Decurtazione posti di sostegno. Docente precario scrive al presidente della Regione

Decurtazione posti di sostegno. Docente precario scrive al presidente della Regione

Decurtazione posti di sostegno. Docente precario scrive al presidente della Regione

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sabato 31 Agosto 2013 - 07:42

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che un docente di Lettere e di Sostegno ha inviato al presidente della Regione, Rosario Crocetta. Il prof. Maurizio Colucci, che è anche genitore di un ragazzo disabile, chiede spiegazioni in merito all’assegnazione di soli 164 posti per insegnanti di sostegno in provincia di Messina a fronte di un’esigenza di 443 docenti per alunni disabili

“Gentilissimo presidente Crocetta, dov’è finita la grande rivoluzione siciliana che doveva essere guidata da lei? Dov’è finito il cambio di marcia, la musica diversa che noi siciliani dovevamo sentire, rispetto agli sfaceli delle giunte precedenti?

Le scrivo in questo modo perché avevamo riposto molte speranze in lei e nel suo “cambio di registro” rispetto al passato. Sono un docente precario (da 14 anni!), di lettere e di sostegno della Provincia di Messina e le scrivo in merito alla decurtazione di posti che ha subito per l’ennesima volta la nostra provincia. Sappiamo dagli organi di stampa che il nostro Ambito Territoriale (ex provveditorato) aveva mandato una richiesta di attivazione di 443 posti in deroga e ne sono stati concessi solo 164 (molto meno della metà!). Non le scrivo solo come docente precario di sostegno ma anche come genitore di un figlio disabile. Ricordo espressioni come “attenzione a più deboli”, “aiutare chi ha più difficoltà” e altre amenità del genere, tutte legate alla “grande rivoluzione siciliana” veniente. È questa l’attenzione ai più deboli? 279 di quelle richieste non sono state prese in considerazione! Eppure il sindacato SFIDA (l’unico che si batta realmente sulla questione) ci ha informato che le certificazioni sono esatte, che le richieste sono a norma sia nella forma che nella sostanza. Qual è il criterio per cui alcuni bambini e ragazzi potranno avere il sostegno ed altri no?

Presidente, la prego, non si trinceri dietro gli atti amministrativi, le questioni funzionali ecc ecc. La politica allora che ci sta a fare, se non è in grado di prendere decisioni per i più deboli, se non è in grado d’invertire la rotta. Il suo assessore all’istruzione che ci sta a fare, se tutto è in mano a un direttore generale, o ancora peggio, a funzionari e quadri che decidono della vita della gente e delle famiglie più disagiate sbarrando una linea.
Per questo motivo la presente l’ho inviata per conoscenza al deputato regionale messinese Valentina Zafarana e al sindaco di Messina Renato Accorinti, persone cresciute attorno alla scuola e che ben conoscono le problematiche dell’integrazione e della disabilità. Spero che anche loro possano muoversi politicamente per risolvere questa situazione, altrimenti apparirebbe realmente inefficace il loro ruolo di rappresentanza politica dei cittadini.

Non ne possiamo più di spiegazioni pseudopolitiche, come quelle ufficiose che ogni tanto emergono dal Provveditorato di Messina: in passato la nostra Provincia avrebbe avuto “troppo”, con “troppe concessioni” e quindi ora bisogna “riequilibrare”. Fermo restando che non si capisce perché gli alunni disabili di oggi dovrebbero pagare gli errori amministrativi e politici di ieri fatti da altri, tale spiegazione non sta in piedi. La Corte Costituzionale ha ribadito in una sua sentenza che quando si parla di handicap non possiamo quantificare e che le cifre sono solo indicative, trattandosi dell’emergere di un bisogno contingente (cosa che qualunque persona di buon senso potrebbe capire, ma non i solerti funzionari del Miur e della Regione Sicilia). Se la Provincia di Messina ha più bisogno perché c’è un certo numero di disabili, è giusto che si garantisca l’assistenza e il sostegno scolastico! Inoltre, riguardo a questa “abbondanza” di posti nel passato, voglio dire che io in questo passato c’ero (e anche mia moglie, docente precaria di sostegno ormai a casa dopo i tagli della Gelmini). Noi andavamo a scuola e avevamo alunni disabili “veri”, non nomi inventati (come avviene e si tollera in molte scuole private laiche); lavoravamo con ragazzi che presentavano spesso profili di gravità. Insomma, gli alunni c’erano!

Mi si dica, allora, che i medici dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina hanno certificato il falso riguardo alle 279 richieste non prese in considerazione; che quanto scritto nei certificati sanitari è carta straccia; infine, che questi ragazzi non stanno male e non hanno alcun bisogno. O vogliamo continuare con il classico malcostume italiano, del tipo “se avete ragione, fatemi causa”? Non sempre le famiglie sono in grado di affrontare un processo, non hanno i mezzi, non conoscono le opportune modalità legali. A tal proposito, lo sa cosa spesso succede quando una famiglia vince un ricorso? Per evitare nuove nomine di docenti, si “spostano” gli insegnanti da un disabile all’altro, sperando che l’altra famiglia non faccia ricorso. E poi perché si dovrebbe ricorrere legalmente per un diritto legittimamente certificato dalla competente autorità sanitaria (che, se non sbaglio, dipende essa stessa dalla regione… praticamente la Regione che sconfessa la Regione)?

In sintesi, caro presidente, c’è ancora tempo per poter risanare questa gravissima situazione. O dovremmo dire che c’è una giunta che non governa o che non può governare? O ancora peggio, una giunta e un presidente che ha deciso di tradire le speranze che molti siciliani onesti hanno visto sorgere dopo la sua elezione?

Attendiamo un suo passo deciso ed efficace… chissà, cambierà la musica?”

3 commenti

  1. Concordo quasi in tutto con il prof. Colucci, Sono solidale con il prof. Colucci. Aggiungo per i nostri amministratori che i messinesi si sono rotti di essere mortificati (si vedano i posti dati in altre province). Forse anche per questo ha vinto l’attuale presidente della regione, una degli attuali consiglieri regionali e l’attuale sindaco.
    Colui che istiga ad una guerra tra poveri non avrà mai una soluzione ma una distruzione di coesione sociale (francesca burgio).
    Ciao e forza Messina.

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  2. Purtroppo sono pochi i disabili fisici che vanno a votare. In compenso vi sono milioni di………” disabili psichici…. che non sanno per chi hanno votato.Maurizio, sono con te.
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  3. Come non essere daccordo con il Prof. Colucci? Fino a quando la persona, e sopratutto la persona svantaggiata per qualsiasi motivo, non sarà al centro di qualunque scelta politica avremo una società ingiusta. Quando si tratta di spartire le risorse economiche disponibili se scuola, sanità e ricerca non hanno la priorità costruiamo un futuro di cartone che al primo vento volerà via.

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