Università e Soprintendenza “a braccetto” per riconsegnare alla città la Biblioteca regionale

Università e Soprintendenza “a braccetto” per riconsegnare alla città la Biblioteca regionale

Danila La Torre

Università e Soprintendenza “a braccetto” per riconsegnare alla città la Biblioteca regionale

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martedì 29 Ottobre 2013 - 14:47

Firmato il Protocollo d’intesa tra le due amministrazioni che per anni si sono ignorate , lasciando letteralmente marcire il plesso che sorge all’interno dell’ateneo e disperdendo l’immenso ed importante patrimonio librario

Dopo anni di inerzia, c’è la svolta nella vicenda della Biblioteca regionale. Un Protocollo d’intesa siglato stamane dal Rettore, Pietro Navarra, dal Soprintendente per i Beni Culturali e Ambientali , Salvatore Scuto e dal Direttore della Biblioteca Regionale, Rocco Scimone, segna l’inizio di un percorso che porterà al recupero dell’immobile ubicato all’interno dell’Ateneo peloritano, lasciato letteralmente marcire per oltre in decennio, e la definitiva restituzione alla città dell’importante patrimonio librario,oggi “disperso” in varie sedi.

“Con l’accordo di oggi –ha esordito Navarra – intendiamo recuperare un immobile importante che è rimasto per lungo tempo, per ben 14 anni, abbandonato. Questo è un esempio di piena sinergia tra le Istituzioni, perché tutti abbiamo a cuore la possibilità che il patrimonio librario possa essere reso disponibile a tutti. Il Protocollo d’intesa – ha spiegato il rettore – non è un traguardo , ma l’inizio di una collaborazione per la futura gestione comune del patrimonio librario di Università e Biblioteca regionale. Tutto questo sembrava un’impresa impossibile e, invece, non c’è stato nulla di più facile, è bastato essere concordi per restituire questo patrimonio alla città”.

Il Protocollo tra l’Università di Messina e la Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Messina prevede che l’edificio della Biblioteca venga ristrutturato dall’Ateneo allo scopo di destinarlo alle proprie esigenze istituzionali, in quanto risulterebbe insufficiente ad ospitare la collezione libraria regionale. Allo stesso tempo, l’Ateneo Peloritano provvederà ad individuare spazi, che saranno anch’essi adeguatamente ristrutturati, al fine di renderli idonei ad accogliere il patrimonio librario regionale, che potrà essere adibito alla consultazione e allo studio.

“Il patrimonio librario messinese è unico per pregio, ma è disperso e gestito male”, ha detto l’Arch. Scuto, che non ha nascosto la grande soddisfazione per l’accordo raggiunto, sottolineando che l’intesa con il prof. Navarra è stata immediata. “Per anni, le due amministrazioni si sono date le spalle senza motivo, è bastato voltarci e guardarci negli occhi per avviare una naturale collaborazione , ringrazio quindi il rettore per avermi cercato. Tutte le Istituzioni coinvolte- ha aggiunto il Soprintendente- si impegneranno a lavorare in sinergia anche per trovare i fondi necessari”, evidenziando altresì come esistano già delle linee di finanziamento accessibili per raggiungere gli obiettivi prefissati.

“Nei prossimi mesi Soprintendenza e Università- ha continuato l’Arch. Scuto- lavoreranno proprio su questo fronte con l’intento di arrivare a definire tutto entro un anno”. Il dott. Scimone, designato a prender il posto del dott. Scuto alla Soprintendenza, ha infine dichiarato che il “Rettore ha semplicemente sfondato una porta aperta e che con la sigla apposta oggi per la biblioteca regionale è stato come uscire da un incubo”.

Alla fine dell’incontro, al quale ha partecipato anche il prof. Michele Limosani, Prorettore alla Gestione delle risorse finanziarie, alcuni rappresentanti dell’Associazione studentesca Atreju hanno consegnato al rettore un documento di ringraziamento (vedi articolo in approfondimento) per la positiva conclusione dell’annosa vicenda della Biblioteca Regionale.(DLT)

Un commento

  1. Anche questo è il segnale che si respira aria piu’ salubre a Messina!!Passando davanti alla palazzina liberty già adibita a biblioteca viene una fitta al cuore nel vedere lo stato inverecondo in cui è ridotta per l’incuria di chi avrebbe avuto il dovere istituzionale di salvaguardarla.Oggi c’è stata la prova che,anche in carenza di fondi,con le sinergie e la collaborazione fra Enti motivati dalla ricerca del benessere comune si possono risolvere problematiche ataviche.Ben vengano cento e più di queste iniziative che ci inorgogliscono. Anche questo è un piccolo grande segnale di fiducia nel futuro!

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