Nuovo stop per la MessinaServizi, i Revisori tirano il freno

Nuovo stop per la MessinaServizi, i Revisori tirano il freno

Francesca Stornante

Nuovo stop per la MessinaServizi, i Revisori tirano il freno

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mercoledì 07 Dicembre 2016 - 00:27

Per il collegio contabile la società potrebbe anche essere costituita ma non convince l'impalcatura della delibera. I revisori chiedono all'amministrazione di scindere la costituzione della MessinaServizi da quelli che saranno i passaggi successivi e intanto esitano un parere negativo. La palla torna all'amministrazione e al consiglio.

Il futuro dei rifiuti è la MessinaServizi Bene Comune. L’amministrazione Accorinti, dopo tre anni persi dietro ad una Multiservizi, poi mini-Multiservizi, poi Amam multiservizi, alla fine tre mesi fa ha deciso di ricominciare completamente da zero, con una società che raccoglierà l’eredità di Messinambiente e Ato3. La MessinaServizi Bene Comune, sulla carta, è pronta a vedere la luca già dallo scorso settembre, quando la giunta esitò la corposa delibera di costituzione della società. Nel frattempo sono trascorsi 3 mesi. E la strada, che già si era mostrata in salita, adesso appare ancora più difficile. I Revisori dei Conti hanno sciolto le riserve sulla delibera dello scorso 24 ottobre e alla fine hanno messo nero su bianco un parere non favorevole. Un parere che arriva quasi un mese dopo i primi rilievi che il collegio aveva sollevato attraverso una nota e le controdeduzioni prodotte dall’amministrazione comunale che invece ha difeso e sostenuto la delibera che sancisce la costituzione della MessinaServizi Bene Comune, l’affidamento della gestione rifiuti e il contratto di servizio che regolerà i rapporti tra Comune e nuova società. Molti di quegli aspetti segnalati appaiono adesso superati e infatti, spiegano i revisori, nulla osta la costituzione della nuova società, ma resta in piedi un aspetto che adesso si rivela cruciale: la necessità di scindere in due distinti provvedimenti la costituzione della MessinaServizi e tutti i passaggi successivi.

Ma vediamo nel dettaglio cosa dicono i revisori. Tra i punti che Federico Basile e Giuseppe Zingales avevano messo in evidenza c’era la necessità dell’asseverazione del Piano industriale che in questa delibera manca totalmente. Un passaggio chiarito da una sentenza del Tar Lombardia che, in un caso simile, ha asserito che non vi è alcuna violazione nel momento in cui non affiorano dagli atti specifiche tipologie di investimento da effettuare per ‘interventi infrastrutturali’. Tesi che è sempre stata sostenuta dall’amministrazione Accorinti e su cui però rimangono chiare differenze interpretative. Se quindi, su questo punto, si rimanda al futuro l’eventuale asseverazione di un piano economico-finanziario che servirà in caso di investimenti infrastrutturali, restano in piedi altre perplessità.

I revisori prendono atto della cosiddetta “discrezionalità amministrativa” quale prerogativa propria dell’amministrazione nel porre in essere un unico atto amministrativo con il quale viene costituita la società in house providing e contestualmente ne viene affidato il servizio, ma ammonisconoqualsivoglia forma di affidamento alla preliminare adozione di tutte le azioni ed autorizzazioni normative necessarie all’espletamento dello stesso, con particolare riferimento all’adozione degli atti formali propedeutici da parte della costituenda società anche attraverso l’espressione dei propri organi sociali nonché dell’adozione di apposito Contratto di Sevizio”.

Quindi a questo punto la questione è soprattutto formale. I revisori scrivono infatti che “ai fini della costituzione della società in house providing Messina Servizi Bene Comune con 
socio pubblico locale unico Comune di Messina nulla osta sotto il profilo amministrativo-contabile”, ma alla luce delle considerazioni fatte “si ritiene necessario, ai fini del corretto affidamento 
del servizio, l’adozione di apposito atto deliberativo relativo allo schema di contratto di servizio ancorché contestuale all’affidamento dello stesso”.

In pratica la delibera così com’è stata formulata non va bene. Il collegio invita l’amministrazione a predisporre apposita delibera per la costituzione della società in house e successivamente un altro atto che contiene lo schema di contratto di servizio e il contestuale affidamento dei servizi.

Un iter che renderebbe anche più agevole il lavoro del consiglio comunale che adesso si ritroverà questo pesantissimo provvedimento da esitare nel più breve tempo possibile, visto che Messinambiente dovrebbe terminare tutte le attività entro il 31 dicembre. Adesso toccherà all’amministrazione decidere se andare avanti sulla propria strada e presentarsi in aula con una delibera che porta il parere non favorevole dei revisori o dividere i provvedimenti e proseguire per step. Di certo c’è che i tempi sono strettissimi.

Francesca Stornante

4 commenti

  1. non è che non sanno fare niente ma è un GOMBLOTTO !!!! 😀

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  2. non è che non sanno fare niente ma è un GOMBLOTTO !!!! 😀

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  3. Ma scusate, invece di stilare delibere iperboliche e autolesioniste ci vuole da parte del Consiglio Comunale (???) un pò di umiltà: cioè, si vada a vedere dove la gestione dei rifiuti funziona (cioè in tutta Italia…) per copiare una qualsiasi delibera. Quando si hanno limiti…organizzitivi la cosa più semplice è copiare. Forza Consiglio Comunale, forza Sindaco, Giunta, un pò di coraggio, copiate (si può fare..).

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  4. Ma scusate, invece di stilare delibere iperboliche e autolesioniste ci vuole da parte del Consiglio Comunale (???) un pò di umiltà: cioè, si vada a vedere dove la gestione dei rifiuti funziona (cioè in tutta Italia…) per copiare una qualsiasi delibera. Quando si hanno limiti…organizzitivi la cosa più semplice è copiare. Forza Consiglio Comunale, forza Sindaco, Giunta, un pò di coraggio, copiate (si può fare..).

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