Intimidazioni a Messinambiente, il commissario Calabró: "Andremo avanti"

Intimidazioni a Messinambiente, il commissario Calabró: “Andremo avanti”

Francesca Stornante

Intimidazioni a Messinambiente, il commissario Calabró: “Andremo avanti”

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martedì 01 Dicembre 2015 - 09:59

Si tratta del terzo episodio da agosto ad oggi, il commissario Calabró ha immediatamente presentato denuncia ai Carabinieri e commenta in modo molto duro. Sulla vicenda anche l'intervento della Fp Cgil

"Le intimidazioni non fermeranno il lavoro che stiamo portando avanti, anzi mi spingono a continuare nel rispetto di tutti quei lavoratori che sono la parte sana dell'azienda. È chiaro che si tratta di brutti segnali che vogliono avvelenare il clima all'interno di Messinambiente e che vorrebbero porsi contro le azioni che stiamo mettendo in campo, ma i nostri progetti non muteranno". È duro e deciso il commissario di Messinambiente Giovanni Calabró all'indomani del nuovo atto intimidatorio che si è consumato in azienda. Due auto assegnate al dirigente Roberto Lisi e al responsabile della raccolta differenziata Cesare Corrieri sono state danneggiate all'interno della piattaforma di Pace. Le auto sono state trovate con i parabrezza totalmente scheggiati e non è la prima volta che si verificano episodi di questo tipo, si tratta infatti del terzo caso in pochi mesi. La prima volta era accaduto ad agosto, la seconda ad ottobre e a finire nel mirino sono sempre stati auto e mezzo aziendali. Il commissario Calabró anche questa volta ha immediatamente presentato denuncia ai Carabinieri. E non esiterà a continuare sulla linea intrapresa, soprattutto quella riorganizzazione del personale che probabilmente non sta riscuotendo il gradimento di qualcuno e il ciclo di visite mediche per verificare idonei e inidonei lavorare su una pianta organica seria e veritiera per quella che sarà la nuova società che si occuperà di rifiuti.
Un commento arriva dalla Fp Cgil che, unitamente alla RSU ed al comitato degli iscritti, "condanna senza mezzi termini il nuovo episodio intimidatorio messo in atto contro mezzi della Messinambiente da parte di qualche vandalo-teppista che ha agito probabilmente per motivi personali e che non rappresenta di certo la stragrande maggioranza delle maestranze che si sono sempre distinte per laboriosità e serietà.
Tra l’altro- dichiarano Clara Crocè Segretario Generale e Carmelo Pino Segretario provinciale- in un momento così delicato in cui si discute sul futuro del settore dei rifiuti, e di conseguenza dei lavoratori, nella nostra città, episodi come questi non fanno altro che danneggiare l’immagine di quanti lavorano quotidianamente per dare decoro, a volte in situazioni di assoluta precarietà, a questa città con la speranza mai riposta di uscire fuori da una situazione assai grave.

Resteremo a disposizione per dare il nostro, come sempre, massimo impegno e collaborazione affinchè si possa voltare pagina e dare risposte concrete ai cittadini ed ai lavoratori".

2 commenti

  1. Invito il Procuratore Gudo LO FORTE ad aprire un NUOVO fascicolo di indagine su MESSINAMBIENTE, i messinesi hanno il diritto di sapere se le intimidazioni criminali vengono dall’interno della società,dai suoi dipendenti, o dall’esterno per eventuali interessi economici toccati dalla nuova gestione. A differenza della gestione BUZZANCA, in collaborazione con la Prefettura, oggi ci si avvale della WHITE LIST, è l’elenco di imprese non soggette a rischio di inquinamento mafioso. Per i dipendenti si è implementato il modello 231 di prevenzione della corruzione con un nuovo codice etico, in questo modo il codice non sarà soltanto una MORAL SUASION ma sarà vincolante per la condotta dei dipendenti, insomma si rischia seriamente il licenziamento.

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  2. Invito il Procuratore Gudo LO FORTE ad aprire un NUOVO fascicolo di indagine su MESSINAMBIENTE, i messinesi hanno il diritto di sapere se le intimidazioni criminali vengono dall’interno della società,dai suoi dipendenti, o dall’esterno per eventuali interessi economici toccati dalla nuova gestione. A differenza della gestione BUZZANCA, in collaborazione con la Prefettura, oggi ci si avvale della WHITE LIST, è l’elenco di imprese non soggette a rischio di inquinamento mafioso. Per i dipendenti si è implementato il modello 231 di prevenzione della corruzione con un nuovo codice etico, in questo modo il codice non sarà soltanto una MORAL SUASION ma sarà vincolante per la condotta dei dipendenti, insomma si rischia seriamente il licenziamento.

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