Fondazione Crimi, consegnate le borse di studio

Fondazione Crimi, consegnate le borse di studio

Vittorio Tumeo

Fondazione Crimi, consegnate le borse di studio

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venerdì 09 Agosto 2019 - 08:00

Una giornata all’insegna dello studio della Farmacia tra convegni e l’inaugurazione del Museo di scienze naturali e farmaceutiche

Straordinario successo per la giornata che ha visto protagonista assoluta, nel centro nebroideo di Galati Mamertino, la Fondazione Crimi, ente privato che si occupa della promozione dello studio, della ricerca farmaceutica e della storia della Farmacia in Sicilia, presieduto dal dott. Rocco Crimi. Ha infatti avuto luogo ieri, nella suggestiva cornice di Villa Crimi Giallanza, dimora storica del comune galatese e sede dell’ente fondazionale, il vasto programma di attività cui hanno partecipato numerosi invitati. Primo atto di questa fausta giornata è stato l’inaugurazione dei locali del “Museo delle scienze naturali e farmaceutiche dei Nebrodi”, situato in una antica pertinenza della villa interamente ristrutturata e adibita, per una sua parte, a sala convegni. L’onore del taglio del nastro è spettato alla padrona di casa, la Prof.ssa Maria Giallanza Crimi con i nipotini. Tutta la famiglia Crimi, che vanta un’antica e collaudata tradizione farmaceutica non soltanto a Messina e nella sua Provincia, continua a onorare la memoria del dott. Sebastiano Crimi attraverso la moglie i figli Rocco, Massimiliano e Dario, costitutori Fondazione che ne porta il nome e le attività che questa pone in essere.

A presenziare alla cerimonia sono stati, tra le varie autorità civili e religiose, Padre Vincenzo Rigamo, sacerdote di Galati Mamertino che ha provveduto alla benedizione dei locali, Padre Benedetto Lupica, consigliere spirituale della Fondazione e il vicesindaco di Galati Vincenzo Amadore. Presente anche l’amministrazione comunale di Tortorici, dove svolge l’attività professionale il dott. Rocco Crimi, nella persona del vicesindaco Luisa Foraci e degli assessori della giunta e una delegazione del Rotary Club di Sant’Agata di Militello. Dopo il consueto rinfresco, si è entrati nel vivo della manifestazione, articolata in più fasi. Si sono quindi registrati gli interventi degli esponenti del settore medico-farmaceutico messinese e siciliano, tra cui il Presidente provinciale dell’Ordine dei Medici Giacomo Caudo, il Presidente regionale di FederFarma Sicilia Gioacchino Nicolosi, quello Provinciale Giovanni Crimi, nonchè il Presidente dell’Ordine Provinciale dei Farmacisti di Messina Sergio Papisca, che ha ricevuto il testimone della presidenza dell’ordine professionale dall’altro intervenuto, Antonino Abate, attualmente vicepresidente, dopo essere stato al vertice per oltre vent’anni. Abate ha ricordato la sua esperienza da giovane studente di Farmacia all’Università di Messina come reggente della farmacia di Montevago e volontario nel servizio di distribuzione dei farmaci agli sfollati del terremoto che colpì la Valle del Belice nel 1968. In rappresentanza dell’Università degli Studi di Messina erano presenti le docenti Rosaria Gitto, coordinatrice del cdl di Farmacia all’Unime, e Laura De Luca. Dei membri del comitato scientifico della Fondazione Crimi erano invece presenti il prof. Antonino Villari (UNIME), il prof. Vincenzo Fogliani e il prof. Silvestre Buscemi, direttore del dipartimento STEBICEF di UNIPA.

Rocco Crimi, Antonino Abate, Carmela Brancato e Sergio Papisca

Ospite d’eccezione della manifestazione è stata la dott.ssa Carmela Brancato, decana dell’Ordine dei Farmacisti di Messina, alla quale è stato conferito un riconoscimento in ragione della sua brillante e longeva carriera professionale; a sua volta, la farmacista ha consegnato a nome della Fondazione Crimi, un riconoscimento al giovanissimo Pietro Prantera, dottore in Farmacia più giovane in Italia, con l’augurio di un brillante avvenire nella farmacia di famiglia a Capo d’Orlando, quasi a suggellare in uno scambio di consegne ideale, il legame indissolubile tra i farmacisti di ieri e i farmacisti di domani, soprattutto alla luce degli innegabili mutamenti sociali che hanno caratterizzato la seconda metà del ‘Novecento e che hanno invero proiettato le proprie conseguenze anche sulla figura professionale del farmacista. Premio importante anche per la neodottoressa Alba Triscari, borsista della Fondazione Crimi e ragazza dall’instancabile passione per le discipline farmaceutiche e valente membro dello staff dell’ente, che con impegno e abnegazione si è occupata di coadiuvare il Presidente Crimi nell’organizzazione dell’evento. Tuttavia, i veri protagonisti della giornata sono stati senza dubbio i ragazzi, gli studenti meritevoli assegnatari delle borse di studio del progetto “Sette e mezzo” Ellisa Irrera, Erika Capanna, Marco Pisciotta dell’UniMe e Matteo Favazzo e Adriana Maniscalco di UniPa. I premiati del progetto “Casa farmacia” sono stati Viviana Gianguzzo di UniMe e Giuseppe Barberi di UniPa. I ragazzi sono stati impegnati anche nell’esposizione delle relazioni che hanno prodotto studiando la storia di alcune antiche farmacie. Di altissima caratura scientifico-culturale sono state le relazioni che hanno preceduto l’assegnazione delle borse di studio, a cominciare dalla dott.ssa Maria Teresa Rodriquez, che ha presentato il pregevole volume “Medicina e Farmacia nella raccolta dei testi della Biblioteca Regionale Universitaria Giacomo Longo, mentre il Tenente Colonnello Davide Zavattaro, comandante dei RIS di Messina, ha illustrato l’organigramma del Reparto Investigazioni Scientifiche indicando anche le opportunità di sbocco professionale per gli studenti di Farmacia e CTF nei ranghi dell’Arma dei Carabinieri.

A margine della giornata, la famiglia della studentessa Elisa Irrera, in qualità di discendenti di Giuseppe e Antonio Arrosto, storici farmacisti vissuti sul finire dell’800 a Messina e redattori dell’importante “Farmacopea” messinese, ha donato al Museo di Scienze Farmaceutiche della Fondazione Crimi, un preziosissimo distillatore ancora intatto appartenuto proprio a Giuseppe Arrosto e un flacone di soluzione fisiologica degli inizi del ‘900. Anche il dott. Antonino Abate ha arricchito la collezione museale con la donazione di un “coccodrillo”, un curioso strumento adoperato dai farmacisti di una volta per tappare le fiale contenenti i preparati da banco. Se si volesse tracciare un bilancio, il trend sull’onda del quale naviga la Fondazione Crimi non può che mantenersi positivo e la manifestazione di ieri ne è una riprova concreta. Questa “realtà virtuosa”, come è stata da noi definita in un precedente articolo, lascia da ultimo in eredità alla comunità galatese una struttura prestigiosa da utilizzare liberamente – come ha sottolineato Rocco Crimi – per convegni e presentazioni, ma soprattutto lascia una lezione preziosa di cultura e umanità: reinvestire risorse economiche e personali in progetti di questo tipo è una scelta vincente, che fa della Fondazione Crimi non uno sterile contenitore di eventi, ma una realtà viva e pulsante destinata a crescere e diffondersi in maniera sempre maggiore.

Vittorio Tumeo

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