Quel che troverà il commissario del Pd di Messina: macerie, scontri ed il cadavere di un partito

Quel che troverà il commissario del Pd di Messina: macerie, scontri ed il cadavere di un partito

Rosaria Brancato

Quel che troverà il commissario del Pd di Messina: macerie, scontri ed il cadavere di un partito

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mercoledì 30 Settembre 2015 - 22:06

E' Ernesto Carbone il commissario scelto da Raciti per rimettere in moto il Pd messinese. Il deputato calabrese troverà un partito dilaniato dagli scontri, paralizzato da 2 anni di immobilismo e totalmente scollegato dalla realtà. Nel frattempo esplode il caso Cucinotta.

L’ufficializzazione del nome del commissario del Pd dello Stretto, il deputato Ernesto Carbone, avviene nel bel mezzo dell’esplodere del caso Cucinotta, scandito da botta e risposta su facebook, comunicati di solidarietà o di sdegno.

Al di là di ogni altra considerazione il caso Cucinotta è il simbolo di un partito dilaniato da una lotta fratricida che la paralisi di questi 2 anni ha talmente acuito da far diventare cronica. Non sappiamo se l’invio del commissario sarà un altro modo per tenere in coma vegetativo il partito o se invece avvierà quel percorso verso i congressi finora impedito da una dirigenza autoreferenziale. Quel che appare chiaro anche leggendo le varie dichiarazioni sulla vicenda è che 2 anni di agonia hanno ucciso il Pd. Il partito oggi non esiste, è come una coperta a brandelli che ognuno tira dalla propria parte convinto di esserne il legittimo proprietario. Il fatto che non ci sia una struttura, una strategia progettuale, è emerso nella schizofrenia del comportamento in Consiglio comunale degli eletti nelle liste Pd. Il fatto che il partito non abbia mai espresso alcuna posizione ufficiale su nessuno dei temi che riguardano il territorio ha fatto sì che si arrivasse all’esplodere del caso Cucinotta. Il consigliere comunale è finito al centro delle polemiche per un post su Facebook nel quale, a proposito di unioni civili ha dichiarato: “preferisco essere omofobo piuttosto che sodomita o peccatore”. Il segretario regionale del Pd Fausto Raciti ha richiesto alla Commissione di Garanzia la sospensione di Cucinotta. Mentre alcune aree Pd, come i renziani ( Russo, Palano Quero, Cangemi, Modica, D’Arrigo), i Giovani Dem, ed ancora Armando Yerace, Giuseppe Siracusano, Giuseppe Grioli, Domenico Siracusano, Gaetano Gennaro, intervenivano stigmatizzando un comportamento che “alimenta l’odio e la violenza verso chi è diverso”, dall’altro lato il deputato regionale Franco Rinaldi e i 3 capigruppo Pd Paolo David, Giuseppe Santalco e Francesco Pagano nell’esprimere solidarietà a Cucinotta hanno contestato la decisione di Raciti collegandola a “manovre” per il controllo del partito a Messina. Appare assai bizzarro che proprio l’area genovesiana, che con Rinaldi (e grazie al via libera di Laccoto, Panarello e dello stesso Raciti) ha tenuto congelato per 2 anni il Pd di Messina, paralizzandone ogni velleità, adesso gridi al complotto, all’attentato alla democrazia interna ed al “pensiero unico”. Il post su Facebook è stato la cartina di tornasole di una situazione incancrenita che ha fatto venire a galla conflitti irrisolti e che nessuna ibernazione avrebbe potuto cancellare.

