I genitori della giovane di Favara uccisa 5 anni fa, attraverso l'avvocata La Torre, hanno voluto far sentire la loro vicinanza ai familiari della 22enne uccisa a Messina
Messina – Il femminicidio di Sara Campanella, nel giorno dell’anniversario di quello di Lorena Quaranta, è maturato nello stesso ambiente del Policlinico Universitario. E ha suscitato un’emozione fortissima nei genitori della ragazza di Favara uccisa dal fidanzato infermiere cinque anni fa. Un’emozione che non hanno voluto lasciare risuonare soltanto dentro di loro ma che hanno trasformato in messaggio di vicinanza per Maria Concetta e Alessandro, i genitori della ventiduenne di Misilmeri ferita mortalmente ieri sul viale Gazzi.
L’abbraccio di due famiglie unite nel dolore
Enzo Quaranta e la moglie Cinzia hanno sentito risvegliare in loro il dolore che lascia attoniti. Lo strazio di quelle ore drammatiche di cinque anni fa. E hanno voluto far sapere ai genitori di Sara che non sono soli, che sanno cosa stanno vivendo e cosa li aspetta, abbracciandoli. I genitori di Lorena non si sono affidati soltanto alle parole ma hanno chiesto alla loro legale, l’avvocata Cettina La Torre, di incontrare la famiglia Campanella, per stringerli anche fisicamente. E la professionista così ha fatto, recandosi personalmente nella tarda mattinata di oggi dai genitori di Sara per abbracciarli.
La madre di Sara, gli occhi ancora rigati dal pianto, ha accolto con grande affetto il messaggio dei genitori di Lorena e ha ricambiato il calore di quell’abbraccio, ringraziandoli.
L’avv. La Torre: “Soltanto la prevenzione salverà i nostri ragazzi”

“Un’altra giovane donna è stata barbaramente uccisa e proprio nella nostra provincia. Nello stesso giorno in cui, 5 anni prima, è stata uccisa Lorena. Prima di lei Alessandra. Prima ancora altre donne.
Adesso è toccato a lei. A Sara, 22 anni, accoltellata per strada da un uomo che, secondo le prime ricostruzioni, non ha saputo accettare un no. Un’altra famiglia condannata all’ergastolo del dolore.
Un’altra vita spezzata. Ribadiamo la nostra vicinanza al dolore della famiglia e di tutti coloro che volevano bene a Sara, e continuiamo a gridare con forza la necessità di investire sulla prevenzione.
Questa è solo la punta dell’iceberg di una violenza subdola, fatta di segnali, che a volte non riusciamo ad interpretare e riconoscere”, commenta l‘avvocata La Torre, al fianco di tante famiglie vittime di femminicidi e presidente del Centro anti violenza Al tuo fianco.
“È la conferma della necessità di intervenire precocemente. Continuiamo ad affermare con determinazione che occorre introdurre nelle scuole, e fin dai primi anni, l’educazione alla affettività ed alla sessualità, e occorre monitorare costantemente i ragazzi e le ragazze; occorre costruire una rete capillare di prevenzione, e intervenire ai primi segnali. Perché quando arriviamo a fatti come quelli di oggi …è ormai troppo tardi. Abbiamo fallito tutti”, conclude la legale.
