Ex Province, incontro con i sindacati sull’accordo Stato-Regione

Ex Province, incontro con i sindacati sull’accordo Stato-Regione

Danila La Torre

Ex Province, incontro con i sindacati sull’accordo Stato-Regione

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giovedì 06 Giugno 2019 - 09:48

Erano presenti l’assessore alla Funzione pubblica e alle Autonomie Locali, Bernardette Grasso e l’assessore all’Economia, Gaetano Armao

Dal destino delle ex province dipende anche il destino dei lavoratori. Tra i dipendenti serpeggia preoccupazione in merito al proprio futuro, in bilico a causa dell’incertezza finanziaria nella quale si trovano le Città metropolitane. L’accordo Stato-Regione è una soluzione tampone, utile a garantire la sopravvivenza solo per il 2019. Le risorse destinate da Roma, cioè 150 milioni, serviranno infatti a mettere una toppa ma non a dare quella stabilità economico- finanziaria in grado di mettere gli enti in condizione di investire e portare avanti l’attività amministrativa.

Nella partita che a tutti i livelli, locale e regionale e nazionale, si sta giocando per tentare di salvare le ex province si inserisce anche la partita a tutela dei lavoratori e ieri pomeriggio, presso il Dipartimento della Funzione pubblica, si è tenuto un incontro fra l’assessore alla Funzione pubblica e alle Autonomie Locali, Bernardette Grasso, l’assessore all’Economia, Gaetano Armao e i rappresentanti sindacali in merito all’accordo Stato-Regione sulle ex Province.

L’assessore Grasso parla in una nota di «incontro proficuo, durante il quale ho sottolineato, ancora una volta, che il Governo Musumeci ha ereditato una situazione disastrosa, con enti prossimi al collasso».

«L’accordo con lo Stato attualmente sul tavolo– spiega ancora l’esponente regionale – non è l’accordo definitivo e, in questa prima fase della trattativa, consentirà l’approvazione del bilancio 2019, come prevede la deroga normativa contenuta nello stesso. L’alternativa a ciò sarebbe stata lasciar fallire le ex Province, avviando una battaglia con lo Stato in assenza di copertura economica. La nostra scelta è invece, convintamente, quella di cercare in questo frangente una soluzione momentanea, che permetta a tali enti almeno di chiudere i bilanci, salvaguardando dipendenti, precari e gestione delle funzioni basilari».

La Grasso sottolinea inoltre di aver contribuito in prima persona alla stesura del disegno di legge sul prelievo forzoso presentato nel mese di febbraio alla Camera e firmato da tutti i deputati di Forza Italia e di Fratelli d’Italia e di essere sempre stata in prima linea nel portare avanti ogni iniziativa concreta per salvare gli enti siciliani. «Per questo – scrive – oggi, chiedo a tutti i soggetti coinvolti, al di là dell’appartenenza politica, di unire le proprie forze a quelle del Governo regionale che, senza sosta, sta lavorando per trovare la migliore soluzione possibile».

Nella sua lunga nota, l’assessore regionale riporta l’art. 5 dell’accordo tra il Governo e la Regione Siciliana in materia di finanza pubblica del dicembre scorso, nel quale testualmente si legge: “Il governo si impegna a trovare adeguate soluzioni per il sostegno ai liberi consorzi e città metropolitane della regione siciliana al fine di garantire parità di trattamento rispetto alle Province e Città metropolitane del restante territorio nazionale e di favorire l’equilibrio dei relativi bilanci”.

«Ciò – commenta la Grasso – dovrà avvenire non più tardi del prossimo 30 settembre, data entro la quale chiederemo al Governo nazionale di darci precise e concrete risposte, agendo con coscienza nei confronti degli enti siciliani, come purtroppo non ha fatto il precedente Governo».

Sull’incontro di ieri pomeriggio interviene anche il sindacato Csa Cisal: «nel corso dell’incontro di oggi tra sindacati e Governo regionale, sulla situazione delle ex province gli assessori Bernadette Grasso e Gaetano Armao hanno ribadito l’impossibilità in atto di andare oltre gli accordi sottoscritti con il Governo Nazionale. L’attuale disponibilità di liquidità statale non consente di destinare alla Sicilia ulteriori somme oltre ai 140 mln già individuati a valere sul Fondo sociale di Coesione. Siamo però riusciti – dichiarano Giuseppe Badagliacca per la Cisal Sicilia e Santino Paladino per il CSA – ad avere la garanzia che le somme destinate alle ex province (100 mln) saranno rese immediatamente disponibili subito dopo l’approvazione del “Decreto Dignità”. Resta fermo l’impegno di reperire entro settembre ulteriori risorse.

Abbiamo sottolineato – continuano Badagliacca e Paladino – come con i provvedimenti in questione non venga garantita l’approvazione dei bilanci 2018 e 2019 a tutti gli enti con particolare riferimento a quelli che non hanno avanzo di amministrazione e abbiamo chiesto al Governo regionale di riconvocare il tavolo dopo aver verificato i dati contabili dei singoli enti alla luce dell’approvazione delle norme derogatorie sull’approvazione dei bilanci e sull’utilizzo delle spese per investimenti. Abbiamo anche affermato che non può prescindersi dalla destinazione dei 100 mln esclusivamente a spese correnti».

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