Progetti e opere pubbliche. La Regione punta sul Genio Civile per aiutare gli enti locali

Progetti e opere pubbliche. La Regione punta sul Genio Civile per aiutare gli enti locali

Marco Ipsale

Progetti e opere pubbliche. La Regione punta sul Genio Civile per aiutare gli enti locali

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lunedì 16 Marzo 2015 - 23:04

L’assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, Giovanni Pizzo, in visita in alcuni degli uffici regionali presenti in città. A giorni la firma di un protocollo d’intesa tra Cas e Genio Civile per la progettazione e la direzione dei lavori, mentre altre convenzioni sono state stipulate con i Comuni. Focus sulle infrastrutture messinesi, gli Urega e gli Iacp

Un protocollo d’intesa tra Consorzio Autostrade Siciliane e Genio Civile per l’affiancamento nella progettazione e la direzione dei lavori. Sarà firmato nei prossimi giorni a Palermo, non appena si concluderà il passaggio di consegne al Dipartimento tecnico dell’assessorato regionale alle Infrastrutture tra i dirigenti Fulvio Bellomo e Giovanni Arnone.

Lo ha presentato l’assessore Giovanni Pizzo, insieme al presidente del Cas, Rosario Faraci, il direttore generale del Consorzio, Salvatore Pirrone, e l’ing. capo del Genio Civile, Leonardo Santoro. “Abbiamo vigilato sul Consorzio – ha detto Pizzo – e ci siamo anche lamentati per la tutela della sicurezza stradale e sulla spesa dei finanziamenti comunitari. Al Genio Civile, che ha adeguate professionalità e rappresenta la struttura tecnica della Regione sul territorio, chiedo un impulso perché possa supportare tecnicamente un ente, il Cas, che deve affrontare una serie di difficoltà dovute ad anni di gestione insoddisfacente. Non è possibile che ci siano doppi o tripli stipendi o che il controllore e il controllato siano lo stesso soggetto. E un funzionario con un Cud di oltre 200mila euro è uno schiaffo a chi lavora per stipendi minimi o a chi è disoccupato. Il Cas ha finora speso molti soldi in direzione e progettazione dei lavori, ora quei soldi potrà spenderli per migliorare i servizi”.

La Regione ha intenzione di costituire un’unità di ogni Genio Civile che si occupi esclusivamente di strade e autostrade. “Abbiamo 14mila km di strade provinciali abbandonate da anni – ha proseguito l’assessore – perché non ci sono i soldi per le manutenzioni. Ma la Regione ha 17mila 600 dipendenti e deve sapere rendersi utile. Se continuano scandali, arresti, incidenti mortali, la gente chiederà di ritirare la concessione al Cas, che magari sarà affidato ad un ente privato che innalzerà i pedaggi a dismisura. Il Cas deve invece essere salvato e radicalmente trasformato. Bisogna risolvere gli enormi problemi di mobilità e sicurezza, aumentando i chilometri fruibili di autostrade, e sistemando le strade secondarie, che crollano ad ogni temporale perché da anni non vengono fatte manutenzioni e, quelle nuove, perché non c’è una buona direzione lavori oppure perché il libero professionista, magari con un reddito basso, chiude un occhio per lavorare con l’impresa, pur rischiando conseguenze penali. Ecco perché abbiamo concordato un protocollo col Genio Civile, per evitare la superficialità nella gestione dei soldi pubblici”.

Dall’ing. capo del Genio Civile, Leonardo Santoro, arriva contemporaneamente soddisfazione per essere identificati come la struttura tecnica di riferimento e una richiesta di aiuto per la gestione dell’ufficio. “Ho segnalato all’assessore una serie di criticità per poter operare in modo sereno e dare risposte al territorio. Il Genio Civile fa entrare alla Regione ogni anno 300mila euro quali contributi per l’esame dei progetti e una quota parte di questa somma deve tornare per il funzionamento di un ufficio che ha problemi basilari, quali la pulizia o la mancanza di cancelleria e di automobili, oltre al fatto che abbiamo un impianto fotovoltaico che però non produce”.

