Continue tensioni nell’infinita vertenza Palumbo. E l’Autorità portuale mette benzina sul fuoco

Continue tensioni nell’infinita vertenza Palumbo. E l’Autorità portuale mette benzina sul fuoco

Continue tensioni nell’infinita vertenza Palumbo. E l’Autorità portuale mette benzina sul fuoco

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giovedì 17 Novembre 2011 - 14:11

Ieri l’occupazione dei locali dell’Authority, poi l’intervento del prefetto che martedì vedrà insieme azienda e lavoratori. Orsa e Cub: «Siamo oltre le normali dinamiche di una vertenza». Il Pd: «Lo Bosco eserciti il proprio ruolo»

Una vertenza che «esula dalle normali dinamiche sindacali». Così Orsa e Cub definiscono l’infinita vicenda dei cantieri Palumbo, che ieri ha vissuto l’ennesima giornata di tensione con l’occupazione, da parte di 40 lavoratori, degli uffici dell’Autorità portuale, la minacciata denuncia da parte del presidente di quest’ultima, Dario Lo Bosco, e l’intervento deciso del prefetto Francesco Alecci, che martedì farà sedere allo stesso tavolo azienda e sindacati. «I rappresentanti della Palumbo – attaccano Orsa e Cub – riescono, con ogni pretesto, a trasformare il tavolo delle trattative in terreno di scontro, fin’anche il confronto a suo tempo convocato dal Prefetto, con la presenza delle massime istituzioni coinvolte nella vertenza, ha fatto registrare il nulla di fatto a causa delle “escandescenze” tattiche della parte datoriale che sembra avere interesse a mantenere lo status quo, con il cantiere di Messina sacrificato alla cassa integrazione mentre la produzione è sistematicamente destinata ai siti di Malta e Napoli».

«Rigettiamo con forza – si legge ancora nella nota – le accuse a mezzo stampa della responsabile risorse umane della Palumbo S.p.A. circa il rifiuto del sindacato alla negoziazione in tema di cassa integrazione, gli ammortizzatori sociali sono un costo per la collettività e un sindacato responsabile ne condivide il ricorso solo in casi di estrema esigenza, sottoscrivere la richiesta di cassa integrazione avanzata dalla Palumbo, mentre in cantiere fervono i lavori su una nave della Tirrenia e oltre alla maestranze messinesi si fa ricorso a ditte esterne che parlano il dialetto napoletano, oltre ad essere un paradosso rappresenterebbe un utilizzo improprio delle residue risorse destinate a garantire gli ammortizzatori sociali che riteniamo opportuno orientare verso realtà lavorative ove la possibilità di produzione è veramente assente. In ogni caso nulla può giustificare la reazione aziendale che affronta il conflitto privando i lavoratori del giusto salario e mantenendo tre dipendenti messinesi in cassa integrazione mentre i lavori vengono svolti da manodopera esterna».

Infine il ruolo di Lo Bosco, il cui atteggiamento viene definito «inconcepibile»: «Sistematicamente assente da Messina grazie ai molteplici incarichi rivestiti ieri non ha esitato, telefonicamente, a minacciare di denuncia i lavoratori in attesa di risposte mentre da oltre cinque anni l’Autorità Portuale subisce silente il mancato rispetto degli accordi da parte della Palumbo che ancora deve alla città 167 assunzioni e gli investimenti previsti nell’atto di concessione. Cogliamo l’occasione per ribadire che il cantiere ex Smeb è una preziosa risorsa cittadina concessa alla Palumbo S.p.A. per ricavarne sviluppo e occupazione mai visti dall’arrivo dell’imprenditore napoletano, pertanto, l’atteggiamento attendista di Autorità Portuale e Ente Porto, entrambi sottoscrittori dell’atto di concessione, sta procurando un ingente danno economico alla città. Di questo chiederemo conto al prossimo incontro che si terrà in sede prefettizia».

Sulla vertenza, ed in particolare sulla protesta di ieri, interviene anche il segretario cittadino del Pd Giuseppe Grioli: «Il presidente dell’Autorità Portuale di Messina che ieri ha tentato di denunciare i lavoratori dei cantieri Palumbo colpevoli di aspettare legittimamente risposte presso la sede dell’Autorithy, farebbe bene a venire a Messina tempestivamente, ascoltare le ragioni dei lavoratori ed esercitare il proprio ruolo. E’ inaccettabile che il dott. Lo Bosco continui ad amministrare a distanza un ente così importante per la città di Messina. Questo deve essere un monito per la scelta del futuro presidente visto che l’attuale è in scadenza. I cantieri Palumbo non sono decollati e l’imprenditore che ha vinto la gara per l’affidamento dei cantieri ex Smeb ha ancora molto da investire in quelle aree, così come si è impegnato a fare nell’offerta che gli ha consentito di vincere la gara nel 2006».

«Il Partito democratico – ricorda Grioli – è già intervenuto attraverso un interrogazione parlamentare al ministro dei Trasporti presentata in data 27 ottobre da Francantonio Genovese nella quale si chiedeva di verificare il rispetto degli impegni dell’impresa rispetto all’ atto di concessione del cantiere e delle attrezzature. Domani sempre Genovese presenterà un’altra interrogazione al neo ministro Passera con la quale si chiederà un intervento sulla vertenza in oggetto e un’accelerazione dei tempi per la nomina del nuovo presidente dell’Autorità Portuale».

2 commenti

  1. ma si,chiudiamo anche la Palumbo e poi vai sul ponte e fai un bel lancio…nello stretto.

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  2. dipendenti,continuate cosi e fra poco non avrete nemmeno i soldi per la pizza…invece i vostri sindacalisti si ricicleranno mentre voi una manu davanti e lautra dietro e vai a casa……

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