La doppia fotografia di Palazzo Zanca: una scattata da Croce ed i suoi esperti, l’altra dai dirigenti e revisori

La doppia fotografia di Palazzo Zanca: una scattata da Croce ed i suoi esperti, l’altra dai dirigenti e revisori

Danila La Torre

La doppia fotografia di Palazzo Zanca: una scattata da Croce ed i suoi esperti, l’altra dai dirigenti e revisori

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martedì 13 Novembre 2012 - 20:48

Alla Corte dei conti sono arrivate due diverse relazioni con numeri diversi, ma il “giallo” è stato chiarito dal ragioniere generale Coglitore. Ecco cosa dicono i due documenti. Via libera alla Camera al decreto legge 174, la palla passa adesso al Senato

A palazzo Zanca è iniziata la corsa contro il tempo. Entro il prossimo 12 dicembre, data che i Maya indicano come il giorno della fine del mondo, il Comune dovrà comunicare alla Corte dei conti quali misure correttive intende adottare per far uscire il Comune dal baratro, dentro il quale sembra avere più di un piede, visti i numeri snocciolati in conferenza stampa dal commissario straordinario Luigi Croce (vedi correlato). Ma proprio su quei numeri , inseriti nella relazione firmata dagli esperti nominati dall’ex procuratore capo, Nino Dalmazio, Luigi Saccà e Paolo Tomasello , a Palazzo Zanca è nato un piccolo “giallo”.

La suddetta relazione – come illustrato da Croce durante l’incontro con i giornalisti – fotografa una situazione debitoria pari a 240 milioni di euro ( in commissione bilancio si è parlato addirittura di 259 mila euro), cifra ben più alta di quella riportata nella relazione firmata dai dirigenti dell’area economica del Comune, Ferdinando Coglitore e Giovanni Di Leo, che parlano anzi scrivono nel loro documento di un debito complessivo di 60 milioni di euro.

Una differenza di ben 180 milioni , che ha messo in allarme alcuni consiglieri comunali , ma non solo loro per la verità. Perplessità in merito sono state sollevate anche dal presidente del Collegio dei revisori dei Conti, Dario Zaccone, che ha collaborato a redigere la relazione elaborata dagli uffici del Comune e che si è detto intenzionato a chiedere un incontro “chiarificatore” con Croce. La questione è stata affrontata in Commissione bilancio e si è arrivati al nocciolo dopo l’intervento del ragioniere generale Coglitore, il quale – pur lasciando intuire una certa amarezza nell’aver appreso solo a Palermo, dinanzi alla Corte dei Conti , dell’esistenza di una seconda relazione, che i magistrati hanno preteso fosse firmata anche da Croce – ha spiegato serenamente e senza polemiche che i Dipartimenti dell’area economica hanno elencato esclusivamente «i debiti censiti e certificati», gli esperti di Croce anche quelli ipotetici, cioè presunti ma non certificati né ancora riconosciuti, disegnando un quadro più completo con l’analisi di quella massa debitoria ancora “sotterranea” che potrebbe presto emergere e con cui il Comune potrebbe dovere fare i conti .

E’ interessante a questo punto mettere a confronto le due diverse relazioni, che scattano una doppia fotografia di Palazzo Zanca.

LA RELAZIONE DI CROCE E DEI SUOI ESPERTI

Come specificato in premessa da Dalmazio, Saccà e Tomasello, la relazione si compone di sei parti: la prima parte è dedicata ai rilievi mossi dalla Corte dei Conti ed alle osservazioni del Collegio dei revisori dei conti del Comune; la seconda evidenzia alcuni eventi verificatisi nel periodo immediatamente precedente e successivo all’insediamento del commissario straordinario; la terza riguarda alcune delle attività svolte dal commissario; la quarta riguarda le direttive di bilancio; la quinta evidenzia alcune criticità riscontrate; la sesta riferisce della situazione attuale. Soprattutto le due ultime parti danno la misura ed i numeri della crisi economico-finanziaria di Palazzo Zanca.

