"Disservizi al Tribunale sezione lavoro e Giudice di pace", gli avvocati valutano azioni giudiziarie

“Disservizi al Tribunale sezione lavoro e Giudice di pace”, gli avvocati valutano azioni giudiziarie

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“Disservizi al Tribunale sezione lavoro e Giudice di pace”, gli avvocati valutano azioni giudiziarie

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venerdì 07 Febbraio 2020 - 07:00

Il presidente del Consiglio dell'Ordine: "Disappunto per la drammatica e insostenibile condizione in cui l’avvocatura si trova ad operare"

MESSINA – “Il Consiglio dell’ordine degli avvocati di Messina sta valutando la possibilità di azioni giudiziarie per i continui disservizi alla sezione Lavoro e Giudice di pace del Tribunale”. Il presidente Domenico Santoro parla di “numerose segnalazioni ricevute dai colleghi che giornalmente frequentano gli uffici giudiziari di via Malvizzi”. In una nota è stato espresso “il proprio forte disappunto per la drammatica e insostenibile condizione in cui l’avvocatura si trova ad operare”. Viene quindi citato quanto si è verificato nella giornata di mercoledì.

“Gli avvocati – spiega il presidente dell’Ordine – per consentire il regolare svolgimento delle udienze, hanno dovuto trasportare i faldoni contenenti i fascicoli di udienza dagli archivi e dalle cancellerie alle aule”. Santoro va presto oltre: “E’ intollerabile – chiosa – che ancora si svolgano attività giudiziarie in un edificio dichiarato da anni inidoneo. Che gli ascensori siano costantemente fuori uso e sottoposti a sola manutenzione ordinaria, non risolutiva delle relative problematiche tecniche”.

Ed ancora: “Non è tollerabile che, a seguito del cronico sottorganico che investe le cancellerie, sia preteso dagli avvocati di sostituirsi al personale amministrativo per poter consentire la regolare attività di udienza. E’ altresì inaccettabile che, nell’era delle comunicazioni telematiche, il Consiglio dell’ordine degli avvocati non sia prontamente avvisato delle disfunzioni degli uffici (rinvii di udienza, chiusura temporanea delle cancellerie e così via…), in modo da informare tempestivamente i colleghi”.

In virtù di ciò, il Consiglio dell’ordine “sta valutando di intraprendere azioni, anche giudiziarie, per porre fine allo stato di totale abbandono e di particolare gravosità in cui l’avvocatura è costretta a svolgere il proprio quotidiano impegno per la tutela dei diritti del cittadino”.

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