Bilancio 2014 e strategie future: dal terremoto CAS agli oltre 300milioni di confische

Bilancio 2014 e strategie future: dal terremoto CAS agli oltre 300milioni di confische

Veronica Crocitti

Bilancio 2014 e strategie future: dal terremoto CAS agli oltre 300milioni di confische

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venerdì 24 Aprile 2015 - 22:22

Il bilancio del 2014 è stato snocciolato in occasione della visita del Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, generale Nunzio Antonio Ferla, nei locali della Sezione Operativa di Messina.

Contrasto alla mafia, attività investigative, bilancio delle più recenti operazioni, risultati conseguiti su sequestri e confische. Sono stati snocciolati numeri, dati, ma anche stilate strategie future durante la visita del Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, generale Nunzio Antonio Ferla, nei locali della Sezione Operativa di Messina.

Nel tracciare un bilancio complessivo dell’ultimo anno, sono stati fatti emergere i risultati che la DIA di Messina ha conseguito con successo in diverse operazioni-chiave, tra cui in primis l’Operazione Teckno dello scorso novembre che determinò un vero e proprio terremoto al Cas (Consorzio Autostrade Siciliane) con 11 arresti ed un sequestro di 100mila euro.

Capitolo a parte per le stangate che negli ultimi 12 mesi la Dia di Messina ha inferto ai patrimoni accumulati illecitamente. Solo nel 2014, infatti, sono stati eseguiti 3 provvedimenti di sequestro e 5 di confisca per oltre 300milioni di euro. Patrimoni e beni tutti riconducibili a mafiosi o fiancheggiatori, come quello datato 31 ottobre 2014 quando la Dia confiscò all'imprenditore Giuseppe Scinardo, uomo vicino alla famiglia mafiosa dei Rampulla, più di 50milioni di euro di beni. Il 15 marzo di quest'anno, invece, a finire sotto chiave erano stati diversi locali e appartamenti di Giuseppe Lo Re, esponente vicinissimo alla cosca mafiosa di Mistretta. In quell'occasione, la Dia confiscò anche il noto locale notturno Dubai di Caronia.

Durante l’incontro sono stati anche messi a punto gli obiettivi strategici da portare avanti nei prossimi mesi: sviluppo di indagini di polizia giudiziaria, aggressione ai patrimoni mafiosi attraverso misure di prevenzione patrimoniali, approfondimento di segnalazioni di operazioni finanziarie sospette (spesso indice di attività di riciclaggio), monitoraggio degli appalti pubblici per prevenire l’infiltrazione mafiosa. Attività, quest’ultima, che ha già portato a numerosi risultati. I monitoraggi delle ditte impegnate nei lavori e gli accessi ai cantieri effettuati nell’ultimo anno hanno infatti consentito alla Prefettura di Messina di adottare 7 provvedimenti interdittivi antimafia e 2 rigetti di iscrizione alla White List.

Nel corso della visita, il Generale Ferla ha incontrato i vertici dell’Autorità Giudiziaria peloritana, tra cui il Procuratore Generale Giovanni D’Angelo, il Procuratore Capo della Repubblica Guido Lo Forte, il Presidente del Tribunale di Messina Antonino Totaro, il Prefetto di Messina Stefano Trotta e i vertici delle Forze di Polizia. (Veronica Crocitti)

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