Le criticità riscontrate dagli esperti di Croce sono le seguenti:

– Incapacità a riscuotere crediti (oneri concessori e fitti passivi) e tributi;

– Mancanza di liquidità;

– Costante e significativo ricorso alle anticipazioni di tesoreria;

– Incapacità ad esercitare una effettiva attività di controllo sull’azienda speciale e sulle società controllate e partecipate. L’ATM presenta bilanci con perdite d’esercizio per euro 38.189.191,00 e con patrimonio netto negativo di euro 20.465.789. MESSINAMBIENTE SPA presenta bilanci non approvati dal Consiglio comunale con un patrimonio negativo paria euro 23.174.943. E’ pendente tra ATO ME3 e Messinambiente una controversia per un importo di euro 24.600.000;

Enorme contenzioso esistente che potrà determinare il sorgere di ulteriori e consistenti debiti fuori bilancio. Dalmazio, Saccà e Tomasello citano alcuni esempi: giudizio pendente davanti al Tar Catania promosso dalla Mondo Messina service, che chiede un risarcimento di 80 milioni di euro ; giudizio pendente davanti al Tar Catania promosso dalla Curatela fallimentare della F.C . Messina Peloro, che chiede il pagamento di 60 milioni di euro; giudizio pendente davanti al Tribunale di Messina promosso dalla impresa Schipani s.rl. che richiede un risarcimento di circa 39,5 milioni di euro. In tale giudizio -scrivono gli esperti- Il Comune di Messina ha proposto una domanda riconvenzionale per euro 40.159.851,80. Altri i casi riportati nel documento, con cifre che variano dai 15 milioni di euro a 3,5 milioni di euro. I tre esperi citano, sempre nel settore del contenzioso, anche le cifre certe, come ad esempio i quasi 20 milioni di euro di debiti delle spese legali e delle sentenze esecutive relative a cause di insidie; i circa 2,6 milioni di euro di debiti derivanti dalle oltre 12 mila sentenze di condanna del Comune; il debito stimato di 1 milione di euro frutto della previsione di 5000 sentenze di condanne per i giudizi pendenti aventi ad oggetto opposizioni per violazioni del codice della strada e soprattutto relative alla Ztl;

– Affidamento a terzi di servizi che potrebbero essere svolti in economia dal Comune o da società partecipate o controllate;

– Incapacità a dismettere il patrimonio immobiliare;

– Incapacità a ridurre il consistente ammontare dei fitti passivi, attraverso l’utilizzo ottimale degli immobili di proprietà;

– La violazione del patto di stabilità 2011 (per la quale è nel frattempo subentrata l’ordinanza di sospensiva ndr);

Nella parte dedicata alle conclusioni viene descritta la drammaticità della situazione economico-finanziaria dell’ente. Dalmazio, Saccà e Tomasello sottolineano che la carenza di liquidità e le esigue risorse oggi disponibili non consentono per il futuro, di garantire i servizi pubblici essenziali di igiene cittadina e del trasporto pubblico locale nonché la difficoltà a corrispondere gli stipendi (anche ai dipendenti comunali) per i mesi di novembre, dicembre e la tredicesima. I tre esperti si soffermano sui singoli casi, Atm, servizi sociali e Messinambinente, ricordando a proposito dell’attività svolta da quest’ultima che Tirrenoambinete, gestore della discarica di Mazzarà Sant’Andrea, che vanta un credito di 24 milioni di euro, ha comunicato che non consentirà ulteriori conferimenti in mancanza di un congruo pagamento».

LA RELAZIONE DI COGLITORE E DI LEO

I due dirigenti di Palazzo Zanca rappresentano «preliminarmente» che il Consiglio comunale ha bocciato il bilancio consuntivo 2011, poi approvato dal commissario ad acta, e passano successivamente al nodo del bilancio previsionale 2012, non ancora chiuso perché esiste una discrasia tra le entrate ed uscite che rende impossibile il pareggio. La differenza, che ha ovviamente segno negativo e pende dal lato delle uscite, è di 20 milioni di euro e questo – scrivono Coglitore e Di Leo – «lascia presagire che le entrate che si dovranno realizzare, anche per l’incertezza della data, se si pensa all’Imu il cui gettito perverrà nelle casse comunali non prima del 26 dicembre 2012, non consentirà di far fronte entro l’anno, a tutte le spese preventivate».

