Ex province. M5S: "De Luca prende in giro i cittadini". La replica: "Sanno solo parlare"

Ex province. M5S: “De Luca prende in giro i cittadini”. La replica: “Sanno solo parlare”

Redazione

Ex province. M5S: “De Luca prende in giro i cittadini”. La replica: “Sanno solo parlare”

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giovedì 06 Giugno 2019 - 08:52

I deputati Antonio De Luca e Valentina Zafarana contro il sindaco, che ribatte

Palermo – “Ci duole ricordare al Sindaco di Messina che l’approvazione di un ‘ordine del giorno’ non costituisce alcuna vittoria in tema di risanamento delle ex province. Ancora una volta Cateno De Luca vende ai cittadini fumo, come già fatto con i 150 milioni promessi nella sua campagna elettorale da sindaco mentre era deputato Ars e ancora gli oltre 200 milioni che aveva promesso di trovare per il risanamento, ridotti in realtà a pochi spiccioli. E’ risaputo che l’approvazione di un ‘ordine del giorno’ Ars non vale niente di più di un suggerimento a futura memoria per il governo regionale che nulla ha fatto e nulla farà per le ex province, quindi non risolve alcunché, non serve ad assegnare somme alle ex province, non serve a chiudere i bilanci”. A dichiararlo sono i deputati Ars del Movimento 5 Stelle Antonio De Luca e Valentina Zafarana a proposito delle dichiarazioni rese dal primo cittadino di Messina in seguito all’approvazione di un ordine del giorno dall’Aula di Palazzo dei Normanni a Palermo.

“L’uomo politico – spiegano i deputati ha il dovere di dire le cose come stanno e Cateno De Luca sta facendo tutt’altro. Fortunatamente la questione ex province è oggetto di attenta analisi sui tavoli ministeriali del governo nazionale che lui tanto detesta. Comprendiamo perfettamente che quando arriverà la soluzione a questa annosa questione, sarà per lui quasi un fastidio dover ammettere che il governo del Movimento 5 Stelle c’è e funziona, ma pian piano se ne farà una ragione”.

“Il sindaco De Luca,  torni quindi a fare ciò che gli riesce meglio, ovvero fare scalpore, organizzare colpi di teatro per attirare l’attenzione su di sé. De Luca torni a digiunare sereno, il suo è un ottimo modo per buttare giù i chili presi durante i tanti aperitivi e cene elettorali. Nel frattempo noi – concludono i deputati Ars – continueremo a lavorare seriamente e concretamente per la risoluzione dei problemi delle province e dei cittadini”.

La replica del sindaco De Luca non si è fatta attendere: “Ancora siamo in attesa che il vostro sottosegretario, Alessio Villarosa, risolva il problema delle ex Province siciliane. Si era data come scadenza il 31 marzo ma, come è sotto gli occhi di tutti, non solo non si è risolto nulla, ma si ha anche l’ardire di continuare a fare cecchinaggio politico, utile solo a picconare le macerie di quel che resta delle ex Province. I 5 Stelle avrebbero dovuto tacere visto che sono la principale causa del collasso di Città Metropolitane e Liberi Consorzi, invece, quasi con sadico egoismo, continuano a godere se non si raggiungono gli obiettivi. Provenienti dalla scuola del ‘tanto peggio, tanto meglio’, anche quando facciamo un passo in avanti per sostenere il bene comune, cercano di insabbiare l’ovvio con l’improbabile, per l’appunto con scorrette azioni di sommario cecchinaggio. Ne prendiamo atto ma andiamo avanti. Per dovere di cronaca, oggi, al vertice di Palazzo d’Orleans tra Anci Sicilia e Governo alle ore 12, ci sarò pure io, contrariamente a quanto qualche malalingua aveva insinuato”.

Un commento

  1. Sindaco De Luca io al posto suo andrei a Roma insieme al Presidente Musumeci e l’assessore Armao per trattare la partita. Siccome lei è bravo e non sbaglia mai, siamo sicuri che porterebbe qualcosa di eclatante. Purtroppo non condivido il suo modus operandi perchè con il 15 % dei voti su 50 % dei votanti non mi rappresenta anzi umilia e ridicolizza una città già martoriata. Lasci stare lo sciopero della fame perchè con questi gesti non si ottiene niente , ma si umilia solo la città. Allora il Presidente Conte e i due vice Ministri avrebbero da imparare da lei o da imitare la battaglia contro la comunità Europea , invece chiedono ma non ridicolizzano il Paese che rappresentano .

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