Francis Ford Coppola apre il Taormina FilmFest: “Sicilia: terra di felicità” FOTO

Francis Ford Coppola apre il Taormina FilmFest: “Sicilia: terra di felicità” FOTO

Emanuela Giorgianni

Francis Ford Coppola apre il Taormina FilmFest: “Sicilia: terra di felicità” FOTO

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lunedì 27 Giugno 2022 - 07:33

Francis Ford Coppola festeggia a Taormina i 50 anni de “Il padrino”. Insieme a lui tantissimi ospiti, da Noemi a Lillo…

Partenza stellare per la 68esima edizione del TaorminaFilmFest. L’ospite d’onore è Francis Ford Coppola che festeggia a Taormina i 50 anni de Il padrino. Ad accompagnare, nella serata d’apertura, il grande regista, leggenda del cinema mondiale e 6 volte Premio Oscar, il ritorno del red carpet con tantissimi ospiti e grandi eventi.

Quarant’anni di sorrisi

Si comincia alla Casa del Cinema, con la mostra Taormina Film Fest 1981-2021 – Quarant’anni di sorrisi.

Dino Stornello racconta il Festival. 33 sorrisi in bianco e nero. L’unico a colori è l’ultimo, quello di Giovanni Storti, che sorride abbracciando lo spettatore sullo sfondo della locandina rosso fuoco dell’edizione 2021 del Festival. Perché dal 2021 a ritroso, fino al 1981, sono quaranta gli anni, quaranta le estati che Dino Stornello ha trascorso a Taormina scattando ritratti alle tante celebrità che sono passate da qui per festeggiare il cinema.

Sorrisi posati di dive di ieri e oggi (Elsa Martinelli, Monica Bellucci, Anna Ferzetti, per nominarne alcune), sorrisi tra amici (come quelli di Proietti, Manfredi, Ombretta Colli, ad esempio), sorrisi di chi sa far ridere (Gino Bramieri, Walter Chiari, Carlo Verdone tra gli altri) e poi sorrisi rubati a celebrità inconsapevoli.

La mostra è curata da Gianluca Russo con l’allestimento di Ginevra Chiechio.

Il red carpet

Il Belvedere di Piazza IX Aprile, dopo lo stop forzato della pandemia, si trasforma nuovamente in un red carpet, dove sfilano tutti i protagonisti del festival. Dall’attrice Anna Ferzetti, presentatrice delle serate; ai direttori artistici Francesco Alò, Alessandra De Luca e Federico Pontiggia; poi la cantante Noemi, grande cinefila, con lo sceneggiatore Marco Borromei, e il regista e sceneggiatore Aleem Khan; i tre fanno parte, insieme all’attore Massimiliano Gallo, della giuria del Concorso Internazionale presieduta da Cristina Comencini, regista, scrittrice, sceneggiatrice, drammaturga, nominata all’Oscar nel 2006 per “La bestia nel cuore”. A sfilare, ancora, l’attore e comico Lillo; Paola Gassman, Gianmarco Tognazzi; e, dulcis in fundo, Francis Ford Coppola.

Comune a tutti l’emozione di vedere, finalmente, il ritorno di un grande pubblico al Festival, di sentire che il cinema riporta alla vita, in mezzo a grandissimi ospiti che riempiranno le giornate, tra cui 3 premi Oscar come Francis Ford Coppola, Diane Warren e Giuseppe Tornatore.

La serata di gala

Nella magnifica cornice del Teatro Antico, Anna Ferzetti, poi, dà inizio alla prima serata di gala.

La inaugurano le note di Kaballà insieme all’Orchestra a plettro Città di Taormina. A restare incantato dalle loro melodie sarà proprio Francis Ford Coppola.

Anna Ferretti e Lillo aprono le danze, nel vero senso della parola. Si lasciano andare in uno ballo liberatorio per far partire sorridendo il 68esimo Festival del Cinema di Taormina, edizione che proprio il sorriso vuole festeggiare.

