La MessinaServizi è realtà: un consiglio dimezzato dà il via alla nuova società rifiuti

La MessinaServizi è realtà: un consiglio dimezzato dà il via alla nuova società rifiuti

Francesca Stornante

La MessinaServizi è realtà: un consiglio dimezzato dà il via alla nuova società rifiuti

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lunedì 13 Febbraio 2017 - 15:25

L'ultimo appuntamento prima della discussione della mozione di sfiducia ha portato in aula uno dei provvedimenti più importanti dell'amministrazione Accorinti e da cui dipende adesso il futuro della gestione rifiuti. 22 consiglieri su 40 hanno votato. Tra polemiche e dubbi irrisolti.

La MessinServizi Bene Comune è realtà. Alle 16.12 il consiglio comunale ha deciso di dare vita alla nuova società che raccoglierà il testimone di Messinambiente e Ato3. Con 18 voti favorevoli, 1 contrario e 3 astenuti, l’aula ha formalmente dato il via ad un percorso che inizia ufficialmente oggi ma che è solo il punto di partenza di un lavoro che sarà lungo e non certo semplice. Nonostante la sfiducia alle porte e nonostante un clima politico che da settimane regna ormai a Palazzo Zanca, i consiglieri comunali alla fine hanno deciso di esserci, di decidere, di metterci la faccia. Ovviamente non tutti. E’ stata un’aula dimezzata a scegliere quale sarà il futuro della gestione rifiuti. Lo ha fatto appellandosi ad un profondo senso di responsabilità nei confronti della città, di uno dei servizi pubblici essenziali più importanti, lo ha fatto soprattutto per quei quasi 600 lavoratori che hanno aspettato, hanno protestato, hanno temuto per il loro futuro e anche oggi hanno seguito i lavori dell’aula con attenzione e speranza.

Hanno votato sì i consiglieri: Carlo Abbate, Angelo Burrascano, Cecilia Caccamo, Carlo Cantali, Claudio Cardile, Nino Carreri, Andrea Consolo, Pippo de Leo, Lucy Fenech, Gaetano Gennaro, Rita La Paglia, Francesco Pagano, Mariella Perronee, Maurizio Rella, Ivana Risitano, Nora Scuderi, Pippo Trischitta, Benedetto Vaccarino. L’unica a votare no è stata la consigliera Daniela Faranda. Hanno scelto l’astensione la presidente Emilia Barrile, come di consueto, la consigliera Pd Antonella Russo e il consigliere dei Centristi per la Sicilia Libero Gioveni.

Si sono presentati in aula anche quei gruppi che ormai da tempo avevano deciso di non partecipare più ai lavori del consiglio, soprattutto alcuni esponenti ex Udc e Dr che per la MessinaServizi hanno preferito non abdicare al loro ruolo di consiglieri comunali e hanno messo da parte ogni posizione di scontro nei confronti di un’amministrazione comunale che tra due giorni sarà al centro della mozione di sfiducia.

La partenza non era stata incoraggiante, visto che alle 12 i consiglieri in aula erano meno di 21 e la seduta è stata rinviata di un’ora per la mancanza del numero legale. Alle 13.15 però si sono presentati in 21 ed è iniziato il dibattito. Circa tre ore di interventi, domande, quesiti, botta e risposta tra i consiglieri, l’assessore Daniele Ialacqua, il commissario liquidatore di Messinambiente Giovanni Calabrò, il segretario generale Antonio Le Donne. C’erano anche gli assessori De Cola e Cacciola, mancava invece il sindaco, nonostante quello di oggi fosse forse uno dei più importanti appuntamenti d’aula dell’amministrazione Accorinti.

Un voto positivo ma controverso. In tanti hanno puntato il dito contro un’amministrazione che è stata definita ancora una volta troppo ideologica, lo scontro più forte si è concentrato sul nome della nuova società, quando l’aula ha bocciato l’emendamento targato Carreri che voleva eliminare la denominazione “bene comune” perché troppo legata politicamente alla connotazione dell’amministrazione e invece lontana da quella di un’aula eterogenea che senza troppe logiche e strategie, a due giorni dalla sfiducia, ha votato un atto che ha un peso politico importantissimo. Proprio su questo punto è esploso l’intervento più critico di Trischitta. «Questo voto mi pesa notevolmente, sono costretto a votare contro i miei principi solo per i lavoratori. E’ un voto che non corrisponde alla mia volontà, quella denominazione è figlia di una sinistra estrema in cui non mi posso riconoscere, è il voto più controverso dei miei 15 anni di politica. Il mio voto lo do ai lavoratori ma mi vergogno di me stesso».

