Concessionarie di Poste Italiane, niente rinnovo. Garofalo vuole salvare i posti di lavoro

Concessionarie di Poste Italiane, niente rinnovo. Garofalo vuole salvare i posti di lavoro

Concessionarie di Poste Italiane, niente rinnovo. Garofalo vuole salvare i posti di lavoro

Tag:

lunedì 13 Ottobre 2014 - 09:04

Il deputato nazionale messinese presenta un'interrogazione per salvaguardare un patrimonio di esperienza e professionalità. Domani audizione alla Camera. 600 posti di lavoro a rischio in Italia, di cui 150 in Sicilia e 30 a Messina

“Si deve evitare in ogni modo di disperdere un patrimonio di esperienza e competenza che ha garantito fino ad oggi l’efficienza del servizio reso al pubblico”. Così il deputato nazionale Vincenzo Garofalo che, dopo avere chiesto e ottenuto un’audizione in Commissione alla Camera (che si terrà domani), ha presentato un’interrogazione parlamentare in merito chiedendo al Governo di intervenire. “La decisione di Poste italiane di internalizzare il servizio di recapito – evidenzia Garofalo – costringendo alla chiusura le agenzie ex concessionarie, che dal 2000 gestivano in esclusiva per conto di Poste il servizio di recapito raccomandate, corrispondenza e servizi ausiliari, merita di essere analizzata con attenzione pensando anche ai disagi che avrebbero, inevitabilmente, anche gli utenti del servizio”.

Lo scorso 30 settembre sono scaduti i contratti degli appalti affidati nel 2012 da Poste italiane alle agenzie di recapito e Poste non ha attualmente dimostrato di volersi avvalere del diritto di opzione per la proroga di un ulteriore anno di collaborazione. Il rischio è quello di interruzione dei servizi postali offerti dalle agenzie a Catania, Messina, Livorno, Genova, Palermo, Trapani, Mazara del Vallo, Ragusa, Como; dal prossimo 28 febbraio anche a Roma, Napoli, Bari, Lecco, Mantova e dal 31 marzo anche a Foggia, Lecce, Bologna e Siracusa.

“Le agenzie ex concessionarie – scrive Garofalo – avendo lavorato dal 2000 ad oggi in regime di esclusiva per Poste italiane, non hanno una quota propria di mercato alternativa per cui, nel caso in cui venisse confermata l’intenzione di Poste di non rinnovare i contratti, sarebbero costrette a chiudere e a mettere in cassa integrazione i 600 addetti che grazie ad una profonda conoscenza delle criticità toponomastiche dei territori hanno garantito l’efficienza del servizio”.

In Sicilia si tratta di 150 lavoratori che, fino ad oggi, hanno anche offerto il servizio di recapito tempestivo, ovvero nello stesso giorno di ricevimento da parte di Poste (sistema J+0).

In particolare a Messina (dove a rischio c’è il posto di lavoro di 30 addetti), grazie alla sinergia tra le due agenzie ex concessionarie, si sono raggiunti eccezionali risultati in termini di qualità del servizio offerto ai cittadini, riconosciuti dalle stesse Poste, con ben oltre l’85% dei prodotti a firma consegnati direttamente ai destinatari.

“Va trovata una soluzione – conclude il deputato – per evitare la perdita di 600 posti di lavoro e salvaguardare un patrimonio di competenza ed esperienza che, nell’interesse degli utenti, non può essere disperso”.

2 commenti

  1. LI FACCIA ASSUMERE ALL’ A.M.A.M.

    0
    0
  2. LI FACCIA ASSUMERE ALL’ A.M.A.M.

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007