Messina allo specchio si vede anziana, i numeri del Piano 2013-2022

Messina allo specchio si vede anziana, i numeri del Piano 2013-2022

Gabriele Quattrocchi

Messina allo specchio si vede anziana, i numeri del Piano 2013-2022

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sabato 30 Agosto 2014 - 06:58

I dati statistici della città dello stretto confermano ciò che l’uomo della strada ha già percepito da tempo. Messina soffre di una emorragia demografica e di un tasso di natalità relativamente basso. Un tessuto sociale sempre più povero. Quelli che escono sono circa il 25% in più di quelli che entrano nel mondo del lavoro.

Messina sta invecchiando. È questa l’immagine drammatica che emerge dalle statistiche e dalle tabelle inserite nel piano di riequilibrio finanziario pluriennale 2013-2022. I numeri sono spietati e come pennelli sulla tela dipingono il ritratto di una città ormai lontana dal suo periodo d’oro e dimentica dei suoi giovani, gli unici in grado di restituirle vigore.

Una città schiacciata dal peso di un futuro determinato da scelte economiche e politiche miopi che hanno trasformato la Messina delle celebrità degli anni ’50 e ’60, della “10 ore notturna”, dell’agosto trascorso tra spettacoli e manifestazioni, nella Messina piegata su se stessa da una economia cieca, che si regge sulla capacità di assorbimento del settore pubblico e non punta sui giovani.

In città, l’età media è passata dai 41.02 anni del 2002 ai 43.51 anni del 2013. Questo dato, in linea con quanto avviene in altre città, non sarebbe allarmante di per sé, se non fosse che la città ha perso negli ultimi 5 anni (2008-2013) il 39,25% della popolazione in età 0-29. In particolare, la quota più elevata è della classe d’età 25-29 (16,14%) e 30-34 (14,97%).

L’indice di vecchiaia raggiunge nel 2013 il valore di 156,9 anziani (65 anni e più) ogni 100 giovani (minori 14 anni).

L’indicatore più preoccupante è certamente l’indice di ricambio, che misura il rapporto tra coloro che stanno per lasciare, a causa dell’età, il mondo del lavoro e coloro che stanno per entrare. Nel 2013 è di 125,27, a significare che quelli che escono sono circa il 25% in più di quelli che entrano nel mondo del lavoro.

In poco più di dieci anni la popolazione messinese si è ridotta di circa 10 mila unità, decremento attenuato dal tasso di immigrazione ma sulla quale incide anche il trend negativo delle nascite rispetto al tasso di mortalità.

Diminuiscono i matrimoni, 3,4 eventi ogni mille abitanti contro i 4,24 del 2007. I messinesi che hanno contratto matrimonio nel 2013 hanno un’età compresa tra i 30 e i 34 anni, un dato che si potrebbe leggere come risultante di una combinazione di fattori negativi, tra cui l’assenza di opportunità lavorative e la precarietà, che incidono inevitabilmente sulle nascite.

Questi numeri forniscono un quadro tanto chiaro quanto fosco è il futuro della città che si delinea sullo sfondo. L’emorragia di giovani sembra inarrestabile. Studenti e lavoratori partono, sapendo che, probabilmente, non torneranno. Giovani senza futuro fuggono da una città che si prepara a vivere un futuro senza giovani.

Gabriele Quattrocchi

6 commenti

  1. Questo articolo mi da la conferma di ciò che già pensavo da tempo, Messina è una città per vecchi ormai prossima alla ” morte”. Mi fa male vedere la mia città combinata cosi perché avrebbe tanto da offrire ma sembra che perora l unica riaorsa disponibile siano solo o i call center o qualche lavoro squinternato dove ti sottopagano alla grande e devi anche dire grazie. Certo che i giovani e giovanissimi scappano è normale. Questo è quello che purtroppo farò anche io perché vorrei crearmi una famiglia ma non credo che qui ci riuscirò. Poi devo sentirmi dire che noi giovani non vogliamo fare il lavoro degli extracomunitari, certo per fare un lavoro.ci danno 15 euro e magari ne spendiamo 10 per recarci sul posto di lavoro. Penso che andare a cercare l elemosina sia più dignitoso e remunerativo.
    Scusatemi per lo sfogo ma ormai ho le tasche piene. Cerco lavoro e non si trova niente.