L’omaggio a Gassman e Tognazzi

Una volta mostrati i film protagonisti del Festival, la giura promette di valutarli seguendo solo l’istinto, senza nessuna regola.

Dopo i giurati, salgono sul palco Paola Gassman e Gianmarco Tognazzi, figli rispettivamente di Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi.

Nel centenario della nascita di queste due icone internazionali, infatti, il Festival e CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia e Cineteca Nazionale vogliono celebrare i due grandi attori, dedicando a loro tutte le giornate.

A cominciare proprio dal manifesto della 68esima edizione, ideato da Ginevra Chiechio, e per loro realizzato. Una composizione stilizzata che utilizza la tecnica del collage e una palette cromatica con i colori del mare e della terra. In un’immagine pop, sono ritratti Gassman ne “Il Sorpasso” di Dino Risi, nel sessantesimo anniversario del film, e Tognazzi in uno scatto rubato al Festival di Venezia del 1960. “Unico scatto – ride Gian Marco Tognazzi, in cui mio papà Ugo è più in forma di un Vittorio Gassman sempre impeccabile. La loro era una grande amicizia, e questo del Festival un omaggio ad un rapporto così speciale”.

Tra le proiezioni pomeridiane ci saranno, inoltre, nelle versioni restaurate del CSC: Venga a prendere un caffè da noi di Alberto Lattauda, con Tognazzi e Senza famiglia, diretto e interpretato da Gassman.

Coppola a tu per tu con il pubblico

E, infine, l’ingresso di Francis Ford Coppola, tra gli applausi e il pubblico tutto in piedi. Non solo il grande regista sale sul palco celebrando la Sicilia e i suoi giovani, ma desidera anche chiacchierare a tu per tu con i presenti.

Il Sindaco di Savoca Massimo Stracuzzi consegna a Coppola le Chiavi della Città, luogo in cui furono girate alcune scene dell’indimenticabile film e dove si trova uno dei bar più famosi di tutta la Sicilia, il bar Vitelli, nel quale il regista ricorda di aver mangiato delle incredibili granite al limone. A lui va la gratitudine per aver fatto conoscere Savoca in tutto il mondo e aver contribuito alla sua crescita.

Ma a premiare il regista sono anche i Direttori artistici del Festival con il Taormina Award: “Per la capacità di farsi leggenda cinematografica senza mai staccarsi dalla realtà. Con coraggio produttivo e visionarietà poetica, Francis Ford Coppola ha saputo rivoluzionare il cinema americano e mondiale: il cinquantenario de Il Padrino che ha voluto celebrare qui a Taormina non è un omaggio al passato ma ritorno al futuro. Presto Coppola sarà sul set con l’atteso e agognato Megalopolis. Questo premio per tutti i sogni che ci ha dato, e per quelli che ci darà ancora”.

Il suo premio il grande regista lo dedica ai giovani, ai giovani cui vuole lasciare il cinema per renderlo ancora più bello.

Coppola ha l’ironia e l’umiltà che caratterizza solo i più grandi, ai suoi 83 anni è una forza della natura, e con grande divertimento racconta le vicende legate alla nascita de Il padrino, salutando il pubblico con un “Buonasera a tutti”.

