Uffici stampa,la Regione dà l'ok per i concorsi nella sanità. A Messina c'è la legge della giungla

Uffici stampa,la Regione dà l’ok per i concorsi nella sanità. A Messina c’è la legge della giungla

Uffici stampa,la Regione dà l’ok per i concorsi nella sanità. A Messina c’è la legge della giungla

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giovedì 27 Agosto 2015 - 22:08

L'assessore regionale alla sanità invita i manager delle aziende sanitarie ad avviare procedure concorsuali per giornalisti. A Messina, nonostante la legge 150, la situazione degli uffici stampa vede imperare la legge della giungla. Restando nel settore sanità ad esempio c'è il caso del Policlinico.

L’assessore regionale alla sanità Baldo Gucciardi ha emanato una circolare il 12 agosto alle aziende sanitarie ed ospedaliere per l’avvio delle procedure concorsuali per l’assunzione di giornalisti. La circolare fa seguito ad un documento della Commissione sanità dell’Ars che, dopo aver incontrato l’Assostampa ha impegnato l’assessore a prevedere all’interno delle dotazioni organiche le figure professionali del giornalista addetto stampa, con l’avvio di procedure concorsuali che possano garantire l’apporto di giornalisti qualificati, alla luce del fatto che la comunicazione riveste un ruolo fondamentale nella società e strategico e rilevante nel settore della sanità. La Regione invita quindi i manager delle aziende sanitarie ad attivarsi attraverso procedure selettive trasparenti per dotarsi di addetti stampa.

Quello dell’assessore Gucciardi sembra un sasso nello stagno di una realtà che nell’isola è basata sull’anarchia ma che a Messina vede l’imperio della legge della giungla. Noi giornalisti siamo bravissimi a puntare il dito (o accendere i riflettori come amiamo dire…) sui piccoli grandi scandali degli altri, ma sui nostri regna il silenzio,non facciamo squadra né sindacato, e soprattutto “laviamo i panni sporchi in famiglia” .

Gli uffici stampa nella Pubblica amministrazione sono regolati dalla legge 150 che in verità dopo 15 anni è una leggenda metropolitana e spesso penso sia un frutto di un’allucinazione collettiva èerchè non viene mai applicata.

Messina è una repubblica del tutto indipendente dal resto del mondo. Se ci limitiamo alla circolare dell’assessore Gucciardi e quindi alle Aziende ospedaliere, occorre aggiungere che nel mese di luglio è accaduto un fatto assai strano al Policlinico, con un bando di selezione per il posto di addetto stampa, emanato per pochi intimi e che l’intera categoria dei giornalisti ha scoperto per caso solo il giorno della scadenza dei termini, grazie ad un post pubblicato su Facebook dalla sindacalista della Uil Laura Strano. Quel giorno molti si sono affrettati a presentare con l’autocertificazione la domanda richiesta, facendo presente alcune singolarità della selezione. Se un fatto del genere, un bando stranamente sconosciuto ai più e non reso noto al sindacato di categoria, fosse accaduto per un posto di usciere o di dirigente al Comune, alla Provincia, al Cas, al Teatro, noi cronisti avremmo scritto fiumi di parole e i sindacati si sarebbero mobilitati. A scanso di equivoci non ho partecipato, ma trovo certi metodi discutibili. Le selezioni per quel posto di addetto stampa al Policlinico (se non erro è già la terza) sono finite negli anni scorsi al centro di ricorsi e contenziosi proprio per le modalità con le quali si sono svolte. Anche in passato, nonostante Messina conti decine di professionisti e pubblicisti, chissà come mai al concorso presentavano domanda solo pochi “informati”. Gli esiti poi sono finiti oggetto di un lungo contenzioso ancora in corso, come ben sa il collega Gianluca Rossellini. Restando in zona sanità c’è stato anche un bizzarro concorso all’ Asp in era Poli. Nonostante la scarsa pubblicità al bando ed una serie di paletti opinabili alle domande, vi parteciparono fior fiori di professionisti con carriere ventennali nel campo degli uffici stampa e provenienti dalla Sicilia e da altre regioni. Ho partecipato anche io, laureata con 110 e lode, professionista da 20 anni, (iscritta all'albo dei gironalisti da 26), con un curriculum che mi ha fatta arrivare seconda al concorso dell’ufficio stampa del Comune di Palermo nel 2009. Stranamente però quel bando, dopo un esame di una commissione scelta da Poli, venne vinto da una pubblicista da tre anni, collaboratrice della Gazzetta del sud e con nessuna esperienza in ambito sanitario o in uffici stampa. Insieme ai colleghi Emilio Pintaldi e Gianluca Rossellini ci rivolgemmo al Tar, che si dichiarò incompetente e poi al Cga. Nel frattempo era passato un anno e l’Asp decise di rinnovare l’incarico alla collega con un altro bando, che stavolta fu fermato grazie ad una serie di denunce dell’Assostampa nonché ad alcuni articoli. L’auspicio è che il direttore generale del Policlinico Restuccia e il manager dell’Asp Sirna, nonché gli altri dg, facciano tesoro sia della circolare regionale che di quanto accaduto finora.

