riscontro un crescente abbandono e degrado. Il problema,dispiace dirlo, è il messinese “medio”,quello che getta a terra lo scontrino nn appena esce dal negozio o la carta delle sigarette appena acquistate,quello che lascia bottiglie,bicchiere e quant’altro in spiaggia dove ritorna il giorno dopo,quello ke si lamenta dell’immondizia,ma la getta ad ogni ora o lascia qualsiasi tipo di mobilio,quello che parcheggia in tripla fila pur di nn fare 2 passi a piedi per il caffè.Nn siamo tutti cosi,ma purtroppo riscontro che il numero di incivili è crescente soprattutto nelle nuove generazioni.Abbiamo un mare bellissimo,un potenziale turistico enorme,ma nn sappiamo ke farcene.

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  30. Torno spesso a Messina (per le ferie) e con mio grande rammarico riscontro un crescente abbandono e degrado. Il problema,dispiace dirlo, è il messinese “medio”,quello che getta a terra lo scontrino nn appena esce dal negozio o la carta delle sigarette appena acquistate,quello che lascia bottiglie,bicchiere e quant’altro in spiaggia dove ritorna il giorno dopo,quello ke si lamenta dell’immondizia,ma la getta ad ogni ora o lascia qualsiasi tipo di mobilio,quello che parcheggia in tripla fila pur di nn fare 2 passi a piedi per il caffè.Nn siamo tutti cosi,ma purtroppo riscontro che il numero di incivili è crescente soprattutto nelle nuove generazioni.Abbiamo un mare bellissimo,un potenziale turistico enorme,ma nn sappiamo ke farcene.

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  31. CALIRI rientra nei canoni di LIMOSANI,è un TIPICO CITTADINO MESSINESE,da scolarizzare al più presto per modificarne la struttura antropologica,che poi significa cambiarne l’aspetto culturale, addirittura morfologico,ma siccome CALIRI non è un fossile,LIMOSANI si riferisce sicuramente al linguaggio rozzo del tipico cittadino messinese. Sarà un’impresa da titani quando LIMOSANI si dovrà occupare di CALIRI,il quale comincia a distribuire,a mo di manganellate,i suoi NON MI PIACE a chi esalta il pro rettore,a maggior ragione dopo aver saputo che come professore si occupa di numeri,il nostro FRANCO è sordo al linguaggio dei numeri. Mariedit non è pessimista come LIMOSANI,ci libereremo, prima o poi, di questa esigua minoranza, è nella Storia Urbs.

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  32. CALIRI rientra nei canoni di LIMOSANI,è un TIPICO CITTADINO MESSINESE,da scolarizzare al più presto per modificarne la struttura antropologica,che poi significa cambiarne l’aspetto culturale, addirittura morfologico,ma siccome CALIRI non è un fossile,LIMOSANI si riferisce sicuramente al linguaggio rozzo del tipico cittadino messinese. Sarà un’impresa da titani quando LIMOSANI si dovrà occupare di CALIRI,il quale comincia a distribuire,a mo di manganellate,i suoi NON MI PIACE a chi esalta il pro rettore,a maggior ragione dopo aver saputo che come professore si occupa di numeri,il nostro FRANCO è sordo al linguaggio dei numeri. Mariedit non è pessimista come LIMOSANI,ci libereremo, prima o poi, di questa esigua minoranza, è nella Storia Urbs.

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  33. Se il Prof.Limosani avesse ascoltato il grido di allarme che il “piccolo libero imprenditore”che scrive,l ancia, inascoltato,da quasi dieci anni fà, proponendo analisi e soluzioni per”salvare”dal rischio di naufragio la città che ama, …non avrebbe motivo adesso di invocare una improbabile,utopica trasformazione antropologica del Messinese.(Un economista che”snobba”il contributo teorico di Marx sulla “struttura”e”sovrastruttura”?).Per sintetizzare,adesso,in poche righe,mi limito ad indicare il”virus” endemico”antropologico”buddaciano: l’abdicazione di ogni riflesso di tipo imprenditoriale,rivolto alla produzione di RICCHEZZA(da distribuire) ed il rifugiarsi invece sotto il comodo ombrello della assistenzialismo pubblico..assistenzialistico

