I giudici che si stanno occupando della prima inchiesta sulle presunte truffe alla formazione professionale a Messina hanno fissato al prossimo 17 novembre l'udienza per la discussione dell'accusa. A fine gennaio la parola ai difensori, poi la sentenza.
Dibattimento chiuso. Si va alle conclusioni al processo Corsi d'oro 1, la prima tranche d'inchiesta sulla formazione professionale a Messina, quello dove Francantonio Genovese e Franco Rinaldi non compaiono, anche se sul banco degli imputati ci sono alcuni loro familiari.
Ieri la Presidente della Corte che conduce il processo, la dottoressa Calabrò, ha sciolto la riserva assunta a metà del luglio scorso, pronunciandosi sulle richieste avanzate da accusa e difesa. Il giudice ha ammesso una parte della documentazione presentata, ma ha detto no alla Procura, che voleva sentire nuovamente alcuni protagonisti, come l'ex direttore del dipartimento formazione Ludovico Albert e il vice questore Fabio Ettaro, capo della sezione di Polizia giudiziaria.
No anche alla difesa di Natale Lo Presti, che avrebbe voluto depositare, agli atti del fascicolo, un dossier difensivo, senza sentire il consulente.
No alle "audizioni", in sostanza, e rinvio alla prossima udienza, fissata al 17 novembre, per dare la parola ai pubblici ministeri.
I PM Sebastiano Ardita e Fabrizio Monaco, che hanno seguito l'intero processo, formuleranno quindi le loro richieste di condanna. Poi toccherà alle difese, da fine gennaio del prossimo anno.
L'intendimento della Corte è di entrare in camera di consiglio per la sentenza già a inizio febbraio. Corsi d'oro 2, invece, procede con le discussioni delle difese. Si torna in aula, davanti la Corte presieduta dalla dottoressa Grasso, il prossimo 3 ottobre. I difensori andranno avanti almeno fino a metà novembre.
Alessandra Serio