A spiegare l’importanza della costituzione di questa società ancora una volta l’assessore Ialacqua che ha ripreso parola per parola la relazione che aveva già fatto in aula lo scorso 9 gennaio. Ha parlato del contesto regionale in cui Messina si è trovata costretta ad operare, dei problemi locali, di quel mostro a tre teste rappresentato da Comune, Messinambiente e Ato3, ha parlato della scelta della gestione in house, del percorso dalla Multiservizi alla super Amam per poi approdare una società che si occuperà solo di servizi ambientali. «Perché una società in house? Lo abbiamo scelto con il Piano Aro, non si tratta di una scelta ideologica, in Italia quasi il 60% delle società che gestiscono i rifiuti sono pubbliche. Riteniamo poi che i servizi pubblici essenziali debbano rimanere in mani pubbliche. Questa proposta di delibera non rappresenta il problema ma la soluzione al problema, mette in sicurezza servizio e lavoratori e apre la strada alla gestione nelle mani di una società che non sarà in liquidazione”.

Il dibattito è stato scandito dai tanti quesiti rimasti però insoluti posti dalla consigliera Russo e dal consigliere Trischitta, dai duri attacchi e i richiami alla sfiducia del consigliere Carreri, ai tanti appelli alla responsabilità che questo consiglio anche oggi ha deciso di mostrare. Hanno votato anche tanti consiglieri che hanno firmato la sfiducia o che hanno dichiarato di essere pronti a votarla. Uno su tutti il capogruppo Pdr Carreri che ha giurato che quello di oggi è stato l’ultimo voto per questa amministrazione e solo per i lavoratori e il servizio che c’è in ballo. Anche i consiglieri ex Udc, come ha dichiarato la Perrone, hanno detto sì alla MessinaServizi solo per i lavoratori, con l’eccezione però di Gioveni che ha preferito astenersi.

Un attacco agli assenti è partito invece dallo scranno di Carlo Abbate: «Dove sono gli altri consiglieri comunali? Si dice che un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista alle prossime generazioni. Ecco, oggi i veri leader sono qua dentro, è oggi il momento in cui si decide del futuro della città. Mercoledì ci occuperemo delle prossime elezioni, che servono a qualcuno o a qualcosa ma non sono neanche sicuro che servano alla città. Gli assenti sono irresponabili perché oggi si decide la politica. Sugli atti che vanno in favore dello sviluppo della città è fondamentale l’esercizio della politica. Abbiamo 48 ore per fare ancora delle riflessioni sulla propria autonomia, burattinai e burattini convivono dentro ognuno di noi».

Sul voto si è invece spaccato il Pd che ha visto i sì di Gaetano Gennaro e Claudio Cardile contro l’astensione di Antonella Russo che ancora una volta ha bombardato l’amministrazione di quesiti. «La delibera richiede l’invio alla Corte dei conti e all’Anac per avere il vaglio preliminare sulla legittimità dell’intervento e la sostenibilità certificata da piano economico. Non c’è un piano finanziario e l’opzione Amam alla fine saltò per un una diatriba lunga un anno proprio perché mancava non il piano ma l’asseverazione. Si dice che l’impegno di spesa è di 300 mila euro, ma il bilancio di previsione 2017 non si è visto. Con 100 mila euro di capitale iniziale cosa riusciamo a fare? Ci vuole un polmone di risorse a garanzie di tutti, dove lo andiamo a prendere? L’asseverazione dov’è? Non potete dire che non serve, così come non potete dire che non ci sono investimenti. Le autorizzazioni necessarie dove sono? Il Piano economico del Piano Aro non basta perché prevede solo i costi del servizio. Dobbiamo essere particolarmente rigorosi perché siamo un ente in pre-dissesto. Vengono salvaguardati 578 posti a meno che ci siano direttive Srr o assessorato regionale. Siete sicuri che questa mobilità possa essere fatta sulla base della legge 564 del 2013 che però si riferisce ai servizi esternalizzati? La legge Madia ha abolito la mobilità interaziendale. Il passaggio dei mezzi, se anche avverrà in leasing, sarà un costo per la nuova società, mentre se si acquistano nuovi si faranno investimenti quindi serve un Piano finanziario. Dove sono i 6 milioni del Tfr? Che avete fatto con il concordato in continuità? Noi siamo in prossimità di un’udienza pre-fallimentare e in vigenza della Legge Madia e se l’amministrazione avesse deciso per tempo non saremmo con questo macigno addosso».

