Angelo Tosto in una nuova, esilarante commedia degli errori

Angelo Tosto in una nuova, esilarante commedia degli errori

Laura Giacobbe

Angelo Tosto in una nuova, esilarante commedia degli errori

sabato 11 Gennaio 2014 - 13:23

Tosto ha egregiamente reinterpretato la pièce di Ray Cooney “Se devi dire una bugia dilla grossa”. Il risultato è una commedia esilarante che, nonostante la durata di ben due ore e mezza, ha tenuto viva l'attenzione del pubblico fino alla fine.

Sono riprese ieri le rappresentazioni teatrali presso il teatro Annibale di Francia, con la rassegna Espressione Teatro, dopo la breve interruzione dovuta alle feste natalizie.
Un incontro estremamente gradevole quello con la compagnia del Teatro Stabile Nisseno, che grazie alla regia di Angelo Tosto ha egregiamente reinterpretato la pièce di Ray Cooney “Se devi dire una bugia dilla grossa”. Il risultato è una commedia esilarante che, nonostante la durata di ben due ore e mezza, ha tenuto viva l’attenzione del pubblico fino alla fine. La struttura dell’opera, spiega il regista, è quella della pochade francese, un genere teatrale comico molto diffuso nel XIX secolo. I personaggi sono quelli della commedia dell’arte; simpatiche macchiette che architettano complesse strategie al fine di ottenere furtivi incontri d’amore, salvo poi restarne immancabilmente intrappolati, dando luogo a divertenti equivoci e scambi di persona. Un tipo di comicità brillante, che molte correnti successive hanno poi tentato di ricreare, ma che purtroppo col tempo è andata perdendo smalto, fino a degenerare del tutto nei cinepanettoni odierni. L’opera di Tosto conserva, però, tutta la verve del genere originale, e un umorismo sano, che non si macchia dello sterile turpiloquio fine a se stesso in cui tanta parte della comicità tende oggi a scadere. A fare da scenario alle faccende dei protagonisti, un hotel un po’ particolare, dove la discrezione non è propriamente di casa. Dal simpaticamente macabro direttore, agli eccentrici membri del personale, tutti sembrano irresistibilmente portati ad indagare sugli affari dei malcapitati clienti, i quali finiscono per ricambiare con la stessa moneta. L’intimità tra ospiti e ospitanti ha così il sopravvento, al punto che l’albergo finisce per ricordare più un allegro, chiassoso condominio, dove ognuno sa tutto di tutti e diventa inutile provare a conservare un certo riserbo. Come in una grande famiglia, ognuno è libero di gettare la maschera, svestire i panni che lo qualificano nel sociale e mostrarsi semplicemente per quello che è. Questa la conclusione della storia che, insieme all’allegria, lascia anche un pizzico di amaro in bocca: la consapevolezza che, anche nel mondo reale, siamo spesso costretti ad indossare una maschera, che ci allontana dalla spontaneità della nostra vera essenza.
Il merito della riuscita va tanto al testo, che dosa sapientemente l’ironia senza mai eccedere, quanto alla bravura degli attori, che si evolvono sulla scena in modo puntuale, svelando il personaggio con calibrata maestria, fino all’exploit finale. Un complimento particolare va dunque fatto al regista per la scelta del cast, composto da tanti diversi elementi che sono riusciti, ognuno nella sua unicità, a strappare al pubblico più di una fragorosa risata.
In definitiva l’intrattenimento è stato più che soddisfacente. Non si può che sperare di rivedere al più presto la compagnia ancora ospite della nostra città.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007