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  34. Se il Prof.Limosani avesse ascoltato il grido di allarme che il “piccolo libero imprenditore”che scrive,l ancia, inascoltato,da quasi dieci anni fà, proponendo analisi e soluzioni per”salvare”dal rischio di naufragio la città che ama, …non avrebbe motivo adesso di invocare una improbabile,utopica trasformazione antropologica del Messinese.(Un economista che”snobba”il contributo teorico di Marx sulla “struttura”e”sovrastruttura”?).Per sintetizzare,adesso,in poche righe,mi limito ad indicare il”virus” endemico”antropologico”buddaciano: l’abdicazione di ogni riflesso di tipo imprenditoriale,rivolto alla produzione di RICCHEZZA(da distribuire) ed il rifugiarsi invece sotto il comodo ombrello della assistenzialismo pubblico..assistenzialistico

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  35. Forse, Caliri è solo pratico e si è stancato di analisi scontate basate sul nulla. Sono analisi che abbiamo sentito fare migliaia di volte da tutti i politici, anche da quelli che adesso passano per tali (escludo lo scalzo perché sconosce il termine “politica”)
    Sappiamo benissimo che limosani è in campagna elettorale e questi sono i suoi “movimenti” di avvicinamento alla “poltrona” a cui mira. mariedit, di conseguenza, essendo consapevole che l’avventura “politica” del tibetano volge al tramonto, cerca altri “riferimenti” e, poiché limosani proviene da un settore vicino a quello di signorino, ovviamente ci va a nozze. Purtroppo, le belle e scontate parole che leggiamo sui giornali, non bastano più (tibetano docet!)

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  36. Forse, Caliri è solo pratico e si è stancato di analisi scontate basate sul nulla. Sono analisi che abbiamo sentito fare migliaia di volte da tutti i politici, anche da quelli che adesso passano per tali (escludo lo scalzo perché sconosce il termine “politica”)
    Sappiamo benissimo che limosani è in campagna elettorale e questi sono i suoi “movimenti” di avvicinamento alla “poltrona” a cui mira. mariedit, di conseguenza, essendo consapevole che l’avventura “politica” del tibetano volge al tramonto, cerca altri “riferimenti” e, poiché limosani proviene da un settore vicino a quello di signorino, ovviamente ci va a nozze. Purtroppo, le belle e scontate parole che leggiamo sui giornali, non bastano più (tibetano docet!)

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  37. Se il Prof.Limosani avesse ascoltato il grido di allarme che l’ex”piccolo libero imprenditore”che scrive,lancia, nascoltato, da quasi dieci anni ,proponendo analisi e soluzioni per”salvare”dal rischio di naufragio la città che ama, non avrebbe motivo adesso di invocare una improbabile,utopica trasformazione antropologica del Messinese.(Un economista che”snobba”il contributo teorico di Marx sulla “struttura”e”sovrastruttura”?).Per sintetizzare,adesso,in poche righe,mi limito ad indicare il”virus” endemico”antropologico”buddaciano: l’abdicazione di ogni riflesso di tipo imprenditoriale,rivolto alla produzione di RICCHEZZA(da distribuire) ed il rifugiarsi invece sotto il comodo ombrello della assistenzialismo pubblico, di rendita parassitaria.

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  38. Se il Prof.Limosani avesse ascoltato il grido di allarme che l’ex”piccolo libero imprenditore”che scrive,lancia, nascoltato, da quasi dieci anni ,proponendo analisi e soluzioni per”salvare”dal rischio di naufragio la città che ama, non avrebbe motivo adesso di invocare una improbabile,utopica trasformazione antropologica del Messinese.(Un economista che”snobba”il contributo teorico di Marx sulla “struttura”e”sovrastruttura”?).Per sintetizzare,adesso,in poche righe,mi limito ad indicare il”virus” endemico”antropologico”buddaciano: l’abdicazione di ogni riflesso di tipo imprenditoriale,rivolto alla produzione di RICCHEZZA(da distribuire) ed il rifugiarsi invece sotto il comodo ombrello della assistenzialismo pubblico, di rendita parassitaria.

