Garofalo: “Continuità territoriale pedonale affidata a Rfi è evento storico”. Sindacati scettici

Garofalo: “Continuità territoriale pedonale affidata a Rfi è evento storico”. Sindacati scettici

Garofalo: “Continuità territoriale pedonale affidata a Rfi è evento storico”. Sindacati scettici

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giovedì 20 Novembre 2014 - 16:54

Il deputato messinese commenta gli esiti dell’incontro a Roma con il ministro ai Trasporti, Maurizio Lupi, sul futuro dei collegamenti pubblici sullo Stretto. Per Garofalo, il vento sta cambiando. Sulla stessa linea il senatore Bruno Mancuso, ma non Cgil, Cisl e Uil

“Quanto deciso ieri in merito all'attraversamento dello Stretto nel corso del vertice convocato al Ministero va letto al di là di quanto espressamente disposto”. Così il deputato Vincenzo Garofalo che, in qualità di componente della commissione trasporti della Camera dei Deputati e di messinese, aveva sollecitato questo importante incontro.

“Per la prima volta il Ministero ha fatto passare il principio in forza del quale è FS, ovvero una società dello Stato, a dover garantire, anche ai pedoni, la continuità territoriale tra le due sponde dello Stretto e lo ha fatto chiedendo espressamente ad FS di elaborare un progetto che assicuri i collegamenti veloci Reggio-Messina e Villa San Giovanni-Messina. Non solo. Il Ministero ha chiesto il miglioramento del servizio e la sua riattivazione anche il sabato e la domenica, perché la continuità territoriale va garantita sempre, non a singhiozzo”.

Al momento, Rfi garantisce la continuità territoriale solo ferroviaria, mentre per i pedoni, nelle ore serali e nei weekend, non resta che affidarsi al vettore privato.

“E’ una forte presa di posizione sul tema – prosegue Garofalo – che potrebbe rappresentare davvero il superamento di quella spada di Damocle che sentiamo, da messinesi e da siciliani, da sempre pendere sulla nostra testa, ovvero che di anno in anno vengano reperite le risorse necessarie ad assicurare il servizio. Su questo il Ministro ieri alla riunione è stato chiarissimo: <<I fondi- ha detto Lupi- vanno trovati>>. A dispetto di una denunciata disattenzione nei confronti della questione Stretto di Messina, la verità è che il Governo sta andando avanti su questo fronte con un modus operandi totalmente diverso rispetto al passato. Ci si sta muovendo non più e non solo cercando di gestire l'emergenza ma per risolvere in modo stabile il problema dell'attraversamento con impegni concreti che riguardano la predisposizione di un sistema integrato di trasporti. Concreto è il comitato costituito per la redazione dello Studio di fattibilità per il sistema di miglioramento dei servizi di collegamento marittimo, stradale e ferroviario nell'area dello Stretto di Messina (tornerà a riunirsi il prossimo 25 novembre); concreta è la designazione di una messinese come componente del comitato tecnico scientifico costituito dal Ministero per ridisegnare il Piano della portualità italiana, la prof.ssa Francesca Moraci che a Roma porterà le istanze e gli interessi del nostro territorio; concreta è la decisione di non fermare Metromare e di salvaguardare i livelli occupazionali; concreto è l'impegno del Ministro Lupi che su questa battaglia ci sta mettendo la faccia”.

Secondo Garofalo, ieri è stata vinta una battaglia importante. “Con questa prospettiva – conclude -va vista anche la riapertura del dibattito sul Ponte sullo Stretto di Messina che va seguito con attenzione perché le grandi opere sono volano di sviluppo dei territori e non esserne dotati oggi, equivale a restare tagliati fuori”.

Sulla stessa linea il senatore Bruno Mancuso: "Ieri è stato segnato un importante passo in avanti per la garanzia della continuità territoriale tra le due sponde dello Stretto di Messina. La richiesta avanzata dal Ministro Lupi a Ferrovie dello Stato relativa all'elaborazione di un progetto per assicurare i collegamenti veloci da Messina per Villa San Giovanni e Reggio Calabria segna il passaggio da una prospettiva di precarietà all'individuazione di un soluzione stabile del problema. L'esito dell'incontro di ieri è frutto di un lavoro di squadra che da mesi stiamo portando avanti spingendo affinché si esca dall'ottica dell'emergenza e si arrivi ad affermare il principio in forza del quale è obbligo dello Stato garantire la continuità territoriale a chi deve attraversare lo Stretto. E' la prima volta che questo avviene e la portata di quanto disposto ieri non deve essere sottovaluta".