Coppola giovane rivoluzionario

Il padrino doveva essere un piccolo film – spiega – c’erano stati già tanti film gangster prima, senza troppo successo, non sapevano quale sarebbe stato il risultato, ma una cosa sola era certa: volevano ingaggiare un regista italo-americano. In questo modo, se gli italiani si fossero sentiti offesi se la sarebbero potuti prendere con lui. In molti registi avevano rifiutato la sceneggiatura. Aveva molte lacune e io come sceneggiatore avevo un discreto successo, quindi avrei saputo riscriverla. La scelta, così, ricadde su di me: avrebbero pagato un solo uomo al prezzo di due (regista e sceneggiatore). Inoltre, io avevo solo 29 anni, non avevo potere, avrebbero potuto darmi qualsiasi ordine. Purtroppo per loro, però, avevo studiato teatro, e avevo imparato al college quali trucchi usare per raggirare i professori della facoltà. Qui ho fatto lo stesso. Ho resistito alle loro pretese sull’ambientazione, perfino sugli attori; erano contrari, infatti, tanto ad Al Pacino quanto a Marlon Brando. Ho avuto la meglio, ma ho temuto continuamente di essere licenziato. Non potevo permettermelo perché avevo una moglie, due figli piccoli, una in arrivo, Sofia e, ovviamente, nessun soldo. Ma tutto questo ve lo racconto perché mi ha permesso di arrivare qui a Taormina”.

“Sicilia terra della mia felicità”

E, così, prosegue: “Il tempo trascorso a Taormina, e in tutta la Sicilia, lo chiamo il tempo felice della mia vita. Ero un totale sconosciuto, ma a tutti piaceva avessi questi bimbi piccoli con me, i miei figli; ovunque in Sicilia sono stati gentili e calorosi con me. C’è stato solo un problema: ho convinto la Paramount a venire qui perché il film era troppo cupo, mentre la Sicilia ci avrebbe regalato il suo sole. Ma arrivati, il sole non ci fu quasi mai. Ogni giorno il direttore della fotografia guardava il cielo e diceva ‘no no’. Non abbiamo girato nulla per un bel po’, ma nell’attesa io e mia moglie abbiamo mangiato tantissime granite al limone. Appena uscito il sole, poi, abbiamo ripreso tutte quelle belle scene che amate. Per tutto ciò, quando sono stati invitato qui ho pensato: certo che torno in un posto che mi ha fatto tanto felice”.

A questo punto, stanco di troppa formalità, Coppola chiede di poter parlare con il pubblico, prende una sedia e si racconta più intimamente: “Il bambino battezzato nel film è mia figlia Sofia che, ora che sono passati 50 anni, mi rimprovera di non poter più nascondere a nessuno la sua età. 50 anni fa, dopo Il padrino, ero ancora al verde e mi avevano offerto in due settimane di riscrivere la sceneggiatura per Il grande Gatsby. Ero a Parigi ed ero disperato, perché mancavano praticamente tutti i dialoghi tra Mia Farrow e Robert Redford. Mia moglie mi chiama per dirmi che c’era un sacco di gente fuori dal cinema per vedere Il Padrino, che stava avendo un riscontro inimmaginabile. Ringraziai mia moglie, gli dissi di essere felicissimo del successo, ma di avere problemi ben più gravi in quel momento. Non mi rendevo conto di cosa stesse accadendo, ma il merito è solo del pubblico. Il successo del film dipende solo dalla sua capacità di far recepire le emozioni. Un buon film è combattere una guerra, un grande film è un miracolo”.

E Coppola l’ha decisamente realizzato. Un grandissimo regista, un ancora più grande uomo.
A concludere la serata è proprio la visione del suo miracolo, nella versione restaurata della pellicola che dal 27 giugno arriverà in più di 100 cinema.

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Un commento

  1. bonanno giuseppe 27 Giugno 2022 09:22

    ADDAVENI L’iRREA AL MARE DI UN TEMPO….ORA TAORMINA….O QUATTRO AMICI AL BAR IN ALTRI POSTI , CHE CITTA DI CACCA E DIVENTATA LA MIA MESSINA E CHI MISSINISI SENZA SANGU NTE VINI……..MANNAMU AVANTI SEMPRI I STISSI DA 60 ANNI ORA PURU AVEMU A SENTIRI I PROCLAMI….DI CHIDDI CHI DA SEMPRI HANNU CUMANNATU….E SI SVIGGHIUNU FACENNU RIDIRI MENZU MUNNU.

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