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  39. DESIDERO INTERVENIRE, ANCHE SE VADO FUORI TEMA DELL’ARGOMENTO DELL’ARTICOLO E’ VERRO’ CONTESTATO, SPIEGO QUANTO SEGUE: IL PROBLEMA DI MESSINA O DEU MESSINESI E’ LA MANCANZA DI FORZA E VOLONTA’ NEL DIFENDERE LA CITTA’ INIZIANDO DALL’ECONOMIA CHE PRODUCE LA CITTA’. ESEMPIO ERO PICCOLO E’ OSSERVAVO CHE C’ERANO DIVERSI PASTIFICI, EBBENE QUANDO MESSINA E’ STATA INVASA DA UN PASTIICIO CAMPANO, TUTTI GRIDAVANO VIENE DA NAPOLI, INVECE ERA COLLA, PERFETTA COLLA. RISULTATO CHE I MESSINESI HANNO FATTO FALLIRE PASTIFICI FONDATI UN SECOLO PRIMA QUALITA’ SUPERIORE A MOLTE DITTE NAZIONALI. ANCHE QUESTO SIGNIFICA AMMAZZARE UNA CITTA’, OVVERO NON HANNO IL CORAGGIO DI DIFENDERE LA PROPRIA PRODUZIONE PROPRIA ECONOMIA POSTI DI LAVORO QUESTA E’ PAZZIA PURA.

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  40. DESIDERO INTERVENIRE, ANCHE SE VADO FUORI TEMA DELL’ARGOMENTO DELL’ARTICOLO E’ VERRO’ CONTESTATO, SPIEGO QUANTO SEGUE: IL PROBLEMA DI MESSINA O DEU MESSINESI E’ LA MANCANZA DI FORZA E VOLONTA’ NEL DIFENDERE LA CITTA’ INIZIANDO DALL’ECONOMIA CHE PRODUCE LA CITTA’. ESEMPIO ERO PICCOLO E’ OSSERVAVO CHE C’ERANO DIVERSI PASTIFICI, EBBENE QUANDO MESSINA E’ STATA INVASA DA UN PASTIICIO CAMPANO, TUTTI GRIDAVANO VIENE DA NAPOLI, INVECE ERA COLLA, PERFETTA COLLA. RISULTATO CHE I MESSINESI HANNO FATTO FALLIRE PASTIFICI FONDATI UN SECOLO PRIMA QUALITA’ SUPERIORE A MOLTE DITTE NAZIONALI. ANCHE QUESTO SIGNIFICA AMMAZZARE UNA CITTA’, OVVERO NON HANNO IL CORAGGIO DI DIFENDERE LA PROPRIA PRODUZIONE PROPRIA ECONOMIA POSTI DI LAVORO QUESTA E’ PAZZIA PURA.

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  41. Qualcuno mi può spiegare perché molti commenti suggeriscono di … investire, quando è risaputo che non c’è una lira? Tutti pronti a dare suggerimenti su come usare risorse che non ci sono. Possibile che non entri nella testa dei Messinesi che, col Ponte, sarebbero potuti arrivare euro a palate (e nemmeno uno dalle casse vuote del Comune) e molti concittadini, (pazzi e/o egoisti) non li hanno voluti? L’unica speranza per questa città è la cura da cavallo che verrebbe col Ponte, il resto sono solo chiacchiere.

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  42. Qualcuno mi può spiegare perché molti commenti suggeriscono di … investire, quando è risaputo che non c’è una lira? Tutti pronti a dare suggerimenti su come usare risorse che non ci sono. Possibile che non entri nella testa dei Messinesi che, col Ponte, sarebbero potuti arrivare euro a palate (e nemmeno uno dalle casse vuote del Comune) e molti concittadini, (pazzi e/o egoisti) non li hanno voluti? L’unica speranza per questa città è la cura da cavallo che verrebbe col Ponte, il resto sono solo chiacchiere.

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