Nasce “La città delle donne”, il movimento che punta sul rispetto della parità di genere e sulle competenze

Nasce “La città delle donne”, il movimento che punta sul rispetto della parità di genere e sulle competenze

Francesca Cali

Nasce “La città delle donne”, il movimento che punta sul rispetto della parità di genere e sulle competenze

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sabato 16 Aprile 2016 - 22:04

Nato dalla volontà di partecipare attivamente al dibattito politico cittadino, proponendo soluzioni e non solo idee. Rifiuti, riqualificazione delle zone degradate ed edilizia scolastica i temi su cui il movimento presenterà nei prossimi giorni dei progetti.

Non una città rappresentata da sole donne, ma una città che si affida anche alle donne, nel rispetto della parità di genere. È questo l’obiettivo del movimento “La città delle donne”.

“Noi donne abbiamo una forza storicamente riconosciuta che ci aiuta a superare molte difficoltà, la stessa forza con la quale affrontiamo il vivere quotidiano. La politica per troppo tempo ci ha escluse dai processi decisionali nonostante le donne in politica abbiano fatto bene.”

Con queste parole, Liliana Modica ha presentato questo nuovo movimento formato da donne impegnate in vari ambiti, di diversa estrazione sociale,politica e culturale e professionale , che mettono insieme competenze e esperienze diverse al fine di partecipare al dibattito politico in maniera attiva per garantire un miglioramento della vita dell’intera comunità.

“Perché solo donne? Perché è un dato di fatto acquisito- ha continuato la Modica- che la nostra partecipazione arricchisce l’agire politico di sano pragmatismo, di determinazione nel perseguire gli obiettivi, di dedizione al bene comune.

Un movimento che intende partecipare al dibattito politico, ascoltare le istanze che provengono dalla collettività e avanzare alle istituzioni politiche proposte e soluzioni. Già durante la conferenza stampa di presentazione del movimento, sono state delineate in particolare tre proposte per la risoluzione di alcuni problemi.

Nello specifico Giosi Costa si è soffermata sul problema dei rifiuti con particolare riferimento alla situazione di Fondo Galletta. Ormai, infatti, da diverso tempo dal rione appartenente alla IV Circoscrizione sono stati rimossi gli appositi contenitori per i rifiuti causando numerosi problemi ai residenti della zona che sono costretti a gettare i rifiuti negli appositi contenitori presenti sul Viale Regina Elena. Per risolvere la situazione il movimento propone l’istituzione della raccolta porta a porta per quella determinata zona.

Una soluzione che come ha assicurato Giosi Costa è stata appoggiata dalla IV Circoscrizione che ha già presentato la richiesta all’Amministrazione comunale.

Sul recupero delle periferie degradate si è invece soffermata l’architetto Clelia Testa che ha presentato la propria proposta che interessa la zona di Santa Lucia sopra contesse.

Una zona che negli ultimi anni si è trasformata in un quartiere dormitorio viste le numerose abitazioni costruite e che aspetta ancora la realizzazione di area attrezzate per il verde pubblico, la costruzione della nuova chiesa ma anche le semplici operazioni di manutenzioni, dalla scerbatura alla manutenzione del manto stradale. Operazione che non si sono potute realizzare per la mancanza di fondi da poter investire. Secondo l’architetto Testa, il Comune potrebbe reperire i fondi attraverso la Legge per il riscatto del diritto di superficie, la legge che disciplina le modalità di cessione in proprietà di aree di edilizia residenziale pubblica. Grazie quindi a questa legge il Comune potrebbe reperire fondi che andrebbero a confluire in un fondo unico di spesa distinto per i singoli quartieri, e che permetterebbero l’utilizzo di questi per la riqualifica dei quartieri degradati.

La terza proposta del movimento presentata da Liliana Modica riguarda invece le scuole cittadine. In particolare,la Modica ha chiesto maggiore chiarezza all’amministrazione comunale per quanto riguarda la situazione in cui versano i plessi scolastici. Ad oggi, infatti, non si conosce il numero delle scuole che detengono il CPI, il certificato di prevenzione incendi diventato obbligatorio ormai da due anni, né il numero delle scuole che hanno bisogno di interventi di edilizia.

In merito alla questione è anche intervenuto Piero David, che ha ribadito come per accedere ai fondi europei per l’edilizia scolastica bisogna che il Comune presenti dei progetti esecutivi e cantierabili. Progetti, che secondo la Modica, non sono stati presentati dall’Amministrazione Comunale.

Come superare questo problema? La soluzione proposta dal movimento riguarda la realizzazione di due bandi, uno rivolto ai presidi, così che i presidi possano reperire i fondi da destinare ad opere di edilizia scolastica, e un bando per finanziare un parco progetti di qualità che può servire per migliorare la situazione.

Soluzioni queste che nei prossimi giorni verranno presentate agli assessori competenti e che segnano l’inizio dell’azione di questo nuovo movimento.

Francesca Calì

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