Avvocati, è polemica dopo la nuova "bordata" di Davigo

Avvocati, è polemica dopo la nuova “bordata” di Davigo

Avvocati, è polemica dopo la nuova “bordata” di Davigo

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martedì 08 Novembre 2016 - 23:02

Il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Messina vota una delibera per replicare alle ultime dichiarazioni del presidente nazionale dell'ANM e ai commenti del dottore Scavuzzo ai risultati delle elezioni dei componenti le giunte distrettuali.

Il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Messina interviene con una delibera, votata all'unanimità, contro le dichiarazioni rese dal presidente dell'ANM, Davigo e dal responsabile per il distretto di Messina del movimento indipendente, dott. Scavuzzo, ritenute lesive della dignità e della onorabilità di una intera categoria professionale e chiede a tutta la Magistratura una chiara presa di posizione contro affermazioni ritenute "inaccettabili".

"La netta contrarietà rispetto alle richieste provenienti dall'Avvocatura a rafforzare il proprio ruolo nei consigli giudiziari, espressa dal dott. Ugo Scavuzzo a commento dei risultati dell'elezione dei componenti le giunte distrettuali – evidenzia il presidente dell'Ordine degli Avvocati di Messina, Vincenzo Ciraolo tradisce un modo di vedere l'Avvocatura come una categoria di professionisti intellettualmente disonesti e, come tali, capaci di agire in modo tale da incrementare il rischio di una magistratura infedele all'ordinamento giudiziario. Le dichiarazioni rese dall'esponente di Magistratura indipendente e quelle dello stesso tenore espresse da Autonomia e Indipendenza che fa capo al presidente di ANM Davigo, secondo cui gli avvocati sarebbero solo un male fastidioso ma necessario in quanto improvvidamente previsto dalla costituzione, non sono più tollerabili".

In sintesi la tesi -recita la note degli avvocati – portata avanti dai magistrati appartenenti a queste correnti è della possibile lesione all'autonomia e indipendenza dei magistrati che deriverebbe dalla maggiore incidenza della partecipazione degli avvocati ai consigli giudiziari, sulla base del presupposto che gli avvocati, potendo contribuire alla progressione di carriera dei magistrati, potrebbero condizionarli e mettere, quindi, a rischio la loro indipendenza e autonomia.

Secondo Autonomia e indipendenza, gli avvocati, ancor peggio se legati alla criminalità organizzata, potrebbero incidere sulla imparzialità del magistrato e inficiarne la libertà di giudizio. A ben vedere, evidenzia la delibera, questa tesi è lesiva della dignità e dell'onorabilità non solo degli avvocati, considerati come "intellettualmente disonesti" ma degli stessi magistrati che, in nome di una possibilità di progressione di carriera, si lascerebbero condizionare.

"Questo giudizio non solo offende una intera categoria professionale – commenta Ciraolo – ma è affetto da una evidente contraddizione di fondo. Non si capisce infatti come la nostra categoria sia idonea al giudizio se si tratta di vestire i panni dei giudici onorari per alleviare il carico dei togati o a giudicare gli stessi giudici onorari e inidonea se si tratta di giudicare i togati"

"Sentiamo imperativo il dovere di riaffermare a gran voce, e con l'orgoglio della nostra millenaria storia di nobile difesa dei diritti fondamentali dell'uomo – si legge nella delibera inviata anche ai vertici della magistratura nazionale – che l'Avvocatura in quanto tale è elemento costitutivo e fondante di ogni democrazia, e che nessuna giustizia sostanziale la potrà soffocare. Auspichiamo che la politica e, in particolare, il Ministro della Giustizia e il C.S.M. mantengano ferme le loro intenzioni, già in varie sedi manifestate, in ordine ad una maggiore partecipazione dei rappresentanti dell’Avvocatura all’interno dei Consigli Giudiziari, assicurando, tramite la stessa, criteri che garantiscano efficienza, qualità e trasparenza al loro operato. Confidiamo che tale posizione sia condivisa anche dai capi degli Uffici giudiziari che, quotidianamente, verificano il ruolo positivo e attivo dell’Avvocatura nell’amministrazione della Giustizia".

4 commenti

  1. Davigo un grande

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  2. Davigo un grande

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  3. Ma va laaaaaaaaaaaaaaaa………………

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  4. Ma va laaaaaaaaaaaaaaaa………………

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