Per quanto riguarda i debiti, i due dirigenti – in sintonia con il Collegio dei revisori dei Conti – riconoscono solo quelli censiti, che ammontano ad euro 60.824.503,38. Ad altri ipotetici debiti la relazione non si fa cenno, perché secondo Coglitore e Di Leo non c’è nulla che attesti concretamente l’esistenza “provata” di altra massa debitoria. Anche nel caso delle partecipate, per i due funzionari i crediti vantati da Atm, Messinambiente e Ato3 resteranno “teorici” sino a quando non saranno in possesso di tutte le certificazione e nel caso dell'Atm sino a quando non saranno approvati i bilanci e ci sarà quindi il riconoscimento formale, previsto dalla legge, da parte del Coniglio Comunale.

I PROSSIMI PASSI

Accantonate le due relazioni e messe da parte le divisioni, non solo numeriche, adesso commissario, esperti, dirigenti, revisori dei conti e consiglieri comunali dovranno lavorare tutti insieme per fornire alla Corte dei Conti rassicurazioni tali da indurre l’organo di controllo a non dichiarare il dissesto e soprattutto per portare in pareggio il documento di previsione 2012. Il presidente della commissione Giuseppe Melazzo formalizzerà per conto dell’intero organismo consiliare una richiesta ufficiale, indirizzata a Croce e agli uffici, per sapere quali sono concretamente le misure correttive che può mettere in atto il Coniglio comunale.

Già parzialmente annunciate in conferenza stampa le misure che intende adottare Croce: Tarsu e Imu al massimo e tagli alle spese e agli sprechi.

Anche Coglitore e Di Leo forniscono una prima indicazione sulle azioni da intraprendere per chiudere al più presto il bilancio di previsione 2012: «nel campo della spesa si suggerisce di riapprovare i bilanci dell’ATO ME3 e di Messinambiente, nonché di rivedere le previsioni di spesa dell’ATM, riportandole almeno nei limiti delle somme previste nel bilancio di previsione 2011». In altre parole, i due dirigenti sono intenzionati a ridurre o quantomeno a non far lievitare i costi delle partecipate, che per il Comune rappresentano una spesa notevole .

NOTIZIE DA ROMA

Via libera finale, alla Camera, alla ''Conversione in legge del decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174, recante disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012''. Si tratta del Fondo di rotazione a cui il Comune di Messina vorrebbe accedere per portare in riva allo Stretto liquidità e fronteggiare la crisi che la attanaglia. Dopo l’approvazione a Montecitorio, il decreto legge passa ora a Palazzo Madama per il voto del Senato.

NOTIZIE DA PALERMO

Il dirigente generale del dipartimento delle Autonomie locali, Luciana Giammanco, ha firmato il decreto di riparto del contributo straordinario di 6 milioni circa ai comuni che versano in particolari condizioni di disagio per l'attuazione di progetti di risanamento o di sviluppo economico e sociale. Sono risorse del Fondo delle autonomie in favore dei Comuni per il 2010, che andranno a cofinanziare i progetti presentati dai Comuni e ritenuti ammissibili da una commissione tecnica. Una parte dei progetti dovra' essere finanziata anche dai Comuni interessati. In particolare, sono 662.771 euro per 40 comuni della provincia di Agrigento, 354.814 euro a 21 comuni della provincia di Caltanissetta; 900.036 euro a 54 comuni della provincia di Catania; 272.828 euro a 17 comuni dell'Ennese; 1.659.444 euro a 101 comuni della provincia di Messina; 1.286.961 euro a 78 comuni della provincia di Palermo; 202.641 euro a 12 comuni d ella provincia di Ragusa; 287:932 euro a 17 comuni del Siracusano e 387.568 a 23 comuni della provincia di Trapani.Il decreto e i relativi allegati saranno pubblicati sul sito internet dell'assessorato. (Danila La Torre)

25 commenti

  1. Dalla riunione +++++++++++alla fine si può sapere a quanto ammonta al momento il debito senza aggiungere quello che i nuovi vogliono accaparrarsi. E si può sapere se hanno il coraggio come questi debiti si sono accumulati a partire dalla sindacatura del grande ed onesto giudice.Mi sa che è il momento del ritorno dei Vespri!!!!!!