Ma la giungla di Messina non finisce qui. Prendiamo il caso dell’ufficio di comunicazione del Teatro Vittorio Emanuele, formato da Tania Toscano e da altri 3 collaboratori più altri colleghi che si occupano della rivista (abbastanza per mettere in piedi più che un ufficio stampa la redazione di una testata on line). In barba alla legge 150 il sovrintendente Saija (iscritto all’ordine dei giornalisti, elenco speciale) ha scelto personalmente, senza selezione, i componenti di quello che un tempo era un ufficio stampa e che ora lui definisce ufficio di comunicazione. Come nel caso del Policlinico e dell’Asp non ci sono state mobilitazioni della categoria per l’applicazione di procedure trasparenti e valide per tutti. C’è poi il caso del Comune di Messina, che nonostante abbia un ufficio stampa, coordinato dal giornalista professionista Sergio Colosi, si avvale di altre modalità di comunicazione affidate direttamente alla segreteria del sindaco e ad un portavoce, Giampiero Neri, detto Già, che più che agevolare i rapporti tra sindaco, giunta con la stampa ha un rapporto conflittuale (per usare un eufemismo) con i giornalisti. Dopo due anni di incidenti diplomatici tra cronisti e giunta e diverse richieste di incontro che l’Ordine dei giornalisti ha inoltrato al primo cittadino per risolvere la vicenda, ci siamo rassegnati al fatto che ci sono numerosi filtri per accedere alla stanza del sindaco e che può accadere che Accorinti riceva gli ambulanti abusivi e poi lasci fuori dalla porta i cronisti di Tempostretto e Normanno.

Non so come finirà il bando del Policlinico, so che hanno partecipato colleghi con le carte in regola per vincere concorsi in ogni parte d’Italia. So che sto dalla parte della trasparenza e del merito. So che Gucciardi ha emanato una circolare che segue il dettato della Commissione Ars. So che i manager delle aziende sanitarie di Messina sono stati scelti per operare al meglio in ogni settore.

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. La questione non riguarda solo l’assessorato alla sanità della Regione, ma più in generale le strutture pubbliche siciliane dove la Comunicazione è un’illustre sconosciuta. E non tanto riguarda gli uffici stampa ma più in generale le strutture della Comunicazione pubblica dove l’addetto stampa è solo l’unità più emergente. Volendo fare una mappa degli enti dove non esiste l’unità operativa per la comunicazione pubblica cosiddetta dalla legge 150 del 2000, occorre inserire tutti gli uffici pubblici. Dalle ASL alla Camera di Commercio, all’Assindustria, all’Enel, all’Amam ed agli enti locali. Ai vari consorzi territoriali, aziende pubbliche di gestione del territorio, Provincia, i comuni con più alta rilevanza demografica e via elencando…

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  2. La questione non riguarda solo l’assessorato alla sanità della Regione, ma più in generale le strutture pubbliche siciliane dove la Comunicazione è un’illustre sconosciuta. E non tanto riguarda gli uffici stampa ma più in generale le strutture della Comunicazione pubblica dove l’addetto stampa è solo l’unità più emergente. Volendo fare una mappa degli enti dove non esiste l’unità operativa per la comunicazione pubblica cosiddetta dalla legge 150 del 2000, occorre inserire tutti gli uffici pubblici. Dalle ASL alla Camera di Commercio, all’Assindustria, all’Enel, all’Amam ed agli enti locali. Ai vari consorzi territoriali, aziende pubbliche di gestione del territorio, Provincia, i comuni con più alta rilevanza demografica e via elencando…

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