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  2. Questo articolo mi da la conferma di ciò che già pensavo da tempo, Messina è una città per vecchi ormai prossima alla ” morte”. Mi fa male vedere la mia città combinata cosi perché avrebbe tanto da offrire ma sembra che perora l unica riaorsa disponibile siano solo o i call center o qualche lavoro squinternato dove ti sottopagano alla grande e devi anche dire grazie. Certo che i giovani e giovanissimi scappano è normale. Questo è quello che purtroppo farò anche io perché vorrei crearmi una famiglia ma non credo che qui ci riuscirò. Poi devo sentirmi dire che noi giovani non vogliamo fare il lavoro degli extracomunitari, certo per fare un lavoro.ci danno 15 euro e magari ne spendiamo 10 per recarci sul posto di lavoro. Penso che andare a cercare l elemosina sia più dignitoso e remunerativo.
    Scusatemi per lo sfogo ma ormai ho le tasche piene. Cerco lavoro e non si trova niente.

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  3. Purtroppo restano solo gli zaurdi e i ladriceddi!

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  4. Purtroppo restano solo gli zaurdi e i ladriceddi!

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  5. letterio.colloca 30 Agosto 2014 13:49

    Leggere quest’articolo mi fa molto male perché, oltre ad essere AUTENTICO VERO MESSINESE (ossia oltre la nascita,ho avuto da questa città quanto serve a diventare CIVES; ci sono rimasto per i miei primi 27 anni e -SENZA ALCUNA NECESSITA’ ma per conoscere il mondo- ho vissuto altrettanti anni in realtà come Milano, Catania,Torino continuando a svolgere sempre il mio lavoro (“posto derivante da un affollatissimo concorso scrupolosamente per titoli ed esami NAZIONALE!”).Oggi,67enne,mi addolora pensare i miei figli LONTANI dalla nostra Messina perché -mentre n’ero VOLONTARIAMENTE LONTANO- DISONESTI BARBARI INURBATI (nessun autentico messinese tra costoro) hanno arrecato più danni loro che il terremoto del’908 che la guerra ultima.Come per i miei figli,altri figli di famiglia devono RIPARARE chi all’estero e comunque lontano dalla casa natia;l’altrimenti é il disagio vita natural durante.
    Se ne conoscono i FARABUTTI AUTORI E RESPONSABILI dello SFASCIO esistente che- a prima vista- godono i favori di una GIUSTIZIA lenta,la SFIDANO servendosene e perseverando a fare SPROFONDARE nel baratro uomini e cose,PROVOCANDO ad arte TURBATIVE DELL’ORDINE PUBBLICO contrabbandando il tutto con la DELINQUENZIALE alternanza di CAUSA-EFFETTO.
    Le Autorità preposte sembrano INGESSATE ,aspettando quasi che Messina esali ….l’ultimo respiro.
    Fa male leggere quest’articolo-INCUBO; purtroppo é……SQUALLIDA REALTA’ CHE VIVIAMO.

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  6. letterio.colloca 30 Agosto 2014 13:49

    Leggere quest’articolo mi fa molto male perché, oltre ad essere AUTENTICO VERO MESSINESE (ossia oltre la nascita,ho avuto da questa città quanto serve a diventare CIVES; ci sono rimasto per i miei primi 27 anni e -SENZA ALCUNA NECESSITA’ ma per conoscere il mondo- ho vissuto altrettanti anni in realtà come Milano, Catania,Torino continuando a svolgere sempre il mio lavoro (“posto derivante da un affollatissimo concorso scrupolosamente per titoli ed esami NAZIONALE!”).Oggi,67enne,mi addolora pensare i miei figli LONTANI dalla nostra Messina perché -mentre n’ero VOLONTARIAMENTE LONTANO- DISONESTI BARBARI INURBATI (nessun autentico messinese tra costoro) hanno arrecato più danni loro che il terremoto del’908 che la guerra ultima.Come per i miei figli,altri figli di famiglia devono RIPARARE chi all’estero e comunque lontano dalla casa natia;l’altrimenti é il disagio vita natural durante.
    Se ne conoscono i FARABUTTI AUTORI E RESPONSABILI dello SFASCIO esistente che- a prima vista- godono i favori di una GIUSTIZIA lenta,la SFIDANO servendosene e perseverando a fare SPROFONDARE nel baratro uomini e cose,PROVOCANDO ad arte TURBATIVE DELL’ORDINE PUBBLICO contrabbandando il tutto con la DELINQUENZIALE alternanza di CAUSA-EFFETTO.
    Le Autorità preposte sembrano INGESSATE ,aspettando quasi che Messina esali ….l’ultimo respiro.
    Fa male leggere quest’articolo-INCUBO; purtroppo é……SQUALLIDA REALTA’ CHE VIVIAMO.

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