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  2. per me un bel default…tutti a casa…e poi si assume con concorsi magari con le commissioni di gente che viene dall’estero

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  3. Non mi pare ci sia più nulla da commentare, signora La Torre. Il Comune di Messina è miseramente fallito, e se ne debbono solo trarre le conseguenze !! Che gli amministratori e funzionari responsabili dell’immane dissesto paghino con l’iterdizione dai pubblici uffici, come previsto per legge, e si ricominci da zero…………….

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  4. illustrissimi dirigenti ed esperti, potete rispondere ad una semplice domanda:

    per quanto riguarda le partecipate, se sono al 100% o al 99% del comune, cosa cambia se il debito è a bilancio o fuori bilancio? il propietario Comune di Messina non deve comuqnue rispondere di tali debiti o togliamo tutti gli autobus, non raccogliamo più i rifiuti. In tale caso a cosa serve il Comune?

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  5. PER mariedit VALE L’ART.21 della COSTITUZIONE, che citerò all’inizio di ogni commento, anzi invito lettori e redazione di TempoStretto a fare lo stesso, fino al giorno in cui la Camera dei Deputati getterà nella pattumiera l’immondizia CARCERE PER I GIORNALISTI, votato da quel “POPOLO DELLA LIBERTA’ IN CARCERE”, partito che ha tradito e tradisce i principi liberali, falsa bandiera di quel comunista mascherato, che è Silvio BERLUSCONI, compagno di quel PUTIN, comunista non mascherato di quel KGB SOVIETICO, che ha nei propri archivi, milioni di omicidi di oppositori al regime, che dittatura abbia mai conteggiato. L’emendamento votato porta la firma anche di Francesco RUTELLI, indegno di fare parte di una coalizione dei PROGRESSISTI.

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  6. ARTICOLO 21 COSTITUZIONE. Il GATTO e la VOLPE sono due personaggi immaginari del libro le avventure di PINOCCHIO, mentre COGLITORE e DI LEO sono due dirigenti di palazzo Zanca, che hanno la responsabilità dell’area ECONOMICO FINANZIARIA, cioè i conti di Palazzo Zanca. Nella loro personale relazione alla Corte dei Conti richiamano, impropriamente, l’approvazione del commissario ad acta del RENDICONTO 2011. Ricordo, che il commissario ad acta è un soggetto di natura amministrativa, che riceve poteri straordinari, si sostituisce alla P.A. e compie proprio quell’atto alla cui emanazione la stessa era obbligata ma che è stato oggetto di indebito e procrastinato inadempimento.Il Commissario ad acta,che ha approvato il RENDICONTO 2011,non ha NESSUNA competenza sui controlli propri della Corte dei Conti o di organismi interni all’ente locale, il suo compito è sostituirsi al Consiglio Comunale,che doveva approvare il rendiconro, a prescindere dai suoi contenuti, ma al Comune circola gente dura di comprendonio.

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  7. ARTICOLO 21 COSTITUZIONE. A futura memoria di RESET e MOVIMENTO 5 STELLE,che vinceranno le prossime elezioni comunali.L’allegro modo di governare e dirigere gli enti locali,accelera la mutazione della nostra DEMOCRAZIA in BUROCRAZIA,con il ridisegno del sistema dei controlli degli Enti Locali.La 174,conosciuta come la SALVA MESSINA,dispone,oltre ai controlli di regolarità contabile e di gestione,anche quelli sugli EQUILIBRI FINANZIARI,in particolare sulle società partecipate.Viene quindi potenziata la funzione di controllo della CORTE,che verifica,IN CORSO DI ESERCIZIO,la regolarità della gestione finanziaria,ADDIRITTURA sugli atti di programmazione e sulla verifica del funzionamento del sistema di controllo interno,affidando al giudice contabile,nei confronti di assessori e dirigenti,un POTERE SANZIONATORIO per un importo che può variare da cinque a venti volte la retribuzione. La CORTE dovrà esaminare i bilanci preventivi e consuntivi,comprensivi delle risultanze delle partecipazioni in società controllate. Gli effetti del controllo potranno condurre ad una pronuncia di accertamento dalla quale deriva l’OBBLIGO per l’ente locale di adottare provvedimenti correttivi che,se ritenuti inidonei dalla CORTE,comportano la PRECLUSIONE DEI PROGRAMMI DI SPESA per i quali è emersa la non sostenibilità finanziaria.Altra cattiva notizia per politici e dirigenti è la soppressione del limite temporale dei cinque anni precedenti il dissesto accertato,ciò si rifletterà sul divieto a ricoprire determinati incarichi. Le misure sanzionatorie sono anche introdotte per i componenti del COLLEGIO DEI REVISORI,sono di nomina politica,di cui la Corte abbia accertato le responsabilità.Se la POLITICA non potrà sceglersi i DIRIGENTI con cui governare,questo presuppone la FINE dell’incarico a tempo indeterminato, varrà sempre di più,dopo la 174, la mia domanda: CHI GOVERNERA’,LA POLITICA O LA BUROCRAZIA?