Di parere diverso, invece, Cgil, Cisl e Uil, secondo i quali si tratterebbe di un ennesima proroga mascherata a causa della mancanza di soldi per il nuovo bando. “E’ logico prevedere – scrivono – che anche i collegamenti saranno ridotti nella frequenza e soprattutto nell'impiego dei mezzi, dato che Bluferries, la società di Rfi, non ha i monocarena sufficienti per garantire i collegamenti con Reggio Calabria e Villa San Giovanni. Scarse risorse, servizi ridotti e probabili decine di licenziamenti, ovvero quelli dei dipendenti di Ustica Lines, l'altra società che componeva Metromare, e che tagliata così fuori dalla furbata di Lupi cesserà il servizio in proroga per Reggio Calabria il prossimo 31 dicembre. Bluferries tra l'altro suscita più di un timore. Quando gli è stato impedito di imbarcare i tir la società pubblica non ha perso un attimo a ricordare a tutti che ragiona come una azienda privata e, visto che i guadagni si riducevano, si spostò a Tremestieri sbarcando il personale. Senza contare che ad oggi è l'unica azienda di FS a non applicare regolarmente il ccnl ed a retribuire meno i dipendenti. Sicilia e Calabria quindi trattate ancora come l'ultimo territorio dell'impero e Messina, città dove hanno da sempre sede questi servizi, continuamente snobbata e costretta da spettatrice ad assistere ed a subire scelte decise da altri e fatte passare per condivise. Lupi non può pensare però di liquidare così un problema vitale per la collettività che interessa in uguale misura il diritto alla mobilità così come il lavoro e l'occupazione. Se la classe politica ed amministrativa di questa città non è finora stata all'altezza di difendere le prerogative di Messina, imponendo un progetto organico su tutto il sistema dei trasporti cui cercare alleanze per incalzare il governo, ciò non deve essere scambiato per avallo o peggio per rassegnazione, perché dietro vi è pur sempre la rabbia e la determinazione di una intera collettività che stanca di subire invoca i propri diritti”.

“Quella furbata – evidenziano Cgil, Cisl e Uil – è un palliativo che tra l'altro crea danni. Lupi convochi così come abbiamo chiesto le parti, assegni le risorse ed individui soluzioni per evitare i licenziamenti e garantire e migliorare davvero i servizi, ma tutti. Treni non ce ne sono, Tremestieri continua a insabbiarsi e le politiche sui tir si sono rivelate fallimentari. Senza risorse e senza un progetto che definisca un nuovo sistema che tenga tutto insieme, Messina continuerà comunque a patire i disagi”.

2 commenti

  1. Nicolò D'Agostino 20 Novembre 2014 18:13

    “Mi rizzunu i canni… “Lo spirito del Decreto Signorile,sotto la spinta del I Movimento dei Pendolari negli anni 80,fu quello della modernizzazione dell’attraversamento sullo Stretto di Messina, affidandolo alle FS che aveva l’obbligo della continuità territoriale,tra Sicilia e Calabria,di treni, mezzi e passeggeri.Vennerò acquistate il Segesta, la Tindari e la Selinunte.L’evoluzione delle FS, da Azienda Autonoma dello Stato, ad Ente Pubblico a Società per Azioni, affidò ,come unico mandato a FS S.p.A., attraverso un D.M., la continuità ferroviaria tra Sicilia e Calabria. Per cui, il processo che le FS S.p.A. stanno portando avanti, è stato deciso in Sede politica. Ma che minchia dite… modificate il D.M., non fate passerelle.

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  2. Nicolò D'Agostino 20 Novembre 2014 18:13

    “Mi rizzunu i canni… “Lo spirito del Decreto Signorile,sotto la spinta del I Movimento dei Pendolari negli anni 80,fu quello della modernizzazione dell’attraversamento sullo Stretto di Messina, affidandolo alle FS che aveva l’obbligo della continuità territoriale,tra Sicilia e Calabria,di treni, mezzi e passeggeri.Vennerò acquistate il Segesta, la Tindari e la Selinunte.L’evoluzione delle FS, da Azienda Autonoma dello Stato, ad Ente Pubblico a Società per Azioni, affidò ,come unico mandato a FS S.p.A., attraverso un D.M., la continuità ferroviaria tra Sicilia e Calabria. Per cui, il processo che le FS S.p.A. stanno portando avanti, è stato deciso in Sede politica. Ma che minchia dite… modificate il D.M., non fate passerelle.

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