Non solo Cas, il Genio Civile affiancherà nella progettazione anche altri enti appaltanti, a partire dal Comune. “Il Comune di Messina – ha ripreso Pizzo – mi preoccupa sull’aspetto burocratico e organizzativo. Servono tecnici che sappiano presentare progetti degni di ottenere finanziamenti europei e che si traducano subito in opere concrete, viceversa l’Unione Europea ritira i finanziamenti. Ad esempio ci sono 46 milioni fermi per il risanamento, oppure, e questo riguarda tutti i 30 Comuni siciliani con più di 30mila abitanti, non è stato presentato alcun progetto sui fondi Pac, che sono stati ritirati. Un altro esempio è quello della nuova via don Blasco. E’ necessaria la validazione, visto che il progetto risale a 23 anni fa. L’ho chiesta non appena mi sono insediato, prima il Comune non voleva farla, poi ci ha impiegato mesi. Adesso sembra che finalmente l’iter si sia sbloccato ma solo perché abbiamo fatto pressing, viceversa c’era il rischio che si perdessero anche questi fondi. Se non si hanno le competenze, si fermano le città. Per questo, ho chiesto alle Consulte degli ordini professionali un aiuto sulla nuova programmazione europea, visto che su quelle vecchie già sono andati persi molti fondi. Un ultimo esempio è quello del porto di Tremestieri, dove Comune e Autorità Portuale dicono due cose diverse e non si chiarisce chi deve occuparsi dell’appalto. C’è un alto livello di confusione amministrativa, con il rischio che non si faccia nulla”.

Altre opere pubbliche fondamentali per la città, il rifacimento del viadotto Ritiro e la realizzazione delle ultime uscite dello svincolo di Giostra, sulle quali pende un ricorso al Tar della seconda classificata. “E’ stato discusso – ha spiegato il presidente del Cas, Rosario Faraci – e la decisione è andata in riserva. La sentenza arriverà nell’arco di una decina di giorni e se il ricorso dovesse essere respinto, o se ci fosse la sospensiva, l’indomani potremo firmare il contratto”.

L’assessore Pizzo si è recato in visita anche all’Urega, l’Ufficio regionale per l’espletamento di gare d’appalto. “E’ l’unica stazione appaltante siciliana che non ha avuto un’indagine giurisdizionale, quindi vuol dire che sul piano della trasparenza funziona. Vogliamo che funzioni anche sulla quantità delle gare e per questo è necessario sia rinforzato. La riforma li porta a diventare centrali di committenza e soggetti aggregatori. Saranno quattro: Messina si occuperà solo della sua provincia, Catania anche di Siracusa e Ragusa, Palermo anche di Trapani, Caltanissetta anche di Enna e Agrigento. Il problema è che la maggior parte delle gare vanno incontro a varianti e contenziosi perché i Comuni non preparano bandi all’altezza. Allora si deve fare qualcosa di simile a quanto realizzato con il Cas. Sono già state stipulate convenzioni tra il Genio Civile e i Comuni di Saponara, Casalvecchio e Spadafora ed altre ancora per progettazioni specifiche quali il porto di Sant’Agata Militello, il ponte tra Furci e Roccalumera e quello sul torrente Bordonaro, a Messina”.

Focus, infine, sugli Iacp, gli Istituti autonomi case popolari. “Pensare di costruire nuove case quando c’è un invenduto immenso mi sembra una scemenza – ha concluso Pizzo -, quindi opereremo secondo i dettami del piano casa nazionale, vale a dire quelli di acquistare case sul mercato e non di realizzarne altre. Sono finiti i tempi delle nuove palazzine che hanno creato ghetti sociali dove attecchivano delinquenza e disagi. Non ci sono neppure i soldi per le manutenzioni ed allora bisogna vendere quelle case a prezzi popolari e, con il ricavato, pensare anche alle nuove fasce di disagio sociale, come ad esempio il laureato che guadagna 800 euro al mese e non può permettersi di spenderne 500 per l’affitto. Per questo nasce l’Agenzia della casa e delle politiche abitative, che in altre regioni già esiste, con l’obiettivo di riconvertire il personale e rimotivarlo. In Sicilia ci sono alcune realtà buone, come ad esempio Ragusa e Trapani, mentre altre come Palermo e Messina, che combattono disagi sociali più grandi, sono in difficoltà. Per non parlare di Agrigento, dove il 50 % degli alloggi popolari è stato costruito col cemento depotenziato. Sto tentando, infine, di inserire in finanziaria tre centri direzionali in cui concentrare gli uffici della Regione, a Palermo, Catania e Messina. Si potrebbe così risparmiare sugli affitti e le altre spese e, contemporaneamente, utilizzare i vecchi edifici a fini abitativi”.

(Marco Ipsale)

2 commenti

  1. Il cas si è dimostrato e continua a dimostrarsi inefficente,la cosa migliore alla luce di fatti e non parole,
    e togliere la gestione, perché no ? Anche ai privati, come è nel resto d ‘italia e d’ europa ,già paghiamo tanto e abbiamo autostrade dissestate e con continui incidenti anche mortali,questi sono fatti e cronaca di tutti i giorni

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  2. Il cas si è dimostrato e continua a dimostrarsi inefficente,la cosa migliore alla luce di fatti e non parole,
    e togliere la gestione, perché no ? Anche ai privati, come è nel resto d ‘italia e d’ europa ,già paghiamo tanto e abbiamo autostrade dissestate e con continui incidenti anche mortali,questi sono fatti e cronaca di tutti i giorni

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