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  8. E già a cosa serve il comune se non per fornire servizi a costi sociali sostenibili ?
    La vera ubriacatura di questo ultimo periodo è credere che gestire in forma privatistica enti pubblici avrebbe portato, se non proprio un guadagno, a dei servizi efficenti.
    Il tutto è ormai sotto gli occhi di tutti ed adesso è da pagare il conto peraltro salatissimo per tutti questi ultimi vent’anni vissuti all’insegna “la gestione privata è migliore della gestione pubblica”
    C’è gente che in questo periodo si è arricchita derubando anche da ultimo la dignità a questa misera città lasciando quattro ossi (Comune, Ato3, Atm ed Amam) da rimpolpare . Non importa se sono 60 o sono 240 i milioni di debiti in qualche modo si pagheranno ma adesso mi si deve dire chi si piglierà la briga di raccogliere i soldi cercando di restituire dignità a questa città.
    Adesso in questi mesi si giocherà il futuro di Messina per i prossimi almeno trent’anni e non c’è da stare allegri se si presenteranno vecchi volti. Stiamo attenti Messinesi non facciamoci rubare il futuro

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  9. Berlusconi è stato il campione di quel neoliberismo capitalista che ha portato l’Italia e l’intero mondo occidentale alla catastrofe di questa crisi. Vedeva comunisti dappertutto e “insultava” tutti con questo epiteto, dimostrando somma ignoranza della nostra storia e una totale arroganza nel disconoscere l’effettiva collocazione dei suoi interlocutori. Ora mariedit si ripete, in piccolo. ma si sa, la storia prima si presenta in tragedia e poi si ripete in farsa. Cosa c’entra la crisi del comune di Messina con il comunismo? Nulla, evidentemente. Cosa c’entra la votazione in Parlamento, dal quale sono assenti non solo i comunisti ma l’intera sinistra, posto che il PD è ormai un partito di centro, della legge sulla libertà di stampa? Nulla, ovviamente. Vorrei semplicemente ricordare a mariedit che l’art. 21 di cui ingiustamente si riempie la bocca fa parte di quella costituzione alla quale “i comunisti” hanno dato un contributo fondamentale (e infatti Silvio voleva smantellarla), figlia di quella resistenza per la quale decine di migliaia di comunisti e socialisti versarono il loro sangue, patirono galera e torture, combatterono e si sacrificarono. Non è questa la sede per una discussione ragionata su meriti e colpe del socialismo reale in Urss e sul contributo del Pci e dei “comunisti” in genere all’affermazione della democrazia e del welfare in italia, ma non è sopportabile un uso così disinvolto e bieco di questo termine. Sarebbe come se io imputassi la legge in discussione a “Berlusconi, quel cattolico uguale a quei papi che hanno bruciato sul rogo Giordano Bruno e centinaia di migliaia di presunti eretici, uomini e donne”, oppure “amico di quel Bush, appartrenente a quel popolo che ha sterminato con la violenza e l’inganno i pellerossa, tratto in schiavitù milioni di neri, bruciato col napalm centinaia di migliaia di vietnamiti, assassinato Sacco e Vanzetti e, per loro stessa ammissione, centinaia di leader democratici scomodi”, o più semplicemente “italiano, come quel Mussolini che palesemente imita e i cui tristi epigoni ha riportato al governo dell’Italia repubblicana,discendenti di un’epoca in cui il governo italiano si macchiò di crimini orrendi nelle “colonie”, sterminò o incarcerò gli oppositori, partecipò al massacro degli ebrei, si rese responsabile di precipitare il mondo in una guerra spaventosa, per la quale non era nemmeno preparata”. Insomma, cerchiamo di citare i riferimenti a proposito e non facciamoci accecare dall’odio ideologico, salvo poi invocare improbabili “riappacificazioni” strumentali che altro non sono che il tentativo di rilegittimare i carnefici e condannare a posteriori con risibili pretesti chi ha lottato per la libertà e la democrazia in questo paese.

