Lutto nel mondo dello spettacolo e della cultura a Messina. Professionista instancabile è morto stroncato da una lunga malattia

Dino Privitera ci ha lasciati. Era uno di quei professionisti del mondo degli spettacoli, degli eventi, del palcoscenico, che il pubblico “non vede mai”, uno di quei lavoratori instancabili e indispensabili del “dietro le quinte”. Semplicemente, senza di lui, senza il suo lavoro e quello del suo staff-famiglia, non si poteva andare in scena. L’organizzazione dei services, con la società “Sud service audio e luci” lo ha sempre visto meticoloso, puntuale, mai superficiale.

Sempre con il sorriso sulle labbra, con la battuta pronta, con il consiglio adatto. Ma soprattutto non si è tirato mai indietro, neanche di fronte ai mille ostacoli che, come sempre accade con gli eventi e con le manifestazioni, sorgono all’ultimo minuto, magari quando stanno per accendersi le luci sul palco. Grande lavoratore, maestro del suo mestiere, indimenticabile “compagno” di tanti eventi in questi lunghi anni. Spesso bastava un cenno degli occhi e ci comprendevamo. Dino Privitera ci ha lasciato dopo aver combattuto contro una malattia contro la quale ha provato a non arrendersi. Nei mesi scorsi, su facebook ha ricordato come non esista solo il Covid e come troppo spesso oggi chi soffre di altre patologie gravissime, come il tumore, rischia di non avere adeguata assistenza. Troppi sono diventati “malati invisibili”. Il cancro alla fine se lo è portato via, ma resterà uno di quei guerrieri con il sorriso sulle labbra.

Così lo ricorda l’assessore alla cultura Enzo Caruso: “Ci ha lasciato Dino Privitera. Un amico per tutti. Generoso, competente, sempre disponibile. Malgrado la sua malattia, il sorriso non lo ha mai abbandonato. È una grave perdita per la nostra comunità che resta orfana di un professionista sempre pronto a venire incontro alle esigenze di tutti e a non tirarsi mai indietro. Sono vicino alla famiglia in questo doloroso momento”.

I funerali saranno domani, giovedì 19 novembre, al Duomo alle 11. Alla famiglia le condoglianze della redazione, della società editrice di Tempostretto e quelle personali dell’editore Pippo Trimarchi.