L'area era utilizzata come vivaio, ora sarà a disposizione della città. Il dipartimento regionale Sviluppo rurale e territoriale vuole renderlo un'eccellenza di turismo e ricerca
MESSINA – Tutto pronto per il Giardino botanico dei Peloritani, una vera e propria oasi di biodiversità sui Colli San Rizzo (ex Centro polifunzionale), che vuole far “conoscere per amare”. Il dipartimento regionale dello Sviluppo rurale e territoriale aprirà ai messinesi nel pomeriggio di domani, martedì 20 giugno, un’area che vuole essere un punto di riferimento per la conservazione delle specie endemiche, rare e a rischio estinzione, ma anche per la ricerca e la divulgazione scientifica e per la valorizzazione naturalistica e turista dell’ambiente siciliano.
400 entità botaniche
Ci saranno oltre 400 entità botaniche spontanee e coltivate, su un’area demaniale regionale di circa 16mila metri quadrati, precedentemente utilizzata come vivaio. Al suo interno sono previsti pannelli con codici QR che descrivono i vari ambienti: il giardino delle farfalle, quello delle rocce, quello delle piante utili e delle specie fruttiere coltivate, oltre a quello della flora peloritana. Si tratta, spiegano del dipartimento, della “naturale evoluzione del Centro polifunzionale delle piante autoctone del Mediterraneo, il cui progetto è stato redatto con fondi comunitario del Por 2000-2006 e inaugurato nel 2012. Il Giardino botanico dei Peloritani comprende anche un’aula didattica a cielo aperto e un’area attrezzata per i visitatori.
Saranno presenti all’inaugurazione Giovanni Dell’Acqua, dirigente del dipartimento Servizi per il territorio dell’assessorato regionale all’Agricoltura, ex dipartimento foreste demaniali, il dirigente generale del dipartimento regionale dello Sviluppo rurale e territoriale Fulvio Bellomo, la dirigente regionale delle Aree protette della Sicilia Valeria Restuccia, il professor Alessandro Crisafulli dell’orto botanico “Pietro Castelli” dell’Università di Messina, il professor Maurizio Triscari del dipartimento di scienze della terra dell’Università di Messina e il dottor Dino Alessi del comune di Messina.
A volte indicare il luogo di cui si sta parlando e per cui domani ci sarà l’inaugurazione sarebbe utile.
Meglio un gruppo di persone ristretto, l’area non si può permettersi assalti di folla, una notizia essenziale data alle persone degli ambienti consoni.
Anzi che è stato detto prima