Sul post di Cucinotta si è registrata la posizione di Russo, Quero, Grioli, Siracusano, che hanno ribadito come: Quelle affermazioni non solo sono in netto contrasto con i valori, gli ideali e lo spirito della comunità dei militanti del Pd ma non possono essere tollerate in un contesto civile, dove nessuno può permettersi di seminare odio alimentando i pregiudizi. Le sue parole omofobiche, unite alla propria convinzione sull’esistenza della cosiddetta “teoria del gender”, infangano il buon nome dei militanti di Messina e di tutto il Partito messinese

Sull’altro fronte si registra sia la solidarietà di Rinaldi che quella dei 3 capigruppo con due note nella quali c’è una nota comune (che ricorre anche nella dichiarazione di Cucinotta dopo la sospensione): l’attacco a Raciti ed ai renziani che avrebbero dato vita a manovre di corrente.

“Lo spazio per chi manifesta con coerenza un credo e una fede cristiana non può essere negato- scrive Rinaldi- Anche io pongo come priorità assoluta la tutela della famiglia. Anche io sono contrario per la adozione delle coppie gay. Per questo motivo non sarei democratico? Laa segreteria regionale così sollecita sul caso continua a essere disattenta sulle vere questioni che interessano davvero ai siciliani”. Fin quando la segreteria Raciti, per oltre un anno, dal marzo 2014 ad oggi, si è disinteressata delle sorti del Pd messinese, nonostante le richieste della base, a Rinaldi andava bene, ma adesso che il segretario regionale ha commissariato il partito “liberando” l’ostaggio Ridolfo improvvisamente il deputato messinese grida all’oltraggio e si accorge delle “distrazioni” di Raciti.

Analoga posizione per i tre capigruppo David-Santalco-Pagano, che in una nota ricordano l’innegabile impegno di Cucinotta in coerenza con la linea del partito nonché i ruoli assunti. I 3 nel chiedere a Raciti di ripensarci aggiungono: Il recente intervento del Segretario Regionale tiene conto delle sollecitazioni di alcuni iscritti che in occasione delle ultime elezioni amministrative hanno manifestato atteggiamento contrario alla candidatura del Sindaco di area PD. A meno che l'occasione non rappresenti l'ennesimo tentativo di cercare il progressivo sgretolamento di una parte del PD messinese per interessi correntizi , condizionati anche da necessità di visibilità da parte di chi può solo utilizzare Facebook per esprimere le proprie opinioni non ricoprendo più ruoli istituzionali. Un Segretario Regionale non può farsi tirare dalla giacca,,anche perché il collega Cucinotta rappresenta una parte consistente di elettorato che si riconosce nel PD”.

A prendere le distanze da Rinaldi e dai capigruppo Pd è stato Daniele Zuccarello: “Un conto è la libertà d’espressione un altro è alimentare atteggiamenti di odio, discriminazione e scherno. Il Pd nel quale credo non è un partito omofobo, terra di pregiudizi, ma una casa aperta ai diritti, all’uguaglianza, inclusiva, nella quale non c’è spazio per l’odio e la violenza verbale. Il Pd in cui credo si batte per il Registro delle Unioni civili, non per “mandare nel girone dei peccatori” chi reclama diritti. Strano poi che l’onorevole Rinaldi si ricordi solo adesso dei problemi del Pd messinese e che si dica attento alle questioni che interessano ai siciliani. A noi finora è sembrato alquanto distratto”.