Le risposte sono toccate all’assessore Ialacqua: «I fondi per la nuova società arrivano dalla Tari. I lavoratori non rischiano nulla nel passaggio da una società all’altra. La nuova società opererà con i nuovi mezzi che sono del Comune, altri mezzi e isole sono dell’Ato3, la piattaforma e l’autoparco sono del Comune. Gli altri mezzi in condizioni vetuste non saranno tutti disponibili ma non abbiamo potuto neanche rottamare». Poi Le Donne ha aggiunto che saranno previste delle capitalizzazioni per fasi successive. «Il punto principale è avere la certezza di un flusso costante di risorse che consenta alla società di far fronte alla gestione corrente. Questo è il principale motivo che ha reso fragile in passato la gestione di Messinambiente, oggi coperta per intero dalla Tari. E’ questo che consente la gestione corrente e che dà la tranquillità».

Alla fine però i dubbi non hanno frenato il sì alla delibera. Scandito da due applausi esplosi dalla tribuna. Adesso inizia però davvero la sfida rifiuti.

Francesca Stornante

10 commenti

  1. Due considerazioni:
    1) prima che qualcuno esulti mi auguro abbia il.buon gusto ed il buon senso di attendere che vi siano dei miglioramenti effettivi (questo sempre al netto della assoluta inciviltà di troppi di noi)
    2) mi può spiegare adesso questo consiglio come giustificherebbe una mozione di sfiducia, visto che volente o nolente ha controfirmato tutti i più importanti provvedimenti di questa amministrazione?
    Vuole rinnegare le proprie scelte?

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  2. Due considerazioni:
    1) prima che qualcuno esulti mi auguro abbia il.buon gusto ed il buon senso di attendere che vi siano dei miglioramenti effettivi (questo sempre al netto della assoluta inciviltà di troppi di noi)
    2) mi può spiegare adesso questo consiglio come giustificherebbe una mozione di sfiducia, visto che volente o nolente ha controfirmato tutti i più importanti provvedimenti di questa amministrazione?
    Vuole rinnegare le proprie scelte?

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  3. Con la vana speranza che il servizio migliori e che i costi si abbassino.
    Ma ci credo poco, anzi per niente, considerato che della appena deliberata società non è stato dato sapere, il piano finanziario, nè quello tecnico.
    Con quali risorse economiche si dovrà gestire?.
    Quali mezzi e sistemi tecnici ha a disposizione?
    Quale sarà l’organigramma necessario al fine di assicurare un doveroso servizio? Con quale criterio si farà fronte al reperimento della forza lavoro?,spero non col vecchio sistema, che finora ieri a dato sì, modo a tante famiglia di avere il giusto sostentamento, ma gestito in modo alquanto nebbioso.
    Dulcis in fundo, il cittadino contribuente, godrà di un maggiore economia di tassazione?

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  4. Con la vana speranza che il servizio migliori e che i costi si abbassino.
    Ma ci credo poco, anzi per niente, considerato che della appena deliberata società non è stato dato sapere, il piano finanziario, nè quello tecnico.
    Con quali risorse economiche si dovrà gestire?.
    Quali mezzi e sistemi tecnici ha a disposizione?
    Quale sarà l’organigramma necessario al fine di assicurare un doveroso servizio? Con quale criterio si farà fronte al reperimento della forza lavoro?,spero non col vecchio sistema, che finora ieri a dato sì, modo a tante famiglia di avere il giusto sostentamento, ma gestito in modo alquanto nebbioso.
    Dulcis in fundo, il cittadino contribuente, godrà di un maggiore economia di tassazione?

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  5. Altro pasticcio frutto del l’incapacità della politica di partorire soluzioni pienamente legittime, durature ed efficaci. Quanto prima temo che la Città ed i lavoratori torneranno punto ed a capo, mentre gli amministratori avranno molto da spiegare a chi di dovere… Si vedrà intanto, si tira a campare!

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  6. Altro pasticcio frutto del l’incapacità della politica di partorire soluzioni pienamente legittime, durature ed efficaci. Quanto prima temo che la Città ed i lavoratori torneranno punto ed a capo, mentre gli amministratori avranno molto da spiegare a chi di dovere… Si vedrà intanto, si tira a campare!

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  7. Ma chi cosa vuliti, cu stu cunsugghio sempri a mezzu, sulu menzi soluzioni si ponnu pigghiari.
    Accuntintativi, muti , testa bascia e pagati

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  8. Ma chi cosa vuliti, cu stu cunsugghio sempri a mezzu, sulu menzi soluzioni si ponnu pigghiari.
    Accuntintativi, muti , testa bascia e pagati

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  9. MessineseAttenta 14 Febbraio 2017 12:20

    Va bene tutto. ma i 60.000.000,00€ di debiti chi li pagherà?

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  10. MessineseAttenta 14 Febbraio 2017 12:20

    Va bene tutto. ma i 60.000.000,00€ di debiti chi li pagherà?

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