Aborto nel bagno del policlinico, condanna confermata per medico obiettore di Messina

Aborto nel bagno del policlinico, condanna confermata per medico obiettore di Messina

Alessandra Serio

Aborto nel bagno del policlinico, condanna confermata per medico obiettore di Messina

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sabato 11 Marzo 2017 - 08:56

Un anno, pena sospesa, la condanna per il professore Leone Scurria, che lasciò una 37enne ad abortire nel bagno della corsia, nel 2010. La donna aveva chiesto una igv terapeutica per gravi problemi cardiaci, ma cominciò ad avere le contrazioni mentre erano di turno camici bianchi obiettori.

E' stata confermata anche in Corte d'Appello la condanna per il medico messinese Leone Scurria, accusato di omissione di atti d'ufficio per una vicenda che risale al 2010. Protagonista una giovane donna, ricoverata al Policlinico per un aborto terapeutico, lasciata sola a partorire il feto senza vita perché i sanitari di turno erano tutti obiettori.

Tra questi il professor Scurria appunto, difeso dall'avvocato Antonio Brancatelli, il quale si sarebbe rifiutato di procedere con l’aborto terapeutico.

La donna l'8 giugno del 2010 si era sottoposta ad un’ecografia ed aveva scoperto che il feto era affetto da alcune gravi patologie, compresi problemi di natura cardiaca. Patologie che furono confermate da una nuova ecografia effettuata il giorno successivo. La trentasettenne chiese di essere sottoposta ad aborto terapeutico e la sera dell’11 giugno cominciò ad avere forti contrazioni e chiese l’intervento di medici ed infermieri.

Nella stanza della 37enne si recò solo un infermiere ma solo per avvertirla che nessun medico del reparto sarebbe intervenuto poiché erano tutti obiettori di coscienza.

Alla puerpera, con l’assistenza della madre, intorno all’una di notte non rimase altro da fare che recarsi in bagno e partorire il feto nel water.

In nottata fu sottoposta a raschiamento e la mattina seguente fu dimessa dal Policlinico. I familiari presentarono una dettagliata denuncia che fece scattare inchiesta giudiziaria.

Al.Ser.

12 commenti

  1. Credo che una certa assistenza bisognava darla, anche senza uccidere il feto, che tanto poi è morto lo stesso. L’obiezione di coscienza è sacrosanta, ma anche curare i pazienti ed assisterli in qualche modo, senza compiere delitti, è importantissimo. Questa società difende magari le formiche e le piante in nome dell’ecologia e poi vorrebbe la morte dei bambini che stanno per nascere e ciò è assurdo!

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  2. Credo che una certa assistenza bisognava darla, anche senza uccidere il feto, che tanto poi è morto lo stesso. L’obiezione di coscienza è sacrosanta, ma anche curare i pazienti ed assisterli in qualche modo, senza compiere delitti, è importantissimo. Questa società difende magari le formiche e le piante in nome dell’ecologia e poi vorrebbe la morte dei bambini che stanno per nascere e ciò è assurdo!

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  3. La conosciamo la storia degli obiettori: sono obiettori nel pubblico e negli studi privati no… Tanto le pene poi vengono sospese.

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  4. La conosciamo la storia degli obiettori: sono obiettori nel pubblico e negli studi privati no… Tanto le pene poi vengono sospese.

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  5. liliana parisi 11 Marzo 2017 16:32

    Massimo rispetto per gli obiettori di coscienza, ma non in casi come questo, quando è a rischio la vita di una donna. Anche 60 fa, quando l’aborto era vietato dalla legge, spesso i medici sacrificavano un bambino per salvare la madre. Ma quelli erano veri medici!

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  6. liliana parisi 11 Marzo 2017 16:32

    Massimo rispetto per gli obiettori di coscienza, ma non in casi come questo, quando è a rischio la vita di una donna. Anche 60 fa, quando l’aborto era vietato dalla legge, spesso i medici sacrificavano un bambino per salvare la madre. Ma quelli erano veri medici!

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  7. L’obiezione di coscienza è una trovata legislativa per rendere difficile ai cittadini (comuni) l’applicazione della legge sull’aborto.
    Esiste un enorme vuoto legislativo sulla regolamentazione della presenza dei medici “obiettori” in corsia. Se si volesse veramente applicare la legge rispettando l’interesse di tutti i cittadini basterebbe emanare un regolamento applicativo che obblighi le direzioni degli ospedali a prevedere la presenza per ogni turno di medici non obiettori, condizionandone anchel’assunzione.
    Senza evidenziare che i medici, che hanno fatto il giuramento di Ippocrate, non dovrebbero abbandonare una donna facendole mancare, con abominevole determinazione, l’assistenza sanitaria di cui aveva urgente necessità.

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  8. L’obiezione di coscienza è una trovata legislativa per rendere difficile ai cittadini (comuni) l’applicazione della legge sull’aborto.
    Esiste un enorme vuoto legislativo sulla regolamentazione della presenza dei medici “obiettori” in corsia. Se si volesse veramente applicare la legge rispettando l’interesse di tutti i cittadini basterebbe emanare un regolamento applicativo che obblighi le direzioni degli ospedali a prevedere la presenza per ogni turno di medici non obiettori, condizionandone anchel’assunzione.
    Senza evidenziare che i medici, che hanno fatto il giuramento di Ippocrate, non dovrebbero abbandonare una donna facendole mancare, con abominevole determinazione, l’assistenza sanitaria di cui aveva urgente necessità.

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  9. Questi non sarebbero degni neanche di indossare un camice da spazzino…

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  10. Questi non sarebbero degni neanche di indossare un camice da spazzino…

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  11. Nessun rispetto per chi tradisce il giuramento di Ippocatre.

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  12. Nessun rispetto per chi tradisce il giuramento di Ippocatre.

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