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  10. A questo punto mi sembrerebbe molto carino e corretto che l’incontro chiarificatore invocato dal presidente del Collegio dei revisori dei Conti, Dario Zaccone, venga fatto a reti unificate presso una delle emittenti televisive della nostra città, cosi anche noi poveri mortali potremmo assistere alla discussione e trarre le nostre conclusioni.

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  11. egr.ragioniere Coglitore,i debiti sono debiti anche se sommersi,quindi lei parla di debiti certificati dimenticando gli altri che sono cosi tanti che nemmeno lei riesce più a controllare.Ma allora perchè non lascia ad altri,più competenti la possibilità di contarli? non può presentare una relazione monca,dove mancano gli “altri” debiti.Ma di cosa sta parlando allora? di “pira cotti”?

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  12. Tra 60 e 240 c’è una differenza abissale.
    Evitiamo giri di parole e chiamiamo le cose con il loro nome: TRUFFA, UTILIZZO DI FONDI PUBBLICI PER FINI PRIVATI (FINANZIAMENTO DI OPERE PER GLI UTILI DEGLI AMICI E DEGLI AMICI DEGLI AMICI), MALVERSAZIONE, PECULATO, DISTRAZIONE DI FONDI, FALSO IDEOLOGICO.
    Signori Magistrati di Messina, dove siete?
    O ad indagare è meglio che lo faccia un’altra procura?
    Giuseppe Vallèra

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  13. Alfredo CRUPI non mi legge con assiduità sulla questione COMUNISMO, tenuta aperta, solo per opportunismo, da Silvio Berlusconi e dai vetero comunisti. Ho sempre distinto e scritto in solitudine, su TempoStretto, la grandissima storia del PARTITO COMUNISTA ITALIANO, storia di popolo, di cui custodisco gelosamente, di Editori Riuniti, una storia fotografica di quel Partito, P maiscola (sfido i vetero comunisti messinesi ad averla nelle loro librerie) dalla storia omicida del PARTITO COMUNISTA SOVIETICO, che si macchiò di crimini, proprio contro quei comunisti, morti per aver creduto nei valori di liberazione e di libertà del SOCIALISMO. “Ora mariedit si ripete, in piccolo. ma si sa, la storia prima si presenta in tragedia e poi si ripete in farsa”, è periodo tipico dei vetero comunisti. Signor Alfredo CRUPI, aspiro ad un ruolo nella FARSA, composizione teatrale dai contenuti comici, meglio che attori nella TRAGEDIA, mi riferisco a quella comunista SOVIETICA, ripeto SOVIETICA.

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  14. CHE CONFUSIONE !
    Sono tra coloro che hanno disapprovato la nomina del dott. Croce a commissario del comune di Messina e non già per le sue doti morali ma per l’ assenza di adequata professionalità nella gestione di un ente locale – peraltro delle dimensioni della città di Messina. Quanto leggo mi conferma che il dott. Croce – seppur assistito dai suoi consulenti – ha poco chiare le dinamiche di bilancio di un ente locale e soprattutto non ha idea da dove cominciare per indirizzare al meglio il risanamento del comune.E si badi bene, conta poco quanto è il buco di bilancio; già dal suo insediamento tutti sapevano che il buco c’ era. Il problema – al di là delle chiacchiere – è sapere cosa il commissario propone e sulla base di quale percorso è possibile avviare il risanamento delle finanze comunali. Su questo fronte mi pare si “miagoli nel buio”. Povera città!!

