La memoria della letteratura cilena. Il dipartimento di Civiltà antiche e moderne ascolta

La memoria della letteratura cilena. Il dipartimento di Civiltà antiche e moderne ascolta

Umberto Spaticchia

La memoria della letteratura cilena. Il dipartimento di Civiltà antiche e moderne ascolta

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giovedì 19 Marzo 2015 - 13:02

"Il giornale degli studenti" spazia anche nel mondo accademico. Un riassunto dell'interessante conferenza dal tema "Memoria e letteratura cilena", che ha animato l'aula magna del Dipartimento di Civiltà antiche e moderne, riempie le pagine telematiche. Firma di Umberto Spaticchia della Facoltà di Scienze dell'Informazione: Comunicazione pubblica e tecniche giornalistiche

Si è svolta ieri alle ore 10, presso l'Aula Magna del Dipartimento di Civiltà antiche e moderne, il seminario di studio con argomento "Memoria e letteratura cilena". Hanno presenziato all’incontro il Professor Antonino Baglio, docente di Storia Contemporanea, il Professore Mario Bolognari, Direttore del Dipartimento, la Professoressa Caterina Benelli, il Professor Daniele Pompeiano e la Professoressa Marìa Luisa Garcia Rodrigo, docenti dell'Ateneo peloritano, e la Professoressa Pavella Coppola dell' Universidad Academia de Humanismo Cristiano di Santiago del Cile.

La mattinata ha avuto un aspetto ben inciso in quelle che sono state conversazioni sulla memoria in situazioni letterarie raccontate in tre romanzi di fine secolo in America Latina che narrano la violenza umana sotto diversi aspetti: Amulet, Dos veces Junio e Insensatez. "Abbiamo accolto a braccia aperte la richiesta della prof.ssa Pavella di visitare il nostro dipartimento", ha dichiarato dice la Professoressa Benelli, "Dobbiamo dare sempre più attenzione agli scambi internazionali".

I libri presi in considerazione durante l’incontro hanno rievocato quei momenti di dittatura sudamericana e delle vicende che hanno visto come vittime quei cittadini coinvolti nella Guerra Civile spagnola sotto le orme dittatoriali di Francisco Franco. Ma perché ricordare momenti tanto dolorosi? "I romanzi diventano luoghi di memoria proprio come la guerra stessa", risponde la Professoressa Rodrigo, "Una historia nella historia che deve essere raccolta per essere ricordata".

Gli interventi successivi, che hanno visto come voce narrante quella della Professoressa Coppola, ospite internazionale, sono stati tradotti da due studenti del Corso di Laurea in "Lingue moderne: Letteratura e Scienze della traduzione", Raimondo Alecci e Valentina Demarte. Attraverso la lettura di alcuni passi contenuti nei vari libri sopracitati, sono stati rievocati attimi di tensione e di grande dolore per tutte quelle persone che hanno dato la vita a causa delle stragi derivanti dalla dittatura o dalle guerre civili. Unico modo per ricordare coloro che hanno dato la vita è proprio quello di ripercorrere tali attimi.

Umberto Spaticchia

Facoltà di Scienze dell’informazione: Comunicazione pubblica e tecniche giornalistiche

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