In serata è stato lo stesso Cucinotta a chiarire il suo pensiero: “ Ritengo utile sottolineare che, da tempo, sono preso di mira sui social e offeso dal presidente dell'Arcigay e da taluni sostenitori di Accorinti. In diverse occasioni e prima del voto in aula del provvedimento riguardante il registro delle unioni civili, frange di sostenitori di tale provvedimento hanno assunto atteggiamenti di sfida nei miei confronti e rivolto gli insulti che io riporto nel virgolettato del mio profilo di fb. Ma io non sono né omofobo né razzista né troglodita né sessista !!! Perché un credente come me non può e non deve essere tale. Politicamente parlando, invece, ho sempre creduto che il pluralismo fosse il principio cardine del pd. Eppure, oggi mi ritrovo a dover scagionare la mia persona solo per aver esplicitato un mio pensiero, da credente, su un social network. È curioso che chi oggi invoca tolleranza sia il fautore di una campagna mediatica denigratoria atta a delegittimare il mio operato e il mio ruolo istituzionale. Vorrei che si chiarisca che non sono il promotore di una legge omofoba, ma un semplice assertore dei principi tradizionali di famiglia. Sono sempre stato favorevole ad un'estensione dei diritti anche alle coppie di fatto e/o omosessuali. Sono contrario ad ogni forma di ostentazione della propria sessualità, nonché alle adozioni gay perché se è un diritto avere il proprio orientamento sessuale, lo è ancor di più per un bambino l'essere cresciuti ed educati da un uomo e da una donna, secondo una logica tradizionale avallata peraltro dal legislatore. Al Segretario Regionale on. Raciti dico che ritengo l’eventuale provvedimento di sospensione inopportuno. Auspico un immediato incontro con il Segretario al fine di chiarire personalmente la mia posizione. Senza continuare a farsi tirare dalla giacchetta da soggetti spariti dall'immaginario politico ed ancor prima che il sottoscritto possa prendere decisioni affrettate sull'orientare in altro partito il mio consistente elettorato”.

Il post ha finito con il diventare un “casus belli” tra correnti. Fin quando a “tirare la giacchetta” di Raciti è qualcuno della stessa corrente va tutto bene, quando invece cambia il “tiratore” si passa al complotto ed alla possibilità che a dare l’addio al Pd sia non solo un politico, ma un “consistente elettorato”. Al di là delle idee, dei principi, dei valori, con questa logica, contano solo i serbatoi di voti.

Il commissario Carbone, al quale Raciti ha augurato buon lavoro, troverà questo Pd, un cumulo di macerie, una casa crollata ed una guerra fratricida che dura da anni.

Rosaria Brancato

4 commenti

  1. PURTROPPO PER L’ITALIA IL PD DOVEVA ESSERE GIA’ CADAVERE AL MOMENTO DEL GIUSSTO FALLIMETNO DEL PCI. COME NON POSSIAMO NEGARE LA NEFASTA POLITICA INTERNA E SOPRATUTTO, INTERNAZIONALE DEL PCI MASCHERATO CON LA DICITURA PD. E’ CHIARO CHE IL PD MORTO HA TRASCINATO NEL FANGO L’ITALIA. NON ABBIAMO NESSUNA CONSIDERAZIONE A BRUXELLES SIAMO SERVI UTILI UBBIDIENTI E LURIDI SERVI IDIOTI. HANNO RIDOTTO UN POPOLO AD ESSERE IMBELLI VILI E PAUROSI, OLTRE A RIPETE COME PAPPAGALLI LE PAROLE INCULCATE DA PROFESSIONISTI DELLA PAROLA E DEL PENSIERO.

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  2. PURTROPPO PER L’ITALIA IL PD DOVEVA ESSERE GIA’ CADAVERE AL MOMENTO DEL GIUSSTO FALLIMETNO DEL PCI. COME NON POSSIAMO NEGARE LA NEFASTA POLITICA INTERNA E SOPRATUTTO, INTERNAZIONALE DEL PCI MASCHERATO CON LA DICITURA PD. E’ CHIARO CHE IL PD MORTO HA TRASCINATO NEL FANGO L’ITALIA. NON ABBIAMO NESSUNA CONSIDERAZIONE A BRUXELLES SIAMO SERVI UTILI UBBIDIENTI E LURIDI SERVI IDIOTI. HANNO RIDOTTO UN POPOLO AD ESSERE IMBELLI VILI E PAUROSI, OLTRE A RIPETE COME PAPPAGALLI LE PAROLE INCULCATE DA PROFESSIONISTI DELLA PAROLA E DEL PENSIERO.

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  3. Partito? si partiti di testa………………

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  4. Partito? si partiti di testa………………

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