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  15. SCUSI,MA SE IL BUCO C’ERA E C’è COSA OSTA A LEI CHE IL DOTT.CROCE LO FACCIA CONOSCERE ALLA CITTA’? POI VISTA L’INCOMPETENZA DEL MAGISTRATO,POTREBBE DARLA LEI QUALCHE CONSULENZA COSI INVECE DI MIAGOLARE SENTIREMMO RUGGIRE IL DOTT.CROCE.

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  16. Faresti Bene a pensare a tutti i guai che hai prodotto al Comune di Messina

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  17. Io non sono il ragionier Saija “che tanti guai avrebbe prodotto al Comune di Messina”. Ho altro nome e ben altra storia e non ho mai avuto rapporti con il detto comune nè con i suoi amministratori !.

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  18. Credo di avere diritto ad esprimere la mia opinione e credo di averlo fatto civilmente indicando il mio nome e cognome. Quanto alle cose che la città dovrebbe conoscere l’elenco è molto lungo, ma le informazioni devono essere chiare e non generare confusione tra ciò che è liquido ed esigibile dai creditori del Comune e ciò che potrebbe essere oggetto di futuri accertamenti giudiziari. E poi andrebbe pure fatto l’ elenco dei debitori del comune, dello stato di riscossione dei crediti e delle inadempienze di chi aveva il dovere di esigerne il pagamento. Quanto alla scelta dei consulenti, questa spetta al dott. Croce; io mi sarei rivolto, come ho già scritto, ad una buona società di revisione e poi avrei fornito i dati della revisione. Ma questo è un altro discorso.

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  19. ma secondo te è mai possibile che in 8 anni si siano accumualti 180 milioni di euro di truffe e malversazioni o semplicemente, almeno per quando riguarda atm, non riconoscendo i bilanci, hanno di fatto generato una minore uscita dal comune, per costi realmente sostenuti dall’azienda? 8 anni senza apporvare il bilancio senza prendere provvedimenti e lasciando i debiti all’ atm a babbo morto, quando è al 100% del comune? La procura ha indagato ed indagherà, ma quà il problema è un altro, che senso ha dire che è incerto il debito verso l’atm e messinambiente, qualcuno me lo spieghi?

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  20. io accanto a Croce ho visto Borda Bossana e Dalmazio, fate voi

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  21. • Rispondo al dr. Leone Saja. Il dott. Saja che è stato ragioniere generale del Comune di Messina dal 1996 al 2000, e che non ha nulla in comune con il dr. Leone Saja, ha lasciato una liquidità (sold in contanti subito esigibili) presso il tesoriere del Comune di Messina, banco Ambrosiano Veneto, di oltre 67 miliardi delle vecchie lire, al primo gennaio 2000. Intanto il dr. Saja si è dichiaro disponibile alla revisione della contabilità per fare chiarezza sui conti del Comune e da tutti, dirigenti,, amministratori, compreso il commissario regionale dr. Gaspare Sinatra e per ultimo l’on. Giuseppe Buzzanca è stato snobbato, mentre loro accumulavano debiti. E vuole sapere il perché? Il dr. Saja sa dove mettere gli occhi e dove raccogliere gli elementi importanti per fare chiarezza sui conti del Comune , utilizzando il software della contabilità finanziaria del Comune di Messina. Intanto il dr, Saja pubblica, da anni, a commento di vari articoli le irregolarità contabili sia nella gestione dei servizi sociali che dell’Atm, ma nessuno li ha letti né li commentati. sebbene i laboratori e lavoratrici dei servizi sociali e dell’Atm reclamavano, a voce alta, la dovuta retribuzione. Adesso che, purtroppo, non tutti i nodi stanno venendo al pettine, tutti gridano alla scandalo. Ma come è strana la gente, tutta, in questa mostra città. Il dr. Saja ritiene di avere gestito nella piena osservanza delle disposizioni legislative in materia della finanza locale e, su questo terreno, ritiene di potersi confrontare. Il dr. Saja si ritiene sereno e quindi è giusto che chieda che, chi a sbagliato, deve assumersi le relative responsabilità, così come se ne assumerà le proprie qualora venga dimostrato di avere commessi errori durante la gestione finanziaria che viene riconosciuta di suoi competenza.

