Unione dei Comuni jonici sull'orlo del baratro: "Ecco perché l'ultimo Consiglio è stato disertato in massa"

Unione dei Comuni jonici sull’orlo del baratro: “Ecco perché l’ultimo Consiglio è stato disertato in massa”

Carmelo Caspanello

Unione dei Comuni jonici sull’orlo del baratro: “Ecco perché l’ultimo Consiglio è stato disertato in massa”

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mercoledì 17 Febbraio 2016 - 23:51

Il consigliere Fleres: "La riunione per l'elezione del presidente del civico consesso è stata convocata illegittimamente dal consigliere anziano mentre spettava alla vice presidente dell'assemblea Melina Scarcella che invece qualcuno vorrebbe decaduta... Ma non lo è"

L’Unione dei Comuni delle Valli joniche è sull’orlo del baratro. Dopo la fuoriuscita del paese più importante per numero di abitanti e a livello commerciale, S. Teresa di Riva, sono emerse le carenze politiche e amministrative di un ente sovra comunale (partito con 18 paesi membri adesso diventati 11) incapace di incidere sul territorio, nonostante i buoni propositi. Gli scontri si sono acuiti negli ultimi giorni, su più fronti. Nel mirino il presidente di turno dell’ente Domenico Prestipino (sindaco di Pagliara) il cui mandato è scaduto da mesi, secondo statuto, ma ancora non è in programma il passaggio di testimone. C’è chi ritiene che un anno sia poco e per questo si è pensato di convocare un vertice dei sindaci dell’Unione per stabilire il da farsi. Si prende tempo. Poi c’è da eleggere il presidente del Consiglio dell’ente in seguito alle dimissioni di Fabio Orlando, rassegnate a ottobre. Una vacatio che si protrae da mesi, inspiegabilmente. La seduta con all’ordine del giorno del presidente dell’assemblea era stata convocata per il 15 febbraio scorso. Ed ecco una nuova sorpresa. Si scopre, a due anni di distanza, che l’elezione di Melina Scarcella a vicepresidente, del 20 febbraio 2014, sarebbe illegittima in quanto non sarebbe stato raggiunto il quorum. E così la riunione per il 15 febbraio viene convocata dal consigliere anziano, Valentina Lo Giudice. Ma Scarcella è in carica, non è decaduta, e ne rivendica i titoli per la convocazione. La maggior parte dei consiglieri ritiene che la seduta di lunedì scorso sia illegittima e la diserta. Nell'aula consiliare del Comune di S. Alessio Siculo si presentano solo in cinque (su 22). L'ora successiva addirittura sono in quattro. Manca il numero legale e salta tutto. Su quanto accaduto si profilano strascichi. Si dovrà convocare adesso una nuova seduta e a farlo, secondo le indiscrezioni trapelate, sarà Melina Scarcella.

Il passaggio viene chiarito dall’avvocato Ettore Fleres, consigliere dell’Unione: “Paradossalmente – spiega – si voleva che fosse proprio il Consiglio a dichiararne la decadenza di Scarcella e, nella stessa seduta, passare ad eleggere anche un nuovo vice presidente. Ciò dimostrava, però, che la professoressa Scarcella era ancora in carica e nel pieno dei suoi poteri, perché certamente non era decaduta. Questa notizia – chiosa Fleres – confermata dal contenuto della proposta deliberativa del punto 3 all’ordine del giorno del 15 febbraio, ha allarmato e preoccupato molti dei consiglieri presenti, che in quel preciso momento hanno capito la gravità della situazione e, soprattutto, che Scarcella era ancora nel pieno esercizio delle sue funzioni, mentre era stato fatto credere che fosse già decaduta. In realtà, invece, la stessa era stata solo spogliata ingiustamente delle sue potestà, che erano state assunte dal consigliere anziano, che ha quindi illegittimamente convocato il Consiglio del 15 febbraio scorso, senza averne titolo e poteri. I consiglieri, invece – rimarca Fleres – dimostrando grande senso di responsabilità e di maturità politica, hanno disertato in foltissimo l’aula restaurando il diritto, la giustizia e la legalità”.

Ad avviso di Fleres “ora è necessario che il Consiglio venga subito convocato dal vice presidente in carica perché ne è ampiamente legittimato. Al contempo è anche necessario che si proceda subito all’avvicendamento del presidente dell’Unione nella persona del sindaco di Forza d’Agrò, Fabio Di Cara, al quale va riconosciuta la massima affidabilità e correttezza, certi che la sua gestione e la formazione di una nuova Giunta, restituisca serenità e fiducia nel Consiglio e nei consociati tutti”.

Carmelo Caspanello

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