"A livello infrastrutturale non possiamo procedere da soli, ormai è necessario lavorare in sinergia con gli altri Comuni. Convocheremo un tavolo tecnico comprensoriale con i capistruttura del dipartimento del ministero della Coesione territoriale per comprendere cosa questo territorio potrà progettare e come può aggredire i fondi europei"
Un successo così schiacciante non se l’aspettava nemmeno lui. Il ritorno di Nino Bartolotta, 45 anni, sulla poltrona più alta del palazzo municipale di uno dei borghi più belli d’Italia è stato accompagnato da un plebiscito, l’87,10%. L’altro candidato, l’imprenditore Aurelio Rumia si è fermato al 12,90%. In termini di voti è finita 783 a 116. “Sicuramente – esordisce il neo primo cittadino d Savoca – la gente mi ha dimostrato il sostegno di sempre. Ciò mi gratifica parecchio. Lavorerò per loro”. Un ritorno. Bartolotta, Pd, è stato infatti già primo cittadino dal 2002 al 2012. Poi una parentesi alla Regione come assessore alle Infrastrutture.
Che significato dà al risultato elettorale?
“Sostanzialmente le persone hanno voluto dare un messaggio chiaro per far ripartire il paese, affidandosi ad una compagine che ha gente nuova, con l’entusiasmo della prima esperienza ed altre componenti più esperte con un bagaglio di competenze adeguato per far fronte al momento molto difficile per il nostro Comune”.
Torna sindaco a distanza di un paio di anni, dopo essere stato assessore regionale. Da dove ricomincia?
“Dobbiamo ripartire dai servizi. Ma c’è una priorità: cercare di riunificare il paese. Veniamo fuori da una gestione commissariale, che significa implosione della vecchia maggioranza, ovvero di un gruppo politico importante. Abbiamo il compito di riportare la pace nel paese e lavorare ad un progetto in grado di non fermarsi a questa squadra che ha vinto le elezioni. Bisogna aprirsi alla cittadinanza, ai giovani, alle forze sociali che hanno dato attestazione di stima nei confronti miei e della squadra. Mi auguro che i veleni degli ultimi giorni siano messi da parte e si possa ripartire tutti insieme”.
Savoca di quali opere pubbliche ha bisogno?
“A livello infrastrutturale non possiamo procedere da soli, ormai è necessario lavorare in sinergia con gli altri Comuni del comprensorio. Uno dei primi passi che faremo, sarà quello di convocare un tavolo tecnico nel comprensorio dell’Agrò insieme ai capistruttura del dipartimento del ministero della Coesione territoriale per comprendere cosa questo territorio potrà progettare e come può aggredire i fondi europei. Questa è l’unica strada percorribile”.
Carmelo Caspanello