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  22. non capisco una mazza,ma l’altro Saja,l’esperto, ritiene che lei è un provocatore di quasti al comune,lui dice che esprime il suo parere e lei giustamente replica,esprimendo il suo parere.Ma noi che non abbiamo più di che vivere ,con chi ce la pigliamo? con L’Alcon o con amministratori come Buzzy e via calando?

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  23. credo che cmq anche quelli certificati o ipotizzati (fate voi) da Croce non siano neanche esatti…..mi spiego…..secondo me son ancora di più!!!! Perchè? ci sono opere pubbliche (vedasi svincoli) realizzati in barba a tutte le normative vigenti in materia amministrativa (trasparenza, pubblicità e massima partecipazione dei cittadini interessati). in particolare mi riferisco alla situazione toccata con mano dal sottoscritto relativa agli espropri per l’appunto degli svincoli di giostra. in pratica i sigg. dirigenti del settore e poi i vari rup che si sono susseguiti (ANAS compreso) non si sono mai interessati alla vicenda degli indennizzi, senza mai aggiornare gli stessi ne tantomeno (cosa fondamentale) gli atti amministrativo-tecnici consequenziali e/o propedeutici…….(iter illegittimo, illecito, conseguenze amm.ve o anche penali….fate voi) la realtà è che mancano anche questi soldi in quelli dichiarati da Croce….e che l’opera è compiuta, i proprietari non hanno preso una lira (o euro) e una giusta causa aumenterebbe i mln di croce.
    allora quante oo.pp. sono state così realizzate o programmate?
    a spese di chi?

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  24. La sua risposta non va data a me che nulla ho scritto al riguardo nei suoi confronti ma a tal “LAWRENCE” che ha scritto rivolto a me facendo confusione con la Sua persona “faresti bene a pensare a tutti i guai che hai prodotto al Comune di Messina”. La prego, quindi di indirizzare la sua risposta a tale lettore.

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  25. Desideravo rispondere a Lawrence sui guai che avrebbe combinato il Dott. Saja. Intanto si capisce subito che parla a vanvera ed è all’esterno sia del Comune che della Provincia, dove il Dott. Saja ha prestato servizio come Ragioniere Generale per almeno 40 anni. Chi lo ha conosciuto non ha potuto far altro che apprezzare la sua forte personalità, ma sopratutto la sua competenza e professionalità nella materia finanziaria, competenza e professionalità maturata da seri studi ed esperienza sul campo. Purtroppo l’eccesso di preparazione e competenza diventa scomodo per certa frangia politica che vorrebbe spendere anche quando non può, e non c’è niente di peggio che quando un inetto trova qualcuno più preparato cerca di allontanarlo in tutti i modi perchè sa che non può dominarlo e che quindi la sua figura verrebbe irrimediabilmente sminuita dinanzi a tutti gli altri. Questo perchè molto spesso il potere politico non può andare d’accordo con la finanza pubblica e quindi meglio (per l’amministratore scorretto) emarginare ed allontanare una fiugra come il Dott. Saja, ed al suo posto tenere un soggetto più controllabile e sopratutto più “obbediente”. Da questo punto di vista, anche se sono di idee opposte, devo ammirare l’allora Sindaco Provvidenti che in barba alla politica, ha preferito un professionista serio, anzichè un “amico” di cordata. Premesso questo voglio far presente che il Tanino Saja è stato ed è una risorsa da tenere in considerazione, specie in un momento particolarmente delicato come questo, e chi parla a vanvera, come tale Lawrence, dovrebbe riflettere meglio su ciò che scrive e che non verrà mai cancellato.
    Personalmente ho avuto modo di conoscere ed apprezzare la competenza del Dott. Saja, che se fosse stato ragioniere generale del comune, a quest’ora non avremmo avuto un Commissario e gli stipendi non sarebbero mai stati a rischio.
    Purtroppo lo schifo della politica è sopratutto questo: chi merita e chi è preparato deve lasciare il posto all